Forse non lo sapevi, ma c’è una dipendenza molto insidiosa che se non rimuovi consapevolmente può rimanerti attaccata anche per tutta la vita, rovinandoti completamente dall’interno senza che tu nemmeno te ne accorga. Sto parlando del sentirsi male.
Ho conosciuto un bel po’ di persone in questi ultimi anni di sito, in particolare ne ho conosciute tante interessate alla propria crescita personale. È strano da dire così, ma è come se fossi sicuro di come si sentono ancora prima di chiedergli “come va?”.
No, non è perché leggo loro nel pensiero. Non solo almeno! Il vero motivo è un altro. Ho provato tantissime cose io stesso, per essere più felice e stare meglio con la mia vita, con me stesso, con ciò che faccio, e con chi e che cosa mi circonda tutti i giorni. La verità è che questa cosa molto strana è vera: Sei tu che decidi se e come e quanto stare bene.
Sei tu che lo decidi, attivamente, concretamente, volontariamente, proprio come quando decidi di aprire il frigo e versarti un sorso d’acqua, o come quando sei al supermercato e decidi di comprare una mela o una banana. È una delle storie più sconvolgenti del mondo. Non mi meraviglio che tanti cerchino con tutte le loro forze di non crederci o di negare che sia vera.
Te lo ripeto ancora una volta però, si tratta di un fatto molto concreto. Sei tu che scegli se stare bene o no. Concretamente. E se non ti piace come stai in questo momento, beh, benvenuto su questo articolo!
Come stai oggi?
C’è questo mio amico ad esempio che quando gli chiedo “Come stai?” mi risponde sempre “Molto bene!”, assolutamente entusiasta. Sono sicuro che se glielo chiedessi adesso, anche dopo mesi che non ci sentiamo, mi risponderebbe la stessa identica cosa. Questo perché il suo stare bene, o meglio il suo stare “molto bene”, è un modo di essere che ha completamente internalizzato. C’è quest’altra mia amica invece che ogni volta mi dice che vorrebbe che la sua vita fosse diversa.
Se ci pensi tutto quello che dici è una tua scelta arbitrarissima. Nessuno è veramente convinto al 100% di “stare bene”, non esiste una prova scientifica. Quando ti chiedono “Come stai?” o anche qualsiasi altra cosa tipo “Come va al lavoro?”, “Come va la vita?” et cetra, sei tu che decidi. Che cosa vuol dire “stare bene”, dopotutto?
Alcuni sono sicuro che obietteranno:
“Beh, ma se ho una giornata no, allora devo per forza fingere, fare finta di stare bene?”
E c’è chi a questa domanda risponde così:
“Sì, certamente, è la legge dell’attrazione, meglio pensare cose positive e basta, fake it till you make it”.
Io ti dico questo invece. Che cos’è una giornata no? Non ho mai sentito una cosa del genere in vita mia. È un’assurdità bella e buona. Cosa vuol dire giornata no, sul serio? Può davvero una giornata essere “no”? Purtroppo questo della giornata no è un pensiero che intrappola ancora tantissime persone, ed è un pensiero assolutamente non razionale, non accurato, non esatto.
Il problema, qui, è che nel concreto le cose funzionano in questo modo. Il tuo cervello ha dei circuiti che vengono sollecitati più o meno in base a ciò che fai, a ciò che vivi, e anche naturalmente a ciò che pensi e ciò che dici. Questi circuiti diventano sempre più forti, man mano che li utilizzi, consolidandosi ogni volta che i neuroni coinvolti vengono “accesi”. Allo stesso modo, i circuiti che non vengono utilizzati invece si “spengono” progressivamente. È per questo che si formano le “abitudini”. I circuiti più “forti” sono quelli più facili da utilizzare, e quindi di conseguenza anche quelli che finisci per usare più spesso. Solo selezionando consapevolmente che cosa vuoi veramente pensare, dire, e fare, e come ti vuoi sentire, e che cosa no, puoi riprenderti il controllo sui tuoi pensieri, sulle tue parole, e in generale sulla tua vita.
Se ti senti abitualmente bene, quindi, continuerai a sentirti bene e a dire che stai bene a tutti, a prescindere dalle circostanze esterne. E se non ti senti abitualmente bene, beh, hai trovato l’articolo giusto, perché ti sto per raccontare come puoi allenare questa buonissima abitudine anche tu.
Le “giornate no” non esistono
Ho scritto un articolo sulle domande, qualche giorno fa, che secondo me sono lo strumento in assoluto più potente ed efficace, sempre a tua disposizione, per la tua crescita personale. In quell’articolo parlavo proprio di questo. Esistono delle domande che non sono nemmeno razionali, non sono scientifiche. E vanno benissimo, ma bisogna stare attenti. Lo stesso vale per i concetti. Posso dire “Oggi ho una giornata magnifica”, e inserire un casino di energia positiva in più nella mia giornata, piuttosto che dire “Oggi che brutta giornata”, e rovinarmi l’umore. Vedi, una bella e una brutta giornata sono scientificamente indistinguibili. In entrambi i casi, è una scelta che stai facendo tu in questo momento, e soprattutto è una scelta che ha ripercussioni sul tuo effettivo stato di benessere interno.
Possiamo discutere tutto il giorno e anche di più, ma alla fine, non esiste una definizione logica precisa di “stare male”, esattamente come non esiste una definizione logica precisa di “stare bene”. Certo, entro alcuni limiti, possiamo ragionevolmente considerare alcuni eventi particolarmente disastrosi, e in altri momenti può essere che ci si vada a trovare in una situazione effettivamente di emergenza. Nella vita di tutti i giorni però, se ci fai caso, le cose che di solito consideri “negative” o “brutte” o “sfortunate” o altro non sono affatto poi così gravi. Soprattutto se non hai insegnato a te stesso come stare sempre bene.
Sei tu che scegli a che elementi della tua coscienza dare attenzione, sei tu che scegli a che cosa pensare e come sentirti emotivamente, persino fisicamente a volte. Ci sono state giornate, anni fa, in cui ero malato ma sceglievo lo stesso di sentirmi in ottima forma, continuavo a fare le mie cose e andavo persino ad allenarmi. Non sarebbe fantastico riuscire a far sì che gli eventi esterni, di qualsiasi natura, non riescano più a condizionare la tua felicità interiore? Sì, e ti assicuro che anche tu ci puoi arrivare.
Stare bene è una skill
Stare bene è una skill, come tantissime altre cose, il tennis, gli scacchi, il violoncello, anche fare la cacca. Hai capito bene, è un’abilità che puoi allenare. E come tutte le cose che si possono allenare, è tutta una questione di tempo, e di allenamento. Non c’è nessun talento, te lo assicuro io che sono arrivato pure a essere depresso, e quando mi chiedevano come stavo, anche quando uscivo con gli amici rispondevo “Male”. 😀
Nonostante tutto ciò che di buono mi succedeva in quei giorni, te lo possono confermare anche i miei amici che hanno provato in tutti i modi a “tirarmi su di morale”, finché non ho deciso io che era arrivato il momento per me di stare meglio, la mia vita interiore non è migliorata.
Adesso mi sento alla grande, mi sento bene, anzi molto molto bene (come dice a volte il mio amico)… E ti ripeto non è affatto una questione di fare finta.
Nella tua vita e nella tua giornata ci sono sicuramente un sacco di cose per le quali puoi essere grato, se ci pensi bene. Se ti svegli e la lavatrice è rotta e ti è piovuto in casa, puoi sempre ricordarti della persona con cui hai dormito e sorridere e dire “Che vita meravigliosa!”
Chi te lo impedisce?
Il “vero” pensiero positivo
Ho visto molta resistenza nei confronti del pensiero positivo, negli ultimi anni, e ti confesso che ne ho avuta tantissima anche io. Quei gonzi che continuano a dire che tutto va bene e a sorridere e a cercare di stare meglio di quello che sono? Assolutamente pessimi, non so se hai presente. Il concetto qui è un altro. Chi fa finta di pensare positivo, non sta pensando davvero positivo. La mia tesi qui è che tu puoi decidere di “stare” bene, non solo di dirlo o di pensarlo. Non so se è chiaro.
Quando dico che chi dice che sta male e si lamenta potrebbe dire e pensare belle cose, non sto suggerendo di sostituire le parole come fossero la descrizione del tuo profilo su Facebook. “Oggi sto maliss… davvero bene, grazie!”
Quello che intendo dire è questo.
- Decidi di stare bene, cambia il tuo stato interno, dopodiché esprimiti di conseguenza. Ok? Non dico che sia necessariamente facile, ma sicuramente lo può diventare, se ci metti la giusta dose di impegno.
- Stare bene è un vero e proprio meccanismo di feedback, di retroazione. Come ti dicevo all’inizio, è uno stato interiore che puoi allenare come se fosse un’abitudine, più ti senti bene e più sarà facile sentirti meglio in futuro.
- Stare bene dipende da te, da come tu scegli di stare, anzi… Tutto ciò che ti “rende” felice, se proviene dall’esterno, se quel qualcosa che ti fa sentire in quel modo non sei tu, allora te lo dico tranquillamente: quella non è Felicità.
- La felicità viene da dentro te stesso, te la fornisci tu, volontariamente, esattamente come quando decidi di mangiarti una caramella. Il bello della felicità vera però, è che se ti impegni tanto e con continuità e ti alleni, ti rimane sempre dentro. Dopo anche solo qualche mese, diventerà naturale come andare in bicicletta.
“Come va oggi Dylan?”
“Alla grande, grazie. Giornata fantastica, tu?”
E questo perché lo sento dentro, non perché lo ripeto a memoria come se fosse un’interrogazione di Storia.
E se non riesco a stare bene?
Quasi sempre la domanda classica che segue tutto sto discorso è questa:
“E se non riesco a stare bene, nonostante tutto? Provo, mi impegno, ma non riesco, come mai?”
Innanzitutto, provaci, datti tempo, mettiti veramente alla prova, dai a questo concetto una possibilità. Alcune skill sono più invisibili di altre. Gli addominali, ad esempio, ti si sviluppano molto più lentamente dei bicipiti, che invece magari dopo 2 settimane di palestra sono già migliorati. Continua a dedicarti a te stesso e non demordere!
Altra cosa, questa che mi hai appena fatto è un’ottima domanda. È una delle domande migliori che esistano, in realtà. Ma io sono una delle persone peggiori a cui farla! L’unica persona alla quale ha senso chiedere una cosa del genere, infatti, sei solo e soltanto tu.
“Come mai non sei ancora felice? Che cosa puoi fare per stare meglio? Che cosa ti fa sentire male, che cosa invece ti da sollievo o ti stimola o ti motiva?”
Ricordatelo sempre, sei sempre tu ad avere il potere concreto di cambiare le cose, soprattutto di cambiarle al tuo interno. È lì che puoi veramente fare la differenza. Da piccolo odiavo la pioggia, e stavo malissimo ogni volta che c’era brutto tempo. Ora, non potrò mai decidere se domani pioverà o meno, ma di sicuro posso cambiare il mio atteggiamento nei confronti del maltempo. Adesso quando fa brutto lo sai che cosa faccio? Esco a correre, e mi diverto un casino.
“Sono solo poche gocce d’acqua – mi dico – e guarda un po’ che potere che hanno. Fanno stare tutti a casa, poverini tutti, sono proprio deboli. Eppure, basterebbe mettersi le scarpe, un cappuccio magari, e uscire di casa… Sono proprio fortunato ad essermene reso conto. E sai che cosa? Correre sotto la pioggia non è affatto male, anzi. Mi sto proprio divertendo!”
Capisci che non potrei fingere di avere dei pensieri del genere “e basta”. Detto questo, potrei benissimo anche tornare come quando ero piccolino e lamentarmi delle nuvole. “Ah, che palle, proprio oggi che volevo allenarmi!”
Che differenza c’è tra i due atteggiamenti? Esatto, la stessa differenza che c’è tra tutti quanti gli atteggiamenti, tu! La tua giornata sta arrivando adesso, e quasi tutte le sue variabili saranno fuori dal tuo controllo. Come sceglierai di viverla?
Il consiglio pratico
Un consiglio pratico, che mi sento di dare a chi si sta già impegnando ma vorrebbe mettere le mani su un qualcosa di più concreto, è quello di leggere tanto. In particolare, ad esempio, ultimamente sto leggendo moltissimi libri “ascoltandoli” attraverso Audible, che è un’app per audiolibri. Tramite l’ascolto continuo di materiale “positivo” e interessante (positivo nel senso che ti fa stare meglio a te), puoi ricondizionare completamente i tuoi pensieri e i tuoi stati d’animo. Quanto mi piace uscire la mattina presto, correre, e ascoltare un buon libro di crescita personale, scritto da una persona appassionata, che ama quello che fa, oppure una biografia di una persona che stimo.
Dopo un po’, esattamente come per l’ascolto passivo, ai tuoi vecchi pensieri si sostituiranno le nuove parole di questi autori, i loro concetti, i loro ragionamenti, le loro invenzioni, le loro scoperte, le loro strategie, e il loro entusiasmo… Non è una scorciatoia, sia chiaro. Stiamo sempre parlando di ascoltare qualcosa di “esterno” e te lo ripeto, la vera felicità viene solo e soltanto da dentro. Detto questo, se già ti senti bene e vuoi dare a questa tecnica una possibilità, provaci e fammi sapere!
Quest’anno ho deciso di ascoltare 50 libri, uno ogni settimana, ma oggi è il 12 e ne ho già ascoltati più di 4! 😀
Un’altra cosa che puoi provare, se già non lo fai, è la meditazione, un consiglio che ogni singola volta che mi ascoltano, finiscono sempre per ringraziarmi…
A proposito, sto creando in questi giorni il corso di Automeditazioni, con tantissimi file audio tecniche e suggerimenti per migliorare la propria felicità interiore. È ancora in fase di costruzione e lo lancerò ufficialmente nei prossimi giorni, se ti interessa approfittane subito finché il prezzo non è ancora aumentato!