Una delle cose più importanti, in generale, quando si cerca di concludere qualsiasi cosa o anche solo di sentirsi meglio, consiste nell’imparare a togliere di mezzo completamente l’attrito.
Che cosa voglio dire con questo? Vediamo la lista di cose da fare per arrivare al problema, innanzitutto:
- Rilassati
- Scegli un obbiettivo
- Cerca di portarlo a termine
- Rimuovi l’attrito
I primi tre sono abbastanza banali. È quello che ci succede già normalmente, nel nostro solito stato di consapevolezza giorno dopo giorno. Ci rilassiamo, abbiamo delle cose che vogliamo fare, ci impegniamo per farle. Credo che tutti abbiano questo schema, in un modo o nell’altro.
Quello che ci interessa qui però è il punto numero 4.
Vedi, le persone pensano troppo spesso che le cose della vita siano difficili. A volte lo sono, ma in generale no. In particolare, se sono cose che altre persone fanno in maniera stabile e regolare e documentata, non c’è nessun bisogno di considerarle tali.
Ti faccio un esempio. Andare all’università e passare gli esami è una cosa piuttosto standard. Lo fanno “tutti”, o meglio, tantissime persone li passano e si laureano e scrivono la tesi e fanno il brindisino con il fotino su Instagrammino e con il cappellino. Non è niente di così prodigioso, credimi.
Eppure, per tanti, si tratta di un ostacolo assolutamente insormontabile. Pure per me lo fu, e ne soffrii anche parecchio tra l’altro. Quando ero iscritto a Fisica, avevo una sensazione nettissima che non ce l’avrei mai fatta. E infatti, come spesso succede in questi casi, avevo ragione.
Il motivo era semplice, stavo generando troppo attrito. E soprattutto, non avevo ancora imparato a rimuoverlo.
Vedi, le cose della vita sono piuttosto semplici, se uno ci pensa. Di solito ci facciamo domande importantissime e difficilissime, ma la risposta è sempre stata precisa, banale, ed è alla portata di tutti da sempre. È quasi ridicolo.
Come si studia all’università? Tutti se lo chiedono, tutti vogliono saperlo, tutti pagherebbero oro e contanti, pur di avere la risposta definitiva a questo infinito e misteriosissimo quesito.
La risposta ti sorprenderà. Ecco alcuni punti chiave:
- Frequentare le lezioni
- Prendere appunti e ascoltare, seriamente
- Essere coinvolti e curiosi e appassionati di quello che si fa
- Studiare di volta in volta, giorno dopo giorno, in modo che alla seconda lezione sai già bene il contenuto della prima, alla terza quello della seconda, e così via
- Non ridursi all’ultimo a studiare tutto, ma riposarsi bene e dormire tanto e mangiare bene prima dell’esame
- Rilassarsi fare una buona colazione e presentarsi alla prova
Banale, vero? Quanti credi che lo facciano, davvero? Pochissimi. Io stesso non ci sono mai riuscito fino a che non mi sono iscritto ad Ingegneria. Cosa è successo poi? Che fare l’università mi è piaciuto un casino, mi sono divertito un sacco, ho passato tutti gli esami con una buonissima media, e soprattutto mi sono goduto il percorso dall’inizio alla fine.
Che cosa ho fatto qui, quindi? Ho studiato di più? Mi sono impegnato di più? Ho fatto più sacrifici? No, che cazzo. Queste sono le boiate che continuiamo a ripeterci perché ci siamo dimenticati quanto è facile la vita per chi se la sa godere. E ci sta, eh, sia chiaro. Questo articolo però è qui per ricordartelo.
Togli l’attrito!
Credi che studiare tutto all’ultimo sia più facile che applicare i semplici punti appena esposti? Ma nemmeno per sogno. Provato sulla mia pelle, non funziona affatto così. Studiare di volta in volta rende le cose più semplici. La memoria è fatta per imparare poco alla volta. Inoltre, sapendo le cose delle lezioni precedenti, si imparano meglio quelle successive. È davvero così tanto meglio, studiare di volta in volta? Cazzo sì. Quando mi sono davvero deciso a farlo, studiavo dai 20 minuti ai 60 massimo ogni giorno, e alla fine del corso ero a posto. Esame superato in automatico. Fa una media di 40 minuti circa al giorno, che è pochissimo fidati. In pratica, studiavo in treno, e arrivato a casa ero fresco e potevo dedicarmi ad altro (immergermi nel giapponese, nello specifico).
Le cose della vita sono facili, ci tengo a ripetertelo ancora una volta, non sovracomplichiamole.
Vuoi un altro esempio scemo? Ti do un altro esempio super scemo. Smettere di fumare. Come cazzo si fa a smettere di fumare, si chiedono tutti?
Ecco la risposta:
- Fumare non è un’attività salutare, il che significa che non porta benessere all’organismo, ma malessere
- Si realizza questo fatto e se ne diventa consapevoli
- Si continua a fumare rendendosi conto di quanto il fumo stia facendo male al proprio corpo e alla propria vita
- Si decide di non continuare, di non accendersi più nemmeno una sigaretta
- Non ci si accende più nemmeno una sigaretta
È davvero così semplice. Un’altra cosa molto utile da sapere è che i primi 21 giorni sono dolorosissimi, ma che poi pian piano si inizia a stare molto ma molto meglio di prima, soprattutto dopo qualche mese.
È così che smisi 7 anni e mezzo fa, ed è così che sto ancora smettendo. Non mi accendo mai neanche una sigaretta, non sto scherzando 😀
Chi pensa che io la stia facendo troppo facile è perché non ha praticato bene i primi 4 punti. Sono tutti e 4 molto banali, ma non vanno dimenticati.
Togliere l’attrito dalle cose significa questo.
- Pensare ai problemi
- Ricordarsi della soluzione
- Rendersi conto di quanto sia semplice
- Rendersi conto di quanto non la stiamo mettendo in pratica
- Prendere consapevolezza della “forza” che ci allontana dal metterla in pratica (l’attrito)
- Togliere di mezzo quella forza, spegnerla, lasciarla andare per sempre
È un metodo infallibile.
E anche se un giorno fallirai, non ti preoccupare. Rialzati, riprenditi, rilassati, e ricomincia dal punto 1. Anche il fallimento può essere una fonte di attrito. Non farti fermare neanche da quella. Continua ad avere obbiettivi, continua a camminare, continua a procedere verso la loro realizzazione, un passo dopo l’altro. E che tutto ti fili liscio come l’olio 😉