Stiamo attraversando una crisi, in questo momento. Come faremo a superarla, secondo te? Si tratta di un problema delle istituzioni, oppure degli individui?
Fai finta di avere una bacchetta magica che ti dia il potere assoluto di cambiare tutto nell’universo. Che cosa cambieresti? Il governo? Il virus? Le leggi? L’economia in generale?
Ora, diciamo che queste cose si possano effettivamente cambiare, anche se sappiamo entrambi benissimo che già questa è un’utopia bella e buona. Secondo te, davvero, qualcosa cambierebbe?
Te lo dico chiaramente, sono convinto che la crisi esista davvero. Sono convinto che il virus esista davvero. Detto questo, non credo che “cambiare la politica” sarà mai la soluzione.
Prima di tutto, come abbiamo detto, tu non puoi cambiare quelle cose! Sono troppo grandi. Nessuno le può cambiare, nemmeno il presidente dei presidenti. Ogni tanto racconto questa storia alle persone, quando si parla di intelligenza artificiale.
Faccio loro questa domanda:
“Tu pensi che Google e YouTube si possano davvero spegnere? La risposta è no. Anche se tu riuscissi a convincere uno o due esseri umani di Google a farlo, molto probabilmente il resto del comitato esecutivo si opporrebbe e il servizio rimarrebbe attivo. Nell’era di oggi, non sono più le persone che decidono se spegnere o accendere i computer, fattene una ragione.”
E lo stesso vale anche per i grandi sistemi, per la politica e per la giustizia e per le leggi e per il denaro e per le banche, e per tutte quelle cose che “la gente” sta aspettando da una vita che cambino. Da una parte c’è infatti chi crede seriamente che un bel giorno in politica qualcuno salverà il culo al pianeta. Dall’altra invece ci sono i cinici, che ne sanno ancora di meno della vita e che si sono “arresi”.
“Tanto ormai è come dice Dylan, le cose non si possono cambiare.”
Il messaggio che ti sto passando io in questo momento, però, non è un messaggio cinico. Non ti sto dicendo che “le cose non si possono cambiare”. Ti sto dicendo che le cose si possono cambiare solo a livello individuale.
La crisi è un problema esclusivamente degli individui. Non è vero che è colpa delle fake news, non è vero che è colpa del virus, non è vero che è colpa dell’economia, e non è vero che è colpa “della crisi”. La crisi è colpa della crisi, ci pensi a quanto è ingenua questa convinzione, e a quanto allo stesso tempo è radicata?
Prendiamo i soldi. Perché in questo momento le persone fanno più fatica finanziariamente? Per colpa del lockdown? Anche, in parte. Chiaramente chi aveva un negozio o un’attività “dal vivo” ha dovuto fare i conti con un serio ostacolo. Tuttavia, non è soltanto questo. La problematica maggiore sta nel fatto che le persone, individualmente, hanno cominciato a spendere di meno. Spendono di meno da una parte, e guadagnano di meno dall’altra. È una legge molto semplice, il mercato è una compravendita dopotutto.
“E quindi la soluzione qual è Dylan, spendere più soldi?”
A livello collettivo sì, lo sarebbe. Se tutti spendessimo più soldi, avendo meno paura della situazione attuale, naturalmente staremmo meglio. Non servono “più soldi” per stare bene, serve solo che girino di più.
Come abbiamo detto però le soluzioni collettive sono stupide a prescindere perché semplicemente nessuno le causerà mai. Non possono succedere e basta. Come facciamo fare a tutti quanti la stessa scelta? È impossibile, è una domanda inutile, non ci serve a proseguire.
La risposta vera è che dobbiamo evolverci a livello individuale. Dobbiamo, noi, ma “noi” chi. Io e te. Io e te soltanto.
Al di fuori di questo articolo, infatti, nessuno ci sta ascoltando. Io e te stiamo creando qui un precedente. Nessuno sarà mai potente come noi due. La verità è infatti questa: in questo preciso momento tu puoi cambiare qualcosa della tua vita. Certo, non puoi spegnere Google, però puoi senz’altro imparare a vivere la crisi in modo diverso. E lo stesso posso fare io.
A inizio Ottobre mi sono fatto quasi fermare, mi sono fatto abbattere. Non mi sentivo bene, mi sentivo schiacciato. Avendo a che fare con tante persone, qui sul canale, la negatività generale ha cominciato a volermi schiacciare e a farmi pressione. Ho iniziato a ricevere molti più insulti, molto più sdegno, molta più insofferenza. E dall’altra parte, meno entusiasmo. È stato uno schiaffo energetico, non facile da assorbire.
Detto questo, non mi potevo dare per vinto. Non potevo e basta. So che tantissime persone leggono tutti i giorni i miei contenuti. So che questo sito modifica letteralmente la loro vita. Non posso permettermi di farmi abbatere, mi sono detto.
E così, piano piano ho iniziato a ricostruire.
Ho iniziato a correre con più regolarità, a fare yoga tutti i giorni. Se mi sentivo male, invece di stare lì e basta, me ne uscivo a fare una passeggiata. Ho iniziato a meditare di più e a mangiare ancora più sano. Ho iniziato a spegnere gli schermi quando era troppo, e a connettermi di più con le persone a cui voglio bene nella mia vita.
Risultato? Sono stato meglio.
Non solo. Come conseguenza del mio stare meglio, ho creato contenuti migliori, e tante persone visualizzandoli si sono sentite meglio a loro volta. È una specie di catena positiva di eventi, che anche tu hai in questo preciso momento il potere di fare avvenire.
Lo so che a volte sembra tutto un gran casino. Siamo in un’epoca estremamente caotica. Ci sono troppe stronzate dappertutto, troppe, tanto che non so neanche da dove cominciare. Ti vorrei confortare almeno un pochino, con queste parole. Ti vorrei ricordare che puoi cambiare la tua vita, che puoi tirarti fuori da questa crisi. Forse non puoi tirar fuori la tua famiglia, forse non puoi tirar fuori il tuo paese o l’Europa o il pianeta. Forse in questo momento non puoi nemmeno cambiare “tutta” la tua vita. Non fa niente.
Raccogli questo invito, comincia a pensarci. Comincia a pensare al fatto che se comincerai a muoverti nella direzione giusta ora, prima o poi ti ringrazierai.