L’altro giorno stavo pensando. Io scrivo un articolo tutti i giorni, ma non è che ho una vita poi così interessante, forse. Parlo con poche persone, guardo qualche video su YouTube, medito, mi alleno tutti i giorni… Ok, non è proprio zero, ma non è neanche questa vita da super saggio dispensa consigli, no?
Com’è che c’ho così tanto da dire allora?
La verità è che non ce l’ho. La verità è che il mio sito è in piedi, e io a volte non so manco il perché, ti giuro. Cerco di spingerlo il più possibile, di convincere me stesso che non è poi così male, ma alla fine è quello che è.
La verità è che tu sei meglio di me. Lo sei, e così è sempre stato.
Tante persone guardano i miei contenuti, i miei video, le cose che dico e le cose che organizzo e le cose che scrivo, un po’ dal basso verso l’alto. Questi influencer su Internet, d’altra parte, sembra che non possano fare a meno di fagocitare l’attenzione delle persone. E il principio di base è molto semplice, come nell’imprinting o nel priming, finisce che più guardi una cosa, più alla fine ti convinci che è bella e che ti piace proprio.
È una specie di sindrome di Stoccolma dei contenuti online. Ti piacciono perché li hai guardati, punto.
La verità è che tu sei molto meglio. I tuoi contenuti, potenzialmente, sono sicuramente molto più interessanti di questi. È un peccato che rimangano sempre nella tua testa però, vero?
Infatti il fatto vero (e triste) a proposito di tutta questa vicenda è il seguente: i contenuti mediocri stanno avendo luogo. Non solo su Internet, da soli, a girarsi i pollici e interrogarsi sulla vita come tantissimi potenziali creator stanno facendo in questo momento. Nossignore, stanno là fuori a sguazzare nelle pupille e nei timpani dei poveracci follower che se li sciroppano in questo precisissimo istante. In tempo reale.
I contenuti online sono una figata, da una parte, e sono una trappola pericolosa e appiccicaticcia, dall’altra. Guardi un contenuto visualizzato da sole altre 27 persone? Hai probabilmente sprecato tempo. O meglio, in realtà, questo è ciò che penserà il tuo cervello. Ciò che sembra contare è la popolarità, e quanto è figo questo, e quanto è figo quello. E poi però finisce che non lo si sa più neanche nemmeno, che cosa veramente ci piacerebbe, e che cosa no.
Togli il contatore delle views da YouTube, e non sapresti distinguere un video decente da un capolavoro da una ciofeca totale. Ammettiamolo, non sapremmo nemmeno davvero che cosa cliccare.
Torniamo al punto importante però. Tu sei meglio di me. Lo sei, è innegabile. Questo articolo è mediocre, nella tua testa, così come tutti gli altri, e non solo di questo sito, ma dell’Internet stesso tutto. Detto questo, com’è che i tuoi contenuti non escono? Com’è che la tua perfezione non si manifesta? È un vero peccato.
Ti stiamo aspettando! E dico sul serio guarda, non è uno dei miei soliti articoli ironici in cui faccio il sarcastico e prendo tutti per il culo. È un pensiero che sto avendo sempre più spesso ultimamente. Il mio sito è relativamente famoso, e così il mio canale. Ma che cos’ho io di speciale? Davvero. Forse sono soltanto un tizio un po’ appassionato di alcune cose, un po’ entusiasta di altre, ma sul serio sono uno dei pochi là fuori a riuscire a fare certe cose? Io non credo proprio.
Credo invece che tu, così come tantissimi altri, per qualche bizzarro motivo non stia producendo come dovresti. O meglio ancora, come sai che potresti. E questo articolo è qui per dirti che in realtà lo sappiamo tutti e due, quanto vali.
- In tanti mi hanno criticato. Queste persone sono meglio di me, e già lo sanno. Dove sono però i loro contributi?
- In tanti mi hanno elogiato. Anche queste persone sono meglio di me, ma pensano di no. Mi piacerebbe, allo stesso modo, poter finalmente vedere il loro potenziale esprimersi.
Pure gli indifferenti sono meglio di me.
E non dico solo nella creazione di contenuti, dico in generale. Sono convinto che io posso dare solo fino a un tot, ma dopo di quel tot, quello che hai ce lo devi mettere tu. E finché non ce lo metterai tu, sì proprio tu, non tutti quanti gli altri ma tu, io sono sicuro che qualcosa mancherà. Che sentiremo una mancanza.
Per favore, esprimiti.