Non so te ma io sono stato cresciuto con l’idea che “devi lavorare”, che è necessario trovare un lavoro sicuro per vivere, senza pensare mai ai propri sogni.
Creare qualcosa di originale, lavorare su un proprio progetto, diventare un artista… assolutamente no. Ti trovi un lavoro sicuro come tutti gli altri. E stai zitto.
Puoi studiare qualcosa di utile, come economia ingegneria o legge, in modo da poter venire acquistato da una buona azienda. Esatto, acquistato. Come è giusto che sia.
Sei un prodotto, sei un prodotto, sei un prodotto.
Sei solo un prodotto.
NON SEI IL PROTAGONISTA DELLA TUA VITA.
Non te ne sei mai accorto?
Te ne accorgerai. Non sei tu. È qualcun altro. Da qualche altra parte. Ma non tu. Ti hanno incastrato.
Per tutta la vita, da quando sei nato, ti hanno minacciato. Ti hanno spaventato. Ti hanno messo paura…
E ora… non sei più libero.
Non posso finire questo post.
Devo lavorare.
Non devi lavorare
Qualche giorno fa ho scritto queste parole sulla mia bacheca di Facebook, e visto il successo che hanno avuto le ho volute condividere con te anche qui sul sito.
Poco dopo averle pubblicate, nei commenti, è partita una discussione piuttosto accesa.
È sbagliato insegnare ai giovani che possono fare quello che vogliono? Forse dobbiamo dirgli davvero che è meglio trovarsi un lavoro sicuro? Spingerli a fare quello che vogliono non rischia di renderli ancora più improduttivi, annoiati e confusi?
Insegnare la paura?
Lavorare, almeno nella sua forma più tradizionale, sta diventando sempre meno necessario. Mentre in Finlandia si sta dando il via al primo esperimento sull’UBI, ovvero una forma di retribuzione fissa “regalata” ogni mese ai cittadini, nel mondo è sempre più evidente che le cose stanno per cambiare.
C’è chi preferirebbe che non fosse così, e vorrebbe mettere paura ai cittadini facendogli credere che avere meno posti di lavoro significherà meno soldi e più crisi.
Nel frattempo, però, i più svegli si stanno accorgendo che le cose non stanno affatto così.
Avere più robot che fanno il lavoro dell’uomo significherà che l’uomo dovrà lavorare sempre meno per produrre le cose di cui ha bisogno.
Pensa se la terra fosse composta da sole 10 persone e tutte fossero occupate a coltivare un campo di grano. Un bel giorno uno dei 10 inventa un robot che sa fare tutto in automatico e dice agli altri: “Attenti, tra poco il mio robot vi ruberà il lavoro! Paura eh?”
È ovvio non verrebbe preso sul serio da nessuno.
La situazione mondiale è esattamente la stessa. Solo che è più difficile da visualizzare perché le persone sono molte di più.
Nonostante le risorse sempre più abbondanti, il pensiero “c’è sempre meno lavoro per la crisi” è molto comune. E con esso, la nostra paura di “perdere il lavoro”, “rimanere a casa”, e “finire sotto i ponti”.
Il futuro
Quindi cosa ci riserverà il futuro? È vero che ci sarà sempre meno lavoro? O forse sono le persone che non vogliono più lavorare?
Sono tutte domande importanti, ma il problema vero è un altro.
Il problema vero, quello che vorrei condividere con te in questo articolo, è che fare le cose per paura ti danneggia.
Lavorare per paura di finire sotto i ponti ti danneggia.
Lavorare per paura della depressione ti danneggia.
Lavorare per paura dei propri genitori ti danneggia.
Meglio affrontare tutte queste cose subito, e rendersi conto che sono solo delle illusioni, che non è vero che se ti metti davvero a fare quello che vuoi muori.
Molti pensano ancora che il mondo sia cattivo. Che se non “ti fai il culo” non vai da nessuna parte. La verità è che il mondo non è cattivo. Non è vero che nessuno ti regala niente.
Siamo strapieni di roba ovunque, tanto che non sappiamo neanche più che farcene. Ci sono cibo abbastanza per tutti, prodotti per tutti, case per tutti, servizi per tutti.
Il mondo è relativamente facile oggi, e lo sarà sempre di più. Non abbiamo più bisogno di sentirci in difficoltà e avere paura. Certo, a stare senza far niente tutto il giorno ti metti nei guai. Ma questo è già un problema di lusso.
Cosa farai da grande?
Se accendi la televisione vedi omicidi, crisi e povertà ovunque. Ma la verità è che i tassi di disoccupazione, criminalità e povertà si stanno complessivamente abbassando, mentre il benessere degli individui continua ad aumentare.
Grazie alla diffusione delle tecnologie, chiunque ha il potere di cambiare sé stesso e il mondo in pochi secondi. Basta guardare il metodo AutoCrescita, che mi ha permesso di imparare il giapponese in un anno e mezzo, un tempo da record assolutamente impensabile per chiunque anche solo una ventina di anni fa. Quello in cui ti trovi è il momento storico migliore in assoluto per realizzare il tuo potenziale.
Chiunque ha del potenziale per fare qualcosa di enorme, e questo non viene davvero insegnato. Spesso si preferisce mettere ancora paura e costringere i propri figli a fare un lavoro che non amano.
Invece là fuori ci sono sempre più posizioni aperte, per essere speciali (e con speciali intendo creativi). Fotografi, social media manager, imprenditori, web designer, musicisti, disegnatori.
Tu da che parte stai? Stai facendo un lavoro che non ami solo perché sei stato costretto dalla società o dai tuoi genitori? Cos’hai intenzione di fare nel tuo futuro? Continuerai a far girare l’ingranaggio della paura, a vantaggio di chi lo controlla, di chi ti controlla? Cosa diresti a tuo figlio?
Ti sto dicendo che le tue opportunità sono sempre di più, se le vorrai cogliere, ma non solo. Il messaggio più importante, quello che vorrei passare a mio figlio, è questo:
Quando ti vorrai muovere, fallo per amore.
Chi si muove per paura ha già perso.