L’anno scorso ho parlato su questo sito di Wim Hof e del suo metodo, la famosa terapia del freddo.
Avevo fatto dei bagni nella Vltava (il fiume di Praga) a Dicembre, e anche qualche immersione nella vasca di acuqa fredda dopo la sauna (8°C). Mi è stato fatto notare, tuttavia, che questo approccio potrebbe essere traumatico per il sistema nervoso.
In effetti, mi sono sentito spesso molto spossato e anche stressato quasi, nei giorni successivi alle immersioni, e lo stesso valeva per le docce fredde. È come se avessi più energia, da una parte, ma dall’altra ne stavo perdendo in qualche modo. Mi riconoscevo più nervoso, più inquieto, i muscoli mi facevano male…
Così, ho deciso di interrompere la “terapia” e di smetterla di buttarmi nel ghiaccio di proposito. Risultato? Non mi sono più sentito stanco, naturalmente, ma nemmeno ho riscontrato i benefici dell’esposizione al freddo, che sono numerosi. A quel punto ho fatto passare un po’ di tempo, ho pensato ad altre cose.
Di recente, però, ho iniziato a elaborare una mia interpretazione personale delle teorie di Wim Hof. E se facessi, invece che una doccia fredda ogni giorno, una doccia fresca? E se invece di espormi al freddo più brutale dell’inverno saltando nudo nel fiume, procedessi per gradi? Sembra una buona idea.
E così, mi sono messo a fare qualche esperimento.
In particolare, in casa abbiamo in mezzo al pavimento una lastra di cemento bianco (non ti saprei dire esattamente che materiale sia). Al tatto è spesso relativamente freddo, perché la pietra è molto termoconduttiva. Così, l’altro giorno mentre facevo yoga mi sono deciso a mettere da parte per un attimo il tappetino e a coricarmi direttamente sulla roccia, a pancia in giù.
Risultato? Mi sono sentito molto bene. La sensazione è stata un pochino spiacevole, all’inizio, ma poi assolutamente rinfrescante. È stato bello soprattutto apprezzare il contatto con la terra. Un’altra cosa che ho notato è che la pulizia del pavimento è molto importante! 🙂
Un’altra cosa che sto provando è mettere la doccia un pochino fresca prima di uscire. Questo ho sentito faccia bene in particolare alla cute e ai capelli, che altrimenti si “cuocerebbero” se l’acqua versataci sopra fosse troppo calda e per troppo a lungo.
Insomma, questo approccio più graduale alla terapia del freddo mi piace sempre di più. Sto anche uscendo come sempre, e questo lo faccio da anni, con la maglietta e la giacca soltanto, e il più delle volte rimbocco le maniche tenendo gli avambracci scoperti. Anche se a volte le mani sono rosse, e molto fredde, mi sono abituato internamente al fastidio e non lo avverto più come una volta, anzi uscire a prendere un po’ di aria (anche gelida) è diventata praticamente una mia nuova “dipendenza”.
Se hai provato anche tu il metodo Wim Hof senza ottenere troppi risultati, o se il troppo gelo ti stancava i nervi, dai una possibilità anche tu a questa nuova alternativa: la terapia del fresco 😉
Buona doccia!