È ufficiale.
Sono ormai passati 5 anni, da quando mi lasciai alle spalle questa preziosa carriera. Come tutti, la scelsi perché capire come funzionavano i transistor mi interessava davvero più di qualsiasi altra cosa. Sì, persino più della figa.
Non ero per niente attratto dal guadagno, dalla stabile carriera… Queste sono solo leggende. Si sa che il vero Ingegnere è contento di quello che fa da mattina a sera. Gli piace proprio, davvero. Capito? Davvero.
Davvero.
Gli piace. Gli piace fare l’università, studiare Ingegneria e laurearsi e trovarsi un lavoro da Ingegnere.
Vorrei esprimere un punto che forse non ho ancora chiarito a sufficienza in questo articolo, ma provvedo volentieri e immediatamente. Agli Ingegneri fare Ingegneria piace. È la loro passione. No, dai. Sul serio.
Altrimenti credi che sceglierebbero di sacrificare la loro vita sui libri, inseguire insipide carriere, leccare chiappe per tutta la vita, accumulare la loro frustrazione studiando argomenti fin troppo alienantemente specializzati per essere realmente abbracciati e apprezzati in toto da un essere umano ancora in contatto con le proprie emozioni? Dai. Veramente però. Pensi che lo stanno facendo solo per la carriera, per il contrattino indeterminato, per lo stipendio? Ma va, smettiamola con ‘ste baggianate per favore. È offensivo. Se fosse davvero così sarebbero davvero soltanto dei poveracci, dei pecoroni imbecilli guidati dalla paura del gregge di “rimanere senza lavoro” e “finire sotto i ponti”.
Lo dico ancora una volta e non mi stancherò mai. È ovvio che fare Ingegneria, agli Ingegneri, gli piaccia proprio da matti. È quello che ho sempre sentito dire alle macchinette, appunto.
Prova a chiedere a un qualsiasi Ingnegnere questa domanda:
Se non dovessi più ricevere nessuno stipendio per quello che fai, continueresti comunque?
E per favore prova un po’ di vergogna, mentre ti risponderanno fieri che assolutamente no, si leverebbero dai coglioni il giorno stesso.
Blogger dei miei stivali
Come mai scelsi di allontanarmi impunemente da questo mio sacro destino di ingranaggetto da quattro soldi?
Beh, innanzitutto una precisazione doverosa. I miei colleghi cercarono di dissuadermi. Mi dissero che le cose non avrebbero mai funzionato. Io volevo fare il “blogger” capito? Volevo fare lo “influensèr”, come lo chiamavano i professori, veri maestri di inglese oltre che di vita, delle migliori specialistiche di Italia.
YouTuber? Una cosa da bambini. Infatti mi avvisarono subito, anche se io ero troppo entusiasta per ascoltare:
“Ciao raga, io vado eh, ci vediamo. Vado a occuparmi di comunicazione, apprendimento, public speaking, mi metto online tipo. Racconto a tutti di come ho imparato il giapponese in 18 mesi no, mentre ero qui con voialtri pisquani che vi lamentavate delle aule studio e degli esami. Tanto la triennale l’ho intascata no? Poi ho già il nome del blog e tutto, si chiamerà autocrescita, tipo crescita personale, che non so se sapete cos’è… No, no. No, non è una pseudoscienza no. No, non c’entra niente che ti allungano il pene no. Bella battuta comunque bravo! Insomma io vi saluto qui dai. Se vedemo.”
E niente molti erano perplessi.
Mi guardavano come se avessi scelto di andare all-in a poker dopo che mi erano cadute per sbaglio le carte e tutti avevano visto che non avevo un cazzo. Era così che mi sentivo.
“Addio Dylan… Stacci bene! Mandaci una cartolina, dal mondo dei poveri.”
Nessuno si chiese il perché di un gesto tanto sprovveduto. Eppure ci sarebbero potuti arrivare da soli. La solita cosa che si sente dire dappertutto no? Trita e ritrita. L’avrai sentita anche tu. Quella che ha a che fare con la passione, con il cuore, con il seguire il tuo istinto e la tua strada… Hai capito?
Il motivo era uno. La figa mi piaceva più dell’Ingegneria.
Ecco, l’ho detta male ora forse, per rendere l’idea, però è un po’ così. Insomma, ho sempre preferito le donne ai computer, sarà per questo che sapere che PornHub ha regalato il Premium agli italiani non mi ha fatto fare i salti di gioia.
Studiare mi piaceva eh, sia chiaro. Però a quanto pare non si poteva avere tutto. Dio quando stava assegnando le cose belle della vita ci diede una specie di aut aut, su alcune cose, una scelta mutualmente esclusiva.
Gruppo A o gruppo B?
“Allora ragà, movemose – questo è Dio in persona che parla – da questa parte abbiamo il Gruppo A. Gruppo A fatevi avanti prego! Chi è che vuole una carriera stabile, la rispettabilità sociale, un posto di lavoro dignitoso, e un bel po’ di conoscenza tecnica specifica? Avanti, avanti, tutti qui da questa parte della stanza, che si gioca.”
E tutti gli Ingegneri ci si sono ammassati. Giusto? “CONOSCENZA TECNICA SPECIFICAAAAAAAAAAA YEAH!!!”
Poi c’era l’altra parte.
“Ok, signori. Gruppo A fatto. Adesso Gruppo B, mi raccomando rapidi che mi aspettano a Messa. Allora. Gruppo B. Chi è che vuole aprirsi il proprio blog personale e assumersi tutte le responsabilità e mettersi a imparare ancora un casino di altre cose oltre quelle che ha già normalmente dovuto fare nella vita prima di far su due lire? Eh? Su le mani. Avanti, andiamo. Chi vuole perdere la credibilità scientifica e venire sputtanato dagli amici? Forza! Forza! Non volevate mica guadagnare zero euro per 5 anni? Chi vuole venire preso per un coglione per 5 anni? Nessuno? Ah, sì, ultimo benefit raga. C’è più figa che a Ingegneria.”
Non so, forse fu a quel punto che dentro di me scattò qualcosa.
Volevo fare il blogger. Volevo diventare famoso su YouTube e farmi il bagno di ragazzine nei centri commerciali e nelle fiere. Guardavo i poveracci su Internet e li puntavo col dito e dicevo “Io, io, per favore, per favore!”, come un bimbo dell’asilo. Non sapevo nemmeno chi stavo supplicando. Ma sapevo che quello era ciò che volevo diventare, un blogger del cazzo.
A nulla valsero gli sforzi di quelli che mi circondavano allora, per convincermi a ragionare. Oddio, più che sforzarsi di convincermi a ragionare diciamo che mi davano internamente del poveraccio senza cagarmi il progetto di striscio. Però ok, in un certo senso il messaggio era quello. L’ho colto, l’ho colto ragazzi, e per questo vi ringrazio.
Purtroppo ci ho messo solo 6 lunghi anni a capirlo. Avevate tutti ragione.
Redemption song
Chiunque non ha mai creduto in me, beh, adesso ne ha le prove, di quanto effettivamente mi sbagliavo. Le mie assurde teorie sull’ascolto passivo che hanno radunato due gatti in croce, i miei sogni da poppante di andare in Giappone a “fare rap“, persino la figa non è poi così tanta, detto tra noi.
Per questo ho deciso di tornare a Ingegneria. Spero che mi accetterete di nuovo. Voglio studiare delle applicazioni sonar per i radar, perché ho sentito che un po’ si guadagna, e poi voglio fingere che mi interessi davvero, e poi voglio sposarmi con una ragazza e avere una donna sola per tutta la vita. Sì, è questa la vera felicità lo sanno tutti, non può essere che stiano tutti fingendo.
Faccio questa scelta perché ho riflettuto molto sulle parole di Gesù a proposito della vita, quando ero indeciso ai tempi della mia scelta più importante, quella tra Gruppo A e Gruppo B:
Lasciate perdere la vostra vera passione. Sarà anche vero che fare le cose solo per paura di rimanere poveri vi porterà una vita di insoddisfazione, frustrazione, e risentimento verso il mondo, ma almeno quando ne parlerete con gli altri potrete trovarvi d’accordo con loro molto più facilmente!