Quando eravamo piccoli c’era una parola che non si poteva dire.
“Io faccio quello che voglio.”
Non so adesso come si siano evoluti i tempi, mi ricordo bene però come erano allora. È un peccato che i nostri genitori se la prendessero così tanto per queste innocenti parole.
Sono parole semplicissime, “io faccio quello che voglio”, che vengono dal cuore e dall’anima. Permettimi di farti una domanda ora.
Tu fai mai quello che vuoi?
Rispondi sinceramente. Ti lascio qualche secondo.
Secondo me la verità è che no. Secondo me passi tutta la tua vita a cercare di fare cose che un po’ ti piacciono, certo, ma più che altro ti “servono” a portare a casa la pagnotta. E va benissimo, ci mancherebbe. Il glutine è importante, lo sanno tutti.
Il problema però è che in nome di questo “serve serve”, ci stiamo dimenticando chi eravamo. Proprio oggi me ne stavo lì a contemplare la mia vita, una cosa che di recente è diventata molto di moda, e mi è ritornata in mente un’immagine di me quando avevo poco più di tre anni. Avevo appena imparato a scrivere, e avevo una fantasia della madonna. Mi ricordo che mi ero scritto un biglietto, una specie di primo augurio motivazionale, a me stesso, per ricordarmi da solo quanto bella fosse la vita. Mi ricordo anche che qualche anno più tardi ritrovai quel biglietto, ed erano soltanto scarabocchi.
Un giorno iniziai un progetto molto ambizioso, volevo scrivere un’enciclopedia illustrata. Ho preso un quaderno A4, e ho iniziato con la prima parola in ordine alfabetico: aspirapolvere. Forse non la prima parola in assoluto, ma se non altro la prima in quella stanza.
Torniamo alla nostra domanda di prima. Che cos’hai risposto? Scommetto che hai risposto sì, assolutamente sì, ogni tanto, tempo permettendo, forse, la vita è dura…
Ti aiuto a rispondere io. Se ciò che fai ti fa sempre esplodere il cuore di gioia come quando avevi 3 anni e avevi scoperto i libri (o i giocattoli, o altro), se ciò che fai ti riempie gli occhi di lacrime almeno una volta a settimana, se ciò che fai ti toglie il respiro da quanto è bello e figo e interessante e incredibile, se ciò che fai ti lascia a bocca aperta e ti fa sospettare che la magia esista davvero… Allora stai facendo quello che vuoi.
Altrimenti no, sono tutte scuse. Altrimenti no, non stai scegliendo che cosa fare, stai soltanto “selezionando”. Davvero volevi fare Economia, quando ti immaginavi da grande? Commerciale, Aziendale, o Chissenefrega?
Non prendertela, lo so anch’io che “bisogna mangiare”, e che “i soldi altrimenti come faccio”, etc. La verità è che sono tutte stronzate, e questo lo sappiamo sia io che te. E al di là di questo discorso (che non capirai mai perché tanto lo so qual è il livello medio di reazione, nei confronti della saggezza), anche se non hai mai fatto quello che vuoi puoi comunque cominciare ora. Nessuno te lo vieta.
Fai questo esercizio:
- Trovati un posto comodo
- Siediti
- Rilassati
- Cerca di riportare alla mente il ricordo più “piccolo” possibile, di quando avevi 2 o 3 o 4 anni
- Ricordati di te, di chi eri, di che cosa volevi fare
- Ricordati di quanto avresti desiderato “essere grande”, avere un corpo e una mente come quelli degli adulti, e poter fare tutte le cose bellissime che ancora non potevi perché non ne avevi la possibilità
- Ora, renditi conto di essere grande, renditi conto che quella possibilità ce l’hai, e che è arrivato il tuo momento di metterla a frutto
Se penso a quando ero piccolo, a quando ero appena nato persino, ti posso assicurare che già stavo lavorando agli stessi progetti di adesso. La mia passione non è mai cambiata! I miei genitori avevano una telecamera, con la quale mi filmarono in tantissime situazioni, persino poco dopo il parto, e adesso faccio ancora video e ho un canale con 14000+ iscritti. Fin da quando ero un bebè mi parlavano tutti in italiano, una lingua che con il tempo appresi in maniera automatica grazie alle tecniche dell’ascolto passivo e dell’immersione, che ora sto raccontando a tutti gli italiani, per ricambiar loro il favore! Per quanto riguarda i sogni lucidi, non ti so dire, ma a giudicare dalle registrazioni avevo una vita onirica piuttosto attiva già ai tempi, chissà. E per ultimo, ma non per importanza, sicuramente mi sono impegnato sin da subito per realizzare la mia crescita personale! Adesso posso dirmi fiero dei miei progressi, 1 metro e 95 di statura 🙂
E così fu sempre, anche a 2 anni quando imparai a leggere e iniziai a desiderare di scrivere, e altre storie che non ti sto a raccontare qui sul sito perché altrimenti andiamo troppo per le lunghe ma…
Dimmi di te adesso invece. Chi eri, da bebè? Che cosa facevi? Quali erano i tuoi obbiettivi? A che cosa stavi lavorando? E soprattutto, quand’è che hai smesso di fare quello che vuoi? Sono sicuro che anche tu ogni tanto lo dicevi.
“Io faccio quello che voglio!”
Non dirmi che non te lo ricordi! E adesso, che sei qui nel mondo degli adulti, e hai la maturità, le capacità, e i mezzi che un tempo semplicemente ti sognavi… E adesso ancora non va bene? E adesso ancora devi aspettare di dare la tesi? E adesso ancora devi aspettare di avere un lavoro migliore? E adesso ancora non hai tempo? Proprio adesso?
Come si sarebbe sentita la tua versione in miniatura, vedendoti ora? Scusami ma io mi incazzerei, a vederti così. Abbiamo passato anni, giornate all’asilo, nottate con gli amici, gite scolastiche, a sognare di fare quel cazzo che volevamo. E adesso che abbiamo letteralmente tutto il tempo del mondo, e adesso che possiamo letteralmente fare tutto quel che più che cazzo che ci pare, tu te ne stai ancora lì a perdere tempo dietro alle assurdità e a spaccarti la schiena dietro a un lavoro che ti fa schifo e a vivere con delle persone che neanche ti piacciono?
Rispetta chi eri, guarda la tua vita di adesso con gli occhi di allora. Ripensa alla tua bambina o al tuo bambino interiore. Pensaci adesso. Riporta alla mente i suoi pensieri. Li vedi? Li riesci a vedere? La verità è questi non sono i tuoi ricordi. Questi sono i suoi sogni.