Di tutti i consigli che potrei darti qui sul mio sito (tutti altrettanto inutili, visto che non li ascolti), il più importante e prezioso di tutti si trova proprio in questo articolo: devi cominciare a viaggiare da solo.
Prima di tutto, un video per te dal mio YouTube channel (babey):
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Altrimenti, ti piaceranno sicuramente le mie parole scritte. 😉 Buona lettura…
Viaggiare da soli è fico
Cominciamo con un po’ di numeri e percentuali: lo 0 percento esatto degli italiani viaggia da solo per motivi diversi dal lavoro. Zero. Lo sapevi? No? Bene, forse non lo sapevi perché è una statistica inventata, ma ora lo sai (quella vera in giro non l’ho trovata). Non è inventata a caso, però.
Se ti guardi intorno e osservi il tuo gruppo di amici, molto probabilmente, a meno che tu non sia in contatto con community di persone molto avanti tipo i Nomadi Digitali o altro, noterai che nessuno di loro ha mai viaggiato da solo. Probabilmente, neanche tu.
La cosa di cui sto parlando, per essere ancora più chiari e precisi, non è un viaggio “svolto da solo” ma poi vado a stare da degli amici. E non è neanche, ripeto, un viaggio di lavoro o una spedizione di qualche tipo. È un viaggio in solitaria dall’inizio alla fine. Se hai degli amici nella città che stai visitando e li incontri qualche volta, ovviamente, vale lo stesso. In tutti gli altri casi, no.
Viaggi di gruppo? No. Viaggio con la ragazza? No. Viaggio da solo ma vado a stare sul divano del mio amico? No, ritenta.
Come vedi, la statistica è molto prossima allo zero. Un’altra cosa, è che non valgono neanche i viaggi “turistici”, tipo vado a vedermi le piramidi e torno indietro. O meglio, valgono eccome, ma il punto qui è prendere fare le valigie e imbarcarsi in un avventura solitaria di qualche tipo, andando a fare “nulla”, o meglio, quello ti va, ma in un altro posto lontano da quello in cui normalmente abiti. Vuoi un punto bonus? Parti senza dirlo a nessuno.
My 2 pesetas
Quando ho cominciato è stato bellissimo. Dopo un paio di giorni mi sale una sensazione di freschezza direttamente al cervello, come dei brividi che mi accarezzano leggermente i capelli, e sento di poter fare letteralmente qualsiasi cosa. Voglio mettermi a scrivere? Cerco un bar in centro con un bel panorama dietro e mi ci siedo. Voglio trovarmi un lavoretto per arrotondare? Chiedo due dritte a qualche tizio in gamba del posto. Voglio fare amicizia con persone che condividano i miei stessi interessi? Mi iscrivo al club ToastMasters (o di lettura, o pittura, o quello che volete) più vicino…
E così via.
L’effetto più straordinario che si manifesta dopo qualche giorno di viaggio in solitaria è che una volta superate le prime difficoltà, mi sembra di aver cambiato completamente universo. Ho proprio questa netta sensazione, come se mi fossi reincarnato. Non solo cambiano le persone e le cose attorno a me, cambio anche io dall’interno, e profondamente anche.
Di tutti i consigli di crescita personale che ho messo in pratica, nella vita, niente mi ha liberato di più di viaggiare completamente da solo. Dalla partenza all’arrivo. Eccetto imparare una lingua grazie al mio metodo, ovviamente. 😉