La meditazione è una cosa importantissima. Un processo fondamentale per ogni organismo, che permette alle cellule di rilassarsi. So già a cosa stai pensando.
“Oh, no Stefano. Ci hai rotto. Un altro articolo sul perché dobbiamo tutti cominciare a meditare.”
Ti sbagli di grosso. Hai già cominciato.
La tua meditazione
Quindi facciamo finta che tu non abbia ancora deciso di cominciare a meditare. Magari hai accarezzato l’idea, magari ti sei iscritta a yoga ma ci vai solo una volta alla settimana, e il resto dei giorni niente, alla pratica non gli dedichi neanche un minuto. Va benissimo. La verità, però, è molto più sottile. Stai già meditando. “Com’è possibile?” Dirai tu. “Ne sono certo al 100%: non medito. Mi piacerebbe tanto ma sai, non ho tempo.”
E invece no.
Ti spiego subito. È qualche anno che porto avanti la mia pratica quoti-fucking-diana, cioè tutti i cacchio di giorni almeno 10 minutini minimo ce li butto dentro, fino ad arrivare a due ore, e diciamo in media 20 minuti. Ecco, adesso, dopo tutti questi anni, mi sono accorto di una cosa fondamentale.
I giorni che “non medito” perché non ho tempo o perché “mi dimentico” etc., non esistono. O meglio, anche se non medito per tutta una giornata, mi accorgo che il mio momento di meditazione arriva lo stesso, magari mentre sono con gli amici, magari mentre sto leggendo o studiando, o magari mentre sto correndo.
La meditazione infatti, detto terra-terra, è in realtà una cosa molto più banale del mistificato modo di sedersi che si intende di solito, ed è sinonimo di una cosa molto più nota, chiamata rilassamento. Il rilassamento del corpo, che è una cosa molto più complicata di quello che sembra, non è così facile da ottenere. Neanche da riconoscere. Siamo rilassati quando sbadigliamo, quando ci viene l’acquolina in bocca, quando sentiamo un piacevole torpore nei muscoli. Tutti segnali che le cellule del nostro corpo si stanno ben ossigenando e sono in uno stato di benessere.
Il fatto è che, nonostante sia uno stato non facile da ottenere a comando, il rilassamento viene ottenuto lo stesso automaticamente dal corpo tutti i giorni, in maniera assolutamente naturale. Basta che la mente si renda conto di non avere niente da fare, e si attiva. Ora tu dirai. “Ma io non ho mai niente niente da fare”, sono sempre lì a studiare a leggere o a correre o a parlare o a fare qualcosa. Esatto. Ma almeno una volta tutti i giorni, in mezzo a queste attività, il meccanismo automatico di rilassamento si attiva. Ci avevi fatto caso?
Magari sei nel bel mezzo di una conversazione, o sei seduto a casa, e ti rilassi. Sbadigli, ti stiracchi, ti senti bene dentro… Tutti segnali che, in quel momento lì, stai meditando.
“Ma quindi?”
“Ma quindi, praticamente, a cosa serve meditare stando seduto fisso come fai tu Stefano, se anche io lo faccio già?”
È presto detto. Durante il rilassamento, il corpo e la mente si aprono. Sono aperti. Spalancati. Qualsiasi cosa c’è dentro, la buttano fuori. Qualsiasi cosa c’è fuori, la tirano dentro. Questo perché si sentono così a proprio agio con l’ambiente circostante da fondercisi, letteralmente. Se ci pensi bene, che cosa ti separa dal tuo ambiente? La tua pelle? I tuoi occhi? I tuoi sensi? Certo. Una pelle fatta di cellule. Pori che si aprono e si chiudono. Apertura e chiusura delle palpebre e dei condotti energetici. E dell’attenzione. In generale, come quando sei emozionato con una persona e “le dici tutto” anche se non stai parlando, mentre con un’altra non ci vuoi nemmeno stare e ti chiudi. Questo significa che quello che viene scambiato in quel momento lì è molto importante, e influenza il tuo subconscio molto più di quanto tu riesca a capire. Potrebbe addirittura modificare le tue scelte future, come nella suggestione ipnotica (in cui si fa prima di tutto rilassare il paziente). La vita dentro la quale mediti (e ti rilassi), è la vita che avrai.
Dato dunque che la meditazione (o rilassamento) è uno stato di apertura che condiziona molti aspetti della tua vita, il fatto importante qui è che sarebbe bello (almeno secondo me) mettere un pochino di intenzionalità in quello che facciamo. Posso scegliere una montagna bellissima, scalarla, sdraiare la mia coperta e rilassarmi là. Non sarebbe fantastico incamerare un po’ di buone energie e buona aria d’altura? E se invece mi piacesse di più il mare? Ci vado, perché no. O nei posti che mi ispirano, nei templi, in casa, dove voglio.
Se lasci fare al caso, rischi di rilassarti mentre guardi la tua bacheca di Facebook piena di schifo, o il telegiornale, o peggio ancora mentre fai la cacca.
Non vorrai mica avere una vita di merda. 😉