Agisci ora!
Lo so, lo so, purtroppo capita quasi a tutti, e sicuramente a volte anche a me. Sono lì, ho un progetto in corso, c’è da fare il prossimo passo. E…
Appunto.
Non succede nulla. Come mai? Eppure ero così contento di questo progetto, così motivato. Che cosa è successo nel frattempo, come mai non sono più “ispirato” adesso? Ah, che importa più ormai, tanto ci sono così tanti pensieri negativi nella mia testa in questo momento, che posso tranquillamente rimandare tutto. Continuerò a considerare le cose che non vanno bene, fino a che l’ispirazione non tornerà…
Giusto?
Autoprogrammazione
No! Sbagliato. Sbagliatissimo. Mega errore.
Il problema qui è molto semplice, ogni tuo singolo pensiero ha un effetto molto profondo su tutto il resto dell’intricatissima rete neurale che si trova qui, proprio dietro i tuoi occhi in questo momento. Il cervello, ma certo!
Il “problema” del cervello, è che ogni azione che compi, ogni emozione che provi, ogni pensiero che pensi, ogni tuo stato mentale, lui lo internalizza immediatamente. È programmato per riprogrammarsi, automaticamente, a rifare tutto quello che sta facendo. È questo che chiamiamo “abitudine”, ad esempio, ma in realtà la questione è ben più profonda di così.
Quando fai qualcosa o pensi a qualcosa, si forma un pattern, una specie di circuito cerebrale, un insieme di neuroni. Più volte lo accendi, e più facile sarà accenderlo in futuro. Come una app sul telefono, che più utilizzi, e più tende ad avviarsi, e ad avviarsi, fino a diventare poi difficilissima da spegnere.
Oggi però non ci interessano tutti i neuropattern, ce ne interessa uno solo in particolare. Quello dell’iniziativa. Questo insieme di neuroni, che possediamo tutti, è legato a un semplicissimo tipo di pensiero:
In questo momento sto agendo, sto facendo qualcosa.
E ovviamente, ognuno di noi possiede un neuropattern analogo, ma che si origina dal pensiero opposto:
In questo momento non sto agendo, però dovrei davvero agire.
Ovviamente questa è una semplificazione, che ci tornerà utili ai fini pratici dell’autointervento su questo tipo di problematica. Mi perdonino quindi i neurologi in sala.
Io sono questo e quest’altro
Il problema di non agire quindi, di “procrastinare”, è che questa stessa “azione” si consolida nel tuo cervello mentre la “compi”, andando a influenzare tutti i tuoi comportamenti futuri. In molti casi, arriva a infestare anche il concetto stesso di identità. “Ah, sì, io procrastino tantissimo guarda, ma proprio tanto, è la mia specialità!”
Purtroppo credo che dovremmo pronunciare questo tipo di frasi con molto meno orgoglio, e con molta più attenzione. Dire una frase del genere è un segnale piuttosto chiaro, che un certo qualche meccanismo nella nostra mente cosciente si è cronicizzato. Queste persone hanno la sensazione di non poter cambiare mai, neanche se lo volessero.
In teoria invece, è possibile effettuare profondissimi cambiamenti, se non altro per quanto riguarda questo neuropattern. Tutti ci possono riuscire.
Dico in teoria perché arrivate a questo stadio le persone smettono di ascoltare gli altri, o di credere a quello che dicono. Una persona convinta di “essere” procastrinatrice, leggerebbe questo articolo e direbbe “Ah sì, beh, bla bla bla…”, e continuerebbe con un tot di scuse e qualche razionalizzazione, e via! Non procrastinare ritorna magicamente impossibile come al solito.
A te che ci sei ancora invece, ti racconto come fare ad allenare questo circuito dell’iniziativa. Vedilo proprio come un muscolo, che però più lo usi e meglio è. Il cervello non è un muscolo vero e proprio, non si “stanca”. Quando crediamo di essere stanchi dopo aver studiato o fatto del lavoro intellettuale, ad esempio, il motivo vero è che abbiamo fatto qualcosa che fondamentalmente non ci piace. E questo, amara verità, è stato provato. Se vai all’università e a fine giornata ti senti “la testa scoppiare”, o ti senti una qualche forma di stanchezza mentale, ho una notizia per te: studiare non ti piace. Lo stesso vale per chi lavora in ufficio.
“Eh, ma Dylan, allora io che cosa faccio, eh? Io ho questo e quest’altro e la scusa uno e la scusa due e devo andarci per forza…”
La mia fortuna qui è che questo è il mio sito, e non una linea telefonica di supporto e ascolto alle scuse degli altri. Ignorerò quindi questo genere di discorsi, e lo farò per sempre tra l’altro!
Fai anche se non fai
Ma torniamo al dunque. Come fare ad avere più iniziativa quindi? Beh, fai. Tipo la Nike, no? Facile. Ti aggiungo altri spunti che sono sicuro ti torneranno molto utili:
- Fai anche se hai la sensazione di fare male. L’importante è fare, non fare bene.
- Fai anche se hai la sensazione di non avere energie mentali. Le energie mentali non esistono, stai probabilmente lavorando contro di te per rafforzare il muscolo del “Non sto agendo”
- Fai anche se ti sembra assurdo. Se hai la sensazione di “voler fare”, non farti fermare dai discorsi degli altri, esegui, agisci sul tuo stesso istinto.
- Fai anche se non hai tempo. Il tempo non esiste, e se davvero esistesse tutti ne avremmo la stessa identica quantità, cioè 24 ore al giorno tutti i giorni.
- Fai anche se non fai. Quando stai “procrastinando”, stai sempre facendo qualcosa, in realtà. Che sia pensare o stare sul divano, o sui social media, rendi la tua attività più intenzionale. Decidi attivamente e deliberatamente di perdere tempo, non rimanere nel limbo del “dovrei fare”, prenditi il tuo tempo, con pazienza, rilassati. Il tuo corpo è più saggio di quello che pensi, se in questo momento vuole oziare, un motivo ci sarà.
Non exiguum temporis habemus, sed multum perdidimus
In generale, non aspettare mai l’ispirazione. Non aspettare mai che le cose “passino”, o “cambino”. Anche di recente, in merito alla situazione coronavirus, moltissime persone stanno già agendo, mentre purtroppo tante altre si stanno disperando, si stanno deprimendo, stanno provando frustrazione, giorno dopo giorno. Sono questi per caso i circuiti che vuoi veramente allenare e consolidare e rendere più abituali e facili da accendere? Beh, in questo caso, aspetta pure l’ispirazione quanto vuoi.
A proposito, ho sentito proprio oggi uno studio che dice che lo stato di emergenza potrebbe addirittura prolungarsi fino al 2024! Guarda il lato positivo, non potrai certo più dire di non avere abbastanza tempo 🙂