In Repubblica Ceca non c’è mai stata una vera e propria situazione di lockdown, e anzi tutte le misure contro il coronavirus verranno gradualmente sollevate dal 20 Aprile (riapriranno i mercati all’aperto), fino al 7 Giugno giorno nel quale è prevista la riapertura totale.
Ho parlato con alcune persone, in Italia, di questo fatto. Sinceramente, mi hanno fatto sentire un idiota. Non capisco perché mi rivolgo ancora in questa lingua, a queste persone. L’energia che mi è tornata indietro dopo aver condiviso questa notizia è stata di totale negazione, invidia, disprezzo, e cattiveria. Nessuno di loro ha espresso, in minima parte, nessun tipo di pensiero positivo nei confronti di questa notizia.
Sarebbero bastate poche parole, credo. E invece, nessuna risposta, quasi mai. Al massimo, qualche battuta scema. Ma le parole sono soltanto un indicatore, esteriore, di uno stato d’animo interiore. Che secondo me è molto profondo e cronicizzato.
Vedo molte persone in Italia prendersela con gli altri paesi, Repubblica Ceca inclusa. In generale vedo moltissima negatività, egoismo…
Ti dico la verità, non so neanche perché sto scrivendo queste parole, su questo articolo.
Provo disgusto per come mi sono sentito, condividendo la mia situazione con i miei “amici”, su Facebook, in chat, in chiamata, e nella vita reale. Semplicemente, sento che ci sono rimasti tutti un po’ male, che qui le cose vanno bene. Volevano che tutto il mondo soffrisse come loro, e invece no, purtroppo alcuni altri paesi ne stanno uscendo.
Sia detto tra parentesi, la strategia adottata qui è stata di utilizzare le mascherine, stop. Le persone escono di casa quando vogliono e senza foglietto di carta. I parchi sono pieni, i supermercati pure, così come i negozi che stanno vendendo le loro cose in strada, normalmente.
E allora io te lo chiedo a te, adesso. Come mai nessuno è ancora stato in grado di affrontare questo argomento in maniera matura? Come mai regna ancora la disinformazione da un lato, e l’ossessione per l’anticomplottismo dall’altro?
I complottisti, e gli anticomplottisti. Non sono forse due diverse manifestazioni dello stesso tipo di energia? L’energia immatura di una cultura che non è in grado di evolversi, e il motivo vero è che non riesce a liberarsi dell’invidia per chi ce l’ha fatta.
Sono stanco dell’immaturità del clima culturale italiano.
Nessuno si è mai davvero congratulato con me per nessun risultato, in Italia. Sito web? Giapponese? Canale YouTube? Altri successi in generale? Avrei preferito che mi sputassero in faccia, quasi. In Italia persino farsi mancare di rispetto è un lusso, se sei uno che conta davvero. Nella maggior parte dei casi, verrai semplicemente ignorato, messo da parte, e scalzato dal nepotismo rampante e dall’aggressività repressa dello sfogo frustrato di chi non ce la farebbe mai senza l’aiuto di qualcuno. Se non hai chi ti aiuta, in Italia, sei un nessuno che per qualche motivo ancora cammina.
Sono strano io? Forse. All’estero le cose però viaggiano molto diversamente, te lo assicuro. Non è questo un discorso politico, ci tengo a ripeterlo, è un discorso culturale. Ci sono delle strutture che in Italia fanno fatica a svecchiare. Strutture di pensiero, strutture emotive.
Anche i cosiddetti “scienziati” ne sono profondamente colpiti. L’ossessione scientista, la beffardaggine di chi vuole aver ragione a tutti i costi, smerdare i luddisti pagani sui social con le loro “bufale e fake news” e insolenze gratuite.
Non riesco a stare bene, né in Italia né in mezzo agli italiani. La cultura è profondamente razzista, xenofoba, omofoba, anti-vegana, anti-innovazione, anti-imprenditoria, anti-sviluppo, anti-crescita. Io sono anti-anti-crescita, invece 🙂
Queste vecchie strutture culturali si devono estinguere, e io mi auguro che lo facciano al più presto, prima che la stessa sorte tocchi agli individui.
Parlo della mia cultura in questo modo forse per esterofilia? Forse. Forse la verità è che non conosco abbastanza gli altri paesi. Chissà. Sta di fatto che ne apprezzo gli eventi, ne apprezzo l’apertura mentale, ne apprezzo addirittura la gestione di alcune situazioni delicate come quella attuale.
Sai una cosa? Il 7 Giugno è prevista la riapertura, in Repubblica Ceca, e nonostante tutta la iella che ho sentito iettare in questi giorni, voglio dirmi una cosa da solo, visto che nessuno ne è stato capace.
Sono felice per me.