Quando ero più giovane, a 17 anni circa, avevo questa idea su come avrei voluto vivere la mia vita “da grande”. Volevo fare il minimo indispensabile, avere un sacco di tempo libero, e nel frattempo avere un grande successo, un’ottima situazione finanziaria, e tutta una serie di altre belle cose attorno.
(Non) est ad astra mollis e terris via
Ora, è naturale pensare a qualcosa di simile:
“Eh no, scusa eh, ma questa non l’ho mai sentita. Senza il duro lavoro e l’impegno e il sacrificio, non si può arrivare mica da nessuna parte.”
Questa storia del sacrificio me l’hanno sempre ripetuta anche a me, non ti preoccupare. È una storia molto ragionevole, credibile, e suona apparentemente molto verosimile e giusta. Nota come non ho mai detto “vera”.
Quando andavo a scuola, mi piaceva prendere bei voti ovviamente, come a tutti. E mi piaceva anche studiare poco ovviamente, come a tutti. La vera intelligenza, la vera scaltrezza, era per me costituita dal fare il meno possibile, e ottenere in cambio il più possibile. Il mio slogan era esattamente questo, me lo ricordo ancora:
Minimo sforzo, massimo risultato.
Lo dicevo in giro ai miei amici, e mi prendevano per scemo. Io avrei tanto voluto applicare questo modo di fare le cose per sempre, idealmente, non solo alla scuola ma anche al guadagnare soldi e al lavoro. La cosa che mi sbalordisce di più, ricordandomi oggi queste cose, è che nonostante nessuno attorno a me mi prendesse sul serio, io invece in questa cosa del fare un cacchio ci credevo tantissimo.
E una cosa forse ancor più sbalorditiva è che ce l’ho fatta, sono oggi riuscito a coronare questo sogno. Nel 2014 ho imparato il giapponese in soli 18 mesi e senza mai studiare, laureandomi al contempo in Ingegneria Elettronica. Nel 2015 ho lanciato il mio sito, questo, e il canale YouTube, che ora sono entrambi abbastanza famosi, e mi permettono anche di guadagnare. Il tutto, senza sforzarmi mai troppo, senza mai avere la percezione del “sacrificio”, della “fatica”, del “lavoro”, dello “stancarsi”… Insomma di tutte quelle cose che di solito tutti credono siano collegate molto da vicino al successo, ma che non lo sono necessariamente.
Se guardi bene infatti, è vero che tutti sono convinti, e probabilmente anche tu, che nella vita bisogna fare “fatica” e “sforzarsi” e “farsi il mazzo” (talvolta detto anche culo), in modo da poter poi successivamente riuscire ad avere successo e fare soldi. Se guardi ancora meglio, però, ti accorgi che tutte queste cose non sono affatto necessarie, anzi. È molto più semplice fare tanti soldi se si ha la sensazione di divertirsi, che tutto sia facile, e che tutto fluisca spontaneo e naturale e scorrevole e immediato. O sbaglio?
Dopotutto, quando tu paghi qualcosa, ti assicuri per caso che chi l’ha prodotta si sia sudato tutte quante le sue sette camicie? No! Anzi, molto spesso, la maggior parte dei prodotti che acquistiamo vengono realizzati a un costo bassissimo, anche in termini di energie fisiche spese da chi li ha originariamente immaginati e pianificati e realizzati e distribuiti.
Le 2 chiavi del successo
I soldi, e il successo in generale, non sono una questione di fatica, di stanchezza, di impegno grezzo e fine a se stesso. Fare soldi, vendere bene, avere un business di successo, essere efficienti nella propria produttività, tutte queste cose funzionano bene non tanto se ti spacchi la schiena, ma se e soltanto se realizzi queste altre 2 fondamentali condizioni:
- Creare valore
- Distribuirlo
Se crei valore, il che significa se produci una qualche cosa (prodotto o servizio o altro) che altre persone ritengono utile o valida o preziosa, e se in qualche modo lo riesci a distribuire, BAM. Il gioco è fatto. Non ti devi letteralmente più preoccupare di nient’altro. Pensaci bene. Tu crei la tua cosa, la fai arrivare agli altri, e a quel punto non ti resta che riscuotere. Un esempio semplice sono i fast food. Ti producono il cibo, te lo portano a casa. Fine. Serve fare casino? Serve fare fatica? Serve sentirsi angosciati? Assolutamente no. Alcuni dei dipendenti del fast food si sentono così forse, ma il fast food stesso non muove un dito. In confronto ai soldi che le aziende riescono a muovere, i loro proprietari sono dei campioni assoluti di pigrizia.
Poi, è ovvio, ci sono imprenditori che cercano di spingersi al limite, di investire il proprio tempo libero, di darsi da fare.
In generale, anche io non amo troppo perdere tempo, anche se inizialmente pensavo che questo fosse il caso. Mi piaceva distrarmi, o “rilassarmi” come lo chiamavo io, sprecando la mia vita davanti ai videogiochi, o guardando film, o uscendo con gli amici a combinare praticamente niente di costruttivo. E questo, pensavo, era il necessario “prezzo” da pagare per l’essersi stancati a scuola, o a lavoro.
Al giorno d’oggi, la verità è che ci sono dei periodi in cui sono super produttivo, invece. Come questo 2020, nel quale ho deciso di scrivere un articolo tutti i giorni, oltre che di realizzare un sacco di altre belle cose. E ora tu potrai pensare:
“Eh già, Dylan, io ti ho visto, che fai finta di fare nulla, e in realtà lavori tantissimo anche tu!”
Ci sono due cose che devi sapere, qui:
- Nel 2018 e nel 2019 non ho praticamente fatto nulla, né per quanto riguarda il sito né per quanto riguarda il canale. Mi sono interessato ad altre cose, semplicemente. Nonostante questo, sono riuscito a lavorarci su in una maniera abbastanza “smart” (per esempio cancellando e correggendo i contenuti che non mi piacevano e che non erano efficaci), da farli crescere lo stesso entrambi, costantemente. Le ore di “lavoro” che mettevo nella mia attività erano pochissime, praticamente 2 o 3 massimo a settimana, in media. Ti sembrerà forse assurdo, ma è così. La verità è che nella nostra giornata “lavorativa” sprechiamo un sacco di tempo. Recarci in ufficio, rispondere a mail inutili, fare lavoro inutile, riunioni inutili… Il mio sito e il mio canale invece, essendo che ad esempio li gestisco soltanto io, non subiscono tutta una serie di sanguinamenti energetici e di attriti generati, ad esempio, dalla gestione del personale, o dalla politiche aziendali. Se voglio organizzare una riunione, semplicemente, mi sposto dal divano alla sedia 😀
- Anche quest’anno, nel quale ho deciso di darci dentro dal punto di vista della produttività, non sto percependo un minimo di “fatica”, nessunissimo tipo di “sforzo”. Mi diverto tanto, sia a fare i video che a gestire i gruppi che a lanciare i progetti che a scrivere questo stesso articolo. Questo è ciò che ho sempre voluto fare, è il “lavoro dei miei sogni”, come dicono tutti, ma in questo senso non lo percepisco appunto neanche come un lavoro. Gli impegni veri nella vita per me sono pochissimi, forse caricare la lavastoviglie e fare il bucato, e poi quando voglio “staccare”, mi metto a scrivere, accendo la telecamera, mi ascolto un libro di crescita personale, o mi leggo un articolo a proposito del mio business, e di come migliorarlo. Per farti un esempio. In ogni caso, alla fine della giornata, non mi sento mai “stanco”, soprattutto mentalmente. L’ho già detto altre volte, ma lo ripeto volentieri. La stanchezza mentale non esiste. Se senti che le cose che fai durante la giornata ti “stancano”, università, lavoro, progetti vari, ho una notizia per te: fare quelle cose non ti piace. Smetti subito di farle e cambia vita!
Come non fare nulla meglio
In conculsione, per lasciarti un ultimo consiglio, cerca di trovare sempre la via più facile per fare le cose. Non ti sto dicendo di buttarti via sul divano o di dormire tutto il giorno, ovviamente. Piuttosto, il contrario. Essere “veramente” pigri è difficilissimo, per questo non lo farei mai! 🙂
Molto più semplice darsi un pochino da fare, ma nelle cose che veramente contano, e che veramente creano valore, nella tua vita e in quella degli altri. Ciò detto, non ti vergognare della pigrizia, anzi, cerca di vederla per quello che è, ovvero l’intelligenza della natura, che trova sempre spontaneamente il suo modo di evitare gli sprechi, minimizzare gli sforzi, e massimizzare i risultati…
Buon “lavoro”!