Tutto chiude, l’economia muore, casino nelle strade, disperazione più totale, lockdown a Natale, abolizione della marmellata nelle brioche. Benissimo. E adesso? Che cosa farai? Come ti preparerai al peggio? Sai bene che il cornetto vuoto ti riempie solo fino a un certo punto.
In tempi come questi, per via di come la situazione esterna si è andata a configurare, è inutile farsi grandi piani in testa. È inutile cercare di salvare la situazione, perché la situazione è insalvabile. Perdinci, è inutile persino cercare di rendersi utili. Con il casino che c’è in giro, si sono messi tutti a dare consigli a destra e a sinistra, i comitati tecnici di qua, gli esperti di là, i politici di su, il tuo medico di base di giù. A nessuno interessa il tuo aiuto, ci stanno pensando già loro.
E lo sappiamo tutti come andrà a finire. Tutto chiude, lockdown a Natale, et cetera et cetera. E alla fine, la colpa è dei giovanotti che fanno gli assembramenti.
Ripeto quindi, è inutile cercare di fare qualcosa per migliorare la situazione. La situazione è quella che è. Cambierà, si evolverà, si trasformerà, muterà, ma non come vuoi tu, non come voglio io, non come vogliamo noi. Il tempo passerà, e basta.
Nel frattempo c’è una sola cosa intelligente che possiamo fare, a mio avviso, e consiste nel prepararsi al futuro che verrà. Questa è l’unica cosa che sappiamo con certezza, infatti. Qualcosa, prima o poi, in qualche modo, succederà. Ti trovo d’accordo vero? Un qualche avvenimento, di qualche tipo…
No?
Il fatto è questo: il tempo scorre. È un dettaglio che quasi tutti se lo dimenticano volentieri, perché è chiaro che non fa piacere neanche sentirselo dire, ma alla fine della fiera, come diceva Jovanotti, comunque vadano le cose lui passa.
La cosa migliore che possiamo fare è di prepararci per l’occasione, metterci il vestito buono.
In tanti hanno perso il lavoro. Le scuole aprono e chiudono. I soldi non ci sono. Viaggiare è impossibile. Trovarsi da qualche parte, per piacere o per lavoro, è stato vietato e resterà un gesto irresponsabile e immorale e brutto ancora per un annetto buono, se ci va bene.
Con orologi di ogni marca e modello
In barba a tutto questo blocco, noi possiamo sempre muovere il cavallo.
Possiamo tirarci fuori dalla situazione, proprio muovendo quell’unico pezzo che negli scacchi può scavalcare tutti gli altri senza batter ciglio. Sarà anche vero che non possiamo scendere in campo, possiamo tuttavia metterci ad affilare la lama del nostro karma.
In che modo mi chiedi? In tantissimi modi.
Fatti questa domanda:
Che cosa succederà tra un mese, tra un anno, alla fine del lockdown? Come posso fare in modo che quando il futuro arriverà, io avrò preparato perfettamente tutto ciò che è in mio potere preparare, per affrontare quella nuova situazione al meglio delle mie forze?
Lo so lo so, sono due domande. Il punto qui è un altro.
Ci sono delle cose che puoi fare, ora, nel concreto, per aiutarti. E no, non ti sto parlando di trucchetti per arricchirti rapidamente o per ribaltare la tua situazione di punto in bianco e da un giorno all’altro. Se mi conosci lo sai, che non tratto quel genere di idee qui.
Sto parlando di ripartire dalle fondamenta, di costruire una base solida. Nel corpo, nel cuore, nella mente, e nello spirito.
Quest’anno sto scrivendo un articolo al giorno tutti i giorni, che già non è poco di per sé come obbiettivo, se ci pensi. Mi guardo indietro e vedo che ho scelto un anno tutto sommato favorevole, se non altro in questo senso. A Ottobre, siccome non mi bastava, mi sono sfidato a leggere un libro al giorno per 30 giorni, e oggi ho appena completato il 17esimo. Non ho avuto bisogno di nessun “ok” da parte dell’universo, di nessun magico lasciapassare da parte della crisi o del virus o dei vaccini o dei sussidi statali o della patata gratis garantita (che a me che sono vegano, in questi tempi di magra, farebbe molto piacere).
Sul serio, pensa a tutte quelle cose che potresti fare, adesso, e che ti possono muovere avanti di una casella sulla scacchiera. Devi pensare trasversale, lo sai che il cavallo si muove a L!
Non va bene quindi concentrarsi troppo sull’immediato, sulla salvezza temporanea, sul pagare le bollette e l’affitto, sulla sopravvivenza.
“Eh caro Dylan, la fai facile tu!”
Col cacchio che la faccio facile. Come ti ripeto, so bene che questo è un periodo critico, e non ti sto certo dicendo che la via consiste nel sottovalutare la portata di questo tipo di problemi. Sto dicendo un’altra cosa, ben diversa, e cioè che pensarci troppo non ti fa bene.
Credimi, lo so che cosa significa essere col culo per terra. Ci sono stato tante volte. A Marzo del 2019, senza casa e senza famiglia e senza lavoro e senza soldi, sono salito su un volo diretto per Bangkok Tailandia appena dopo che un Bancomat a Varsavia mi aveva mangiato l’unica mia carta di credito.
Il culo per terra fa attrito, l’attrito fa calore, il calore fa energia. E con quell’energia, ti rialzi e riparti, ad esempio.
Quando mi è successo non ho chiamato nessun amico, nessuna ragazza, ho chiesto al check-in se ci fossero spese extra da pagare (non avevo un centesimo), e siccome non ce n’erano mi sono messo in coda per imbarcare. Una manciata di ore dopo, ero in Asia piena.
Come credi che mi sono sentito, in quel momento?
Te lo dico esplicito se vuoi: dimmerda. Ma anche molto bene. Ho continuato ad apprezzare ciò che c’era nel mio presente, e a dire grazie il più possibile, e a bestemmiare il meno possibile. Ho conosciuto nuove anime, ho stretto nuove amicizie, ho visitato nuovi territori, ho imparato nuove lezioni, e quattro giorni dopo ero in volo per Okinawa, Giappone, e non chiedermi nemmeno come.
Muoviti muoviti man
L’idea è questa, non mi sono arreso. Sapevo che nonostante tutti i blocchi del mondo, potevo sempre fare la mia mossa.
Non ho smesso di meditare, anzi sull’aereo ho insegnato una tecnica di meditazione ai miei due nuovi amici, non ho smesso di lavorare sul sito e sul gruppo (su Ultradreamers c’è addirittura un video di un minuto di me, proprio su quello stesso volo), non ho mai smesso di muovermi. Ho smesso di crederci? Sì, per delle ore anche. Crederci non è importante. Muovere è importante.
Stare fermi è l’unica mossa non consentita, negli scacchi come nella vita. Puoi soltanto muovere, mangiare, arroccare, perdere, pattare, o fare scacco matto e portare a casa la partita. Queste sono le tue opzioni.
Se la tua posizione è buona nonostante le difficoltà, continua a portare avanti la tua strategia.
Se pensi di esserti bloccato, considera di muovere il cavallo.
Se ti hanno mangiato tutti i pezzi, chiedi la rivincita.
Puoi persino arrenderti, se ti va, ma non smettere mai di giocare.