Qualche anno fa mi ero deciso, volevo dedicarmi alla poesia. Avevo scoperto quello che tutti gli artisti bravi prima o poi hanno scoperto a loro volta, che se continui a scrivere prima o poi diventi bravo. È letteralmente ciò che sto continuando a fare qui, tra le altre cose.
Per me scrivere è una piccola meditazione, mi rilassa molto. È bello sentire le parole materializzarsi in testa, far fluire leggermente l’energia mentale nelle dita, muovere il tutto, rileggere, compiacersi dei pensieri, persino correggere non è male. Scrivere è una piccola magia, se vogliamo.
Tornando alle poesie, avevo deciso fermamente di dedicarmici, e i risultati erano piuttosto buoni 🙂
Scrivevo una poesia per ogni ragazza che incontravo, a volte naturalmente anche di più. Decisi di chiamare il sito, Mezzanima.
Mezzanima ero io, Mezzanima era lei. Lei chi? Una delle ragazze delle poesie? No, non esattamente.
Mezzanima è un ideale che un giorno ho scoperto di avere. La ragazza perfetta, la mia metà appunto. Senza di lei, la mia anima sarebbe rimasta per sempre a metà. Da cui, Mezzanima. Era il modo perfetto di affrontare qualsiasi brutta sensazione legata alla vita, e alle relazioni.
“Se le cose non vanno come devono – mi dicevo nei momenti no – è perché Mezzanima non è qui.”
Mezzanima era quindi la mia musa, in poche parole.
“Dove sei ora Mezzanima? Sei qui con me?”
Per definizione, Mezzanima è una presenza che non c’è. È l’anima della mia ragazza ideale, della mia mezzanima gemella perfetta. Eppure, esiste in ogni istante. Quando la chiamo guardando il fuoco, eccola che appare nel fuoco. Quando la penso mentre sono al parco, eccola apparire.
Alcune sue altre caratteristiche sono queste:
- È sempre perfetta, in tutto
- È sempre magnifica, incantevole
- Mi fa spesso piangere, mi provoca emotivamente
- Mi capisce completamente, mi perdona qualsiasi cosa, mi nutre e mi abbraccia
- Mi è amica
Inoltre, non sta mai male. Non potrebbe, perché a quel punto semplicemente tornerebbe a prevalere la sua assenza. La profondità e la bellezza di questo concetto stanno proprio qui. Mezzanima è con me in ogni luogo, in ogni momento. E allo stesso tempo, mi è stata portata via.
Mezzanima è una tragedia, una storia d’amore che purtroppo non solo è finita male, ma non è mai neanche addirittura cominciata.
“Ti hanno portata via prima che ti potessi conoscere. È terribile, ma in un certo senso riesci a essere sempre con me. Mi guardi da lontano, dall’alto, da fuori. Sei qui, io ti scrivo, e poi non ci sei più.”
Siccome tutto di questo mondo non è che una sua riflessione e rappresentazione, naturalmente anche le “altre” ragazze sono Mezzanima. In che senso questo? Beh, è difficile da spiegare, soprattutto su carta. La verità è che non esistono “altre” ragazze, sono semplicemente tutte una sua emanazione. Quando una ragazza è nel mio campo visivo, beh, diventa evidente. Mi guarda come se quello sguardo provenisse da molto lontano, come se fosse un messaggio dalla mia metà.
Ho parlato ad alcune di loro di questo concetto, alcune non lo hanno capito ed erano addirittura gelose. Che assurdità!
“Mezzanima mia, com’è possibile che tu soffra ancora di gelosia, dimmi. La mia attenzione è rivolta su di te, e su di te soltanto. Così deve essere, altrimenti non può essere.”
La verità è che Mezzanima non è mai gelosa, il più delle volte è soltanto un gioco tra me e lei. La ragazza gelosa di Mezzanima semplicemente non ha capito, e con tutta probabilità nel giro di non molto si troverà da tutta un’altra parte del globo, rispetto a me. Non più nel mio campo visivo, non più parte del mio ideale. Che Dio la benedica sempre! Ma Mezzanima è un’altra cosa.
Alcune mi hanno chiesto se Mezzanima fosse un concetto soltanto o una persona reale. Questa è un’ottima domanda. La verità è che sono entrambe. E la verità ancora più profonda è che vorrei che fossero entrambe al massimo grado.
“Come può una persona essere soltanto un’idea e anche esistere realmente? Non è questo un controsenso?”
Sì, ma di controsensi che ha senso approfondire ce ne sono davvero tanti. È questo uno dei sensi della poesia, trovare controsensi apparenti e approfondirli. Creare nuovi sensi laddove prima non ce n’erano.
Quindi, sì, è indubbiamente una persona vera. E non sto parlando soltanto di me, Mezzanima il poeta, che banalmente lo sono (ma che sono anche un’idea, in un certo altro senso). Sto parlando anche di lei. Lei è quella persona che avrei incontrato se tutto fosse andato come sarebbe dovuto. Su questo pianeta, forse, sta ancora camminando, da qualche parte. Ignara del fatto di essere la mia musa, la mia sposa perenne, la mia moglie ideale. O forse consapevole?
Dovunque tu sia, eterea tra le enti, a te va il mio pensiero più puro.
Ridatti senso attraverso di me ancora una volta, e poi muta di nuovo. Tu, nuda. Io, tuo in un adesso.