C’è uno strumento di cui non ho ancora parlato come vorrei, molto semplice e alla portata di tutti: la voce.
Ultimamente ho scritto un articolo nel quale parlo dell’importanza di utilizzare la propria voce, in particolare per imparare le lingue e migliorarne la pronuncia, ma in generale anche per sentirsi meglio con sé stessi. Siccome penso che sia un argomento oggi molto sottovalutato, voglio tornare a parlare della voce umana, e di come utilizzarla al meglio.
La voce è l’organo dell’anima
Non tutti sanno che nel 2017 partecipai a un corso di voce, tenutosi al Binario 7 di Monza, che aveva appunto come scopo il miglioramento della propria relazione con questo straordinario strumento.
Al di fuori di quel corso, mi sono sempre interessato di voce e di doppiaggio, di canto, di vocalizzazione, di dizione, di public speaking, e anche di argomenti apparentemente più distanti come l’ipnosi.
In generale, la tua voce è uno dei tuoi superpoteri più grandi. Assieme al tuo aspetto fisico, in sostanza, costituisce chi “tu sei”, o meglio come tu vieni percepito dalle altre persone. Ci avevi mai pensato? È qualcosa di assolutamente potente.
Per questo, ti consiglio di utilizzarla, coltivarla, e prendertene cura. Fai caso a ciò che dici, fai caso a come lo dici, cerca di apprezzare le pause, il ritmo, le consonanti, le vocali, il timbro, il tono, l’altezza, o la profondità. Fai caso a dove questa voce viene proiettata, nella stanza ad esempio, e a come modifica l’ambiente che ti circonda e le altre persone. Fai caso all’origine di questo tuo personalissimo suono. È la gola? È il diaframma? Idealmente, secondo alcuni criteri teorici almeno, la voce dovrebbe provenire da una zona che sta tra la parte bassa del naso e la parte alta della bocca, appena sopra l’arcata dentale superiore.
In quella zona dovresti sentire una vibrazione, se ci appoggi le dita ad esempio, e poi naturalmente il suono fluirà anche e soprattutto dal cavo orale, come di consueto.
Se ti interessa approfondiscine gli aspetti teorici, o ancora meglio, fai tanta pratica. A questo proposito, ti consiglio questo interessantissimo TED Talk:
La lettura ad alta voce
Un’altra tecnica che utilizzo da tempo, anche per l’apprendimento delle lingue, è la lettura ad alta voce.
Ad esempio, dopo aver scritto questo articolo, lo rileggerò ad alta voce cercando di interpretare quello che dico e di pronunciarlo nel modo più chiaro ed espressivo possibile. Se ci fai caso, quando leggi ad alta voce puoi scegliere di pronunciare ciò che leggi in tantissimi modi, e soprattutto se lo fai in maniera consapevole, puoi veramente concentrarti molto di più sulle qualità della tua voce. Questo, ovviamente, perché leggendo hai molto più tempo e spazio di manovra, rispetto a quando invece parli “normalmente” con qualcuno.
Prova tu stesso con questo articolo. Anzi, ti incoraggio a leggere ad alta voce qualsiasi articolo, e in generale qualsiasi libro o persino etichetta o cartello tu incontri durante la tua giornata. Ancora una volta, il consiglio è sempre quello di dare espressività e stile alle tue parole. Cerca di trasmettere un messaggio, cerca di capire che cosa chi stava scrivendo ti voleva dire, e cerca di esprimerlo a voce alta in modo da comunicarlo nel modo più efficace.
Naturalmente lo stesso discorso vale anche per le lingue straniere. Personalmente, adoro leggere sempre ad alta voce tutto quanto, e in particolare i libri in giapponese, o gli articoli di crescita personale. Che sia inglese, giapponese, italiano, o la lingua che tu stai imparando, prova a dare una possibilità a questa tecnica. Se ti va e se te la senti di scrivermi, fammi poi sapere come ti funziona!
La tua voce!
Ultimamente ho segnalato i messaggi di alcuni follower per i loro input assolutamente irrispettosi e fuori luogo nei miei confronti, ma questo non vuole essere un invito a non scrivermi, al contrario! Scrivetemi pure tutto quello che volete, critiche incluse. Chi mi conosce lo sa, che il feedback è per me una cosa molto importante e assolutamente preziosa. Ciò che conta è l’intenzione che ci sta dietro. A volte anche le parole più melliflue, con le intenzioni sbagliate, risultano sgradevoli, e al contrario le critiche più aspre, dagli amici fidati, sono le migliori occasioni di crescita.
Quest’anno ho raccolto la sfida di scrivere 366 articoli, uno per ogni giorno dell’anno, ma oggi ho deciso di scriverne addirittura due, proprio per questo motivo. Ci tengo a far sapere a tutti quelli che mi seguono con dedizione passione e interesse, che siamo qui a costruire. E che siamo qui a costruire qualcosa di importante, e di bellissimo.
Tornando alla tua voce, non aver paura di usarla. Il silenzio consapevole è sicuramente fondamentale, e ad esempio in Giappone lo sanno benissimo, ma non dimenticarti che la tua voce è una parte di te. Se hai la volontà e la possibilità di parlare quindi, non aver paura di farlo, per nessun motivo. Trova dentro di te la sicurezza, la forza, la gioia di “essere” davvero te stesso, completamente, non solo in video, e di esprimere la tua voce, di riempire l’aria che ti circonda con il tuo suono, con chi sei tu veramente, intimamente, e nel profondo. Riscopri la bellezza di questa tua forza, e della sua parte più autentica.
Come diceva il poeta ed educatore americano Henry Wadsworth Longfellow:
La voce umana è l’organo dell’anima.
Buona parola! 🙂