Anche se l’ho iniziata appena l’altro ieri, ho quasi finito di ascoltarla. Sto parlando di “RAW”, la biografia di U-God del Wu Tang Clan, uno dei clan più influenti di sempre nel panorama dell’Hip Hop internazionale. In particolare, mi ha affascinato molto la parte in cui ha parlato delle sconfitte, e di come la differenza tra chi non ce la fa e i veri campioni, è che questi ultimi si rialzano sempre. No matter what.
U-God è un rapper americano, nato in uno dei peggiori ghetti di Brooklyn, New York. Il libro in cui racconta la storia della sua vita è uno dei miei preferiti di sempre, e sono contento di averlo acquistato proprio su audio, dato che come puoi bene immaginare soprattutto nel caso di questo libro si tratta di tutta un’altra esperienza rispetto al cartaceo.
Voglio portare la sua storia come esempio, qui sul mio piccolo sito di crescita personale italiano, e in particolare per parlarti di come avere a che fare con le situazioni difficili, magari addirittura utilizzandole a tuo favore, o comunque senza farti abbattere troppo e ricominciando subito a darti da fare per rimetterti in sesto e continuare con la tua vita, più forte e più saggio di prima.
Rialzarsi
Nel 1993 viene incarcerato, per possesso di arma da fuoco non registrata e possesso di droga, e da lì inizia a conoscere il mondo delle prigioni. Solo ascoltare quella storia mi ha fatto capire, tra le altre cose, quanto sono fortunato a essere vivo e libero.
In particolare però mi ha colpito la parte successiva, quella in cui è poi dovuto ritornare in studio a incidere tracce rap, dopo anni di assenza. Dato che in prigione aveva smesso di allenarsi, aveva perso la stoffa, e addirittura tutti quanti lo prendevano in giro, sbeffeggiandolo perché non era in grado nemmeno di chiudere un pezzo.
Da parte sua U-God odiava quella situazione, ma non si è fatto abbattere. Il suo carattere e la sua attitudine erano più forti delle circostanze esterne. Andò a chiamare Cappadonna, un altro membro del team, che sapeva bene essere molto più in forma di lui, e decise di lasciar performare lui al suo posto, nel mentre che si allenava per ricostruire le sue skill.
Questa mossa potrebbe sembrare qualcosa di scontato, ma è la chiave di tutto quanto, incluso il suo futuro successo. Nonostante provenisse dal ghetto e da un certo tipo di stile di vita infatti, U-God credeva in quegli stessi valori che accomunano tutte quante le persone di successo sulla Terra, perseveranza, resilienza, umiltà e dedizione nei confronti delle sue stesse scelte di vita. Non voleva tornare nel ghetto circondato dalle armi, dalla droga, e dal disagio, che come racconta nella prima parte sono le uniche cose che hai attorno quando cresci in un posto del genere, fin da bambino. E sapeva bene di avere dentro di sé la forza, il talento, e le capacità di portare avanti il suo progetto di sfondare nel mondo della musica.
Nel libro dice questa frase “Il vero campione è colui che anche quando incontra il fallimento, anche quando viene buttato giù da tutto e da tutti, si rialza e continua a impegnarsi per quello in cui crede”, e la ripete anche un’altra volta.
Una frase che mi suona assolutamente vera.
Nel mondo della crescita personale questo concetto si chiama antifragilità. Significa sfruttare a proprio vantaggio una situazione apparentemente svantaggiosa. Accumulare insuccessi e trasformarli in occasione per individuare e coltivare i propri punti di forza.
In un altro momento del libro, dice “È molto più facile empatizzare con i fallimenti, che con i successi.” E ancora una volta, è la verità.
I miei ultimi articoli sui problemi del mio passato sono stati i più letti dell’ultimo periodo. Questo non solo perché alcune persone godono nel vedere gli altri che stanno male. Il motivo vero è che ci sono tantissime situazioni di disagio nel mondo che non hanno voce. A nessuno piace fallire, e purtroppo per come sono fatte le leggi di questo mondo fallire è invece molto più probabile. Per questo quando qualcuno racconta dei suoi momenti bui, tutti fanno silenzio e stanno lì ad ascoltarlo. Non vedono l’ora di capirci qualcosa in più, di vedere quel canale di condivisione che finalmente si apre. Ma allora cadono anche gli altri, interessante…
Tornando al rialzarsi in piedi, esiste una frase giapponese piuttosto famosa anche da noi.
七転び八起き
È un proverbio che significa “Cadere 7 volte, Rialzarsi 8”. Sintetizza perfettamente lo spirito giusto con cui affrontare gli avvenimenti difficili della vita. Fallire è normale, fa parte del percorso di qualsiasi essere umano. È un qualcosa di inevitabile, forse anche più della morte stessa!
Quello che puoi cambiare è la tua attitudine nei confronti del fallimento. Invece di farti abbattere, utilizzalo come un’occasione per conoscerti meglio, per entrare in contatto con i tuoi limiti, analizzare i tuoi punti deboli, raccogliere informazioni su te stesso.
Un fallimento può costituire un problema per alcuni. Per altri, i veri campioni, è un’occasione d’oro sotto così tanti punti di vista, che rimanerci male non è più nemmeno un’opzione. Certo, sbucciarsi le ginocchia brucia, non c’è dubbio. Hai avuto un brutto passato, i tuoi genitori ti hanno maltrattato, la ragazza ti ha lasciato male e avevi un prof di Fisica così pessimo che ti ha ammazzato il cane. Chi se ne frega? Quello che conta davvero è che cosa farai da questo momento in poi. Come reagirai. O meglio, come continuerai ad agire. Chi ha un obiettivo vero, profondo, importante, è impossibile che si lasci buttare giù, anche dalla peggiore delle circostanze. Al massimo, si tratterà di una questione di tempo, di riprendersi, di rigenerarsi, di rimettersi in sesto e recuperare le forze, il più rapidamente possibile, per poi tornare in gioco ancora più entusiasti di prima.
Ricordati che sei sempre tu che scegli come porti nei confronti del fallimento e delle cose brutte nella vita. Puoi scegliere di utilizzarle come scuse per farti abbattere e raccontare a tutti come anche oggi non hai potuto fare ciò che volevi, oppure puoi trovare una scusa per ignorare i tuoi fallimenti stessi e darti da fare, continuare a spingere, continuare a credere in te stesso, continuare a crescere.
You’ve got the power
Due mesi dopo aver vissuto la crisi più grave della mia vita, ho cominciato a lavorare sugli Autocorsi, che sono piaciuti tantissimo e ancora oggi hanno un successo pazzesco e recensioni stellari. Avrei potuto trovare un miliardo di scuse tutte super accettabili per starmene fermo, zitto, sdraiato, a fare niente e lamentarmi della mia condizione.
Gli ostacoli e le crisi fanno parte della vita di tutti. Astronauti, piloti, bambini, maestre d’asilo, orsi polari, rapper americani, blogger di crescita personale, e a volte sì, anche lettori di quei blog.
Sta a te decidere come interpretare la presenza di queste cose nella tua vita, se fartici schiacciare, o se utilizzarle come fertilizzante per rendere la tua crescita ancora più inarrestabile e rigogliosa.
Il vero potere di cambiare le cose è sempre e soltanto tuo.