La quarantena è finita, e ora tutti possono uscire.
Non sto scherzando, e non sto nemmeno usando una metafora. È il 23 Aprile, e nella città di Praga le persone possono circolare liberamente. I negozi non sono ancora aperti, ma lo saranno tra poco. Formalmente, il lockdown non è stato ancora sollevato del tutto, ma le piazze sono piene, così come le strade, e la polizia non fa multe mai e a nessuno.
Questa è una situazione che si protrae ormai da tempo, ma soprattutto ultimamente. Da qualche giorno sono stati riaperti i mercati all’aperto, e tra poco ritorneranno anche i negozi.
Pensi che sia una figata? Forse lo è.
Nell’articolo di oggi vediamo che cosa significherà per molti uscire dalla quarantena.
Come affrontare la quarantena
Innanzitutto, la maggior parte delle persone attorno a me si sono fatte schiacciare dall’isolamento. Questo è un fatto che non mi sorprende più di tanto, ma in un certo senso anche sì.
Personalmente, medito regolarmente da più di 5 anni ormai. Nella vita sono rimasto bloccato, per molto a lungo, in situazioni ben peggiori di questa. Semplicemente, ho scelto di coltivare me stesso e la mia stessa consapevolezza, e questo mi permette di affrontare la crisi attuale (e tante altre cose) con una profonda calma, tranquillità, e uno spirito nettamente positivo.
Non mi sono affatto lasciato abbattere da questi ultimi avvenimenti. Sicuramente gli eventi mi hanno colpito, e per un paio di giorni sono rimasto in uno stato di leggera agitazione emotiva. A parte questo, tutto si è svolto come al solito, nella mia vita, inclusa quella interiore. È pur vero che le restrizioni in Repubblica Ceca sono sempre state meno severe, ma tieni anche conto che questo è un paese in cui non vivo, in cui mi ritrovavo solo di passaggio. Sono riuscito a ottenere nuovi alloggi e posti dove stare, a mantenere un circolo di amicizie e di rapporti sociali, e naturalmente anche una routine costruttiva e produttiva, per la mia salute personale e per la mia attività.
Si potrebbe dire che non sono mai stato così in forma.
Oggi, uscendo di casa, ho però notato una cosa. Non trovo dentro di me nessuna forma di sollievo. Non sono “felice” che la quarantena sia finita, che il lockdown non ci sia più, e che tutto riapra. Ne sono semplicemente consapevole.
Molte persone, invece, sono assolutamente contente di questo fatto. E io azzardo ad aggiungere questo: troppo.
Come affrontare il post quarantena
Il problema di non aver gestito la Fase 1 del lockdown a sufficienza, è che la Fase 2 rischierà di diventare ancora più pesante.
Per adesso, qui, le persone bevono e si trovano al parco e si sfogano, senza pensare troppo al domani. Ho notato in generale questa energia: molte risate, molto rumorose, molto sfogo, molta voglia di ritornare a fare tutto, e di ritornare a farlo il più rapidamente possibile, un senso come di voler festeggiare a tutti i costi, di volerlo fare e basta e senza pensare agli altri o a se stessi o al significato delle proprie azioni.
Questo si tradurrà presto in una potente e continua sorgente di stress, per la maggior parte di loro. Ci sarà chi non avrà più un lavoro, ci sarà chi si continuerà a sentire strano, ci sarà chi si sentirà indietro rispetto a tutti, inesorabilmente. E poi, ogni tanto, ci saranno altri sfoghi, altre risate, altre bevute.
La società era già basata prima, il più delle volte, su dei modelli profondamente autodistruttivi. Il sollievo è solo e sempre nel “riposo”, nel weekend, nella distrazione, nell’insignificante, nel mondano, nella confusione, in generale in ciò che si ha paura di perdere. Basti pensare ai club e alle discoteche, dove la maggior parte dei giovani si ritrova, spesso anche per cercare un partner. Sono queste le situazioni più caotiche però, quasi sempre al buio, quasi sempre tutti truccati e incelofanati, storditi dalle sostanze. Il posto perfetto, per trovare l’anima gemella sbagliata.
Al contrario, l’interiorità che ho scoperto io, e che sto praticando da tempo, trova sollievo in se stessa, in continuazione, e quasi sempre a prescindere dalle condizioni esterne. Non sono l’unico ovviamente, e non ho inventato io questo modo di vivere. Puoi farlo anche tu, e ti invito ufficialmente adesso. Quando adotti questo modo di vedere le cose, sei in pace quando sei chiuso in casa, sei in pace quando esci di casa, sei in pace quando perdi il lavoro, sei in pace quando ne trovi un altro. La tua consapevolezza si dissolve nella forma pura del tuo presente, e non c’è turbamento esterno che ti possa toccare.
Se invece adotti la prospettiva “tradizionale” di lamentarsi di non poter uscire, poi lamentarsi che il governo va male, poi lamentarsi che il mondo è ingiusto, poi finalmente quando ti colpisce un po’ di fortuna ti abbandoni al flusso incontrollato degli eventi… Che cosa pensi che succeda? Molto semplice. La gratificazione verrà sempre rimandata. Non realizzerai mai il tuo profondo desiderio, non in questa vita, ti sentirai schiacciare, ti sentirai controllare, ti sentirai che ti dovrai svegliare troppo presto, e che avrai sempre poco tempo per te, e che tutto è sempre contro di te in qualche modo, e che il mondo è crudele e impossibile, e sentirai di avere poche energie, poca voglia di fare, poca fortuna, poche circostanze favorevoli… Fino al weekend, o fino alla fine della quarantena, o fino alla prossima volta in cui la tua realtà esterna e le altre persone decideranno che è arrivato per te il momento di “fare una pausa”, di avere un tuo piccolo momento di “sollievo”.
Chi non ha mai smesso, non smetterà
Il vero mondo però non fa mai una pausa. Anche quando lo stato di emergenza è attivo, anche quando le peggiori calamità affliggono gli esseri umani, o altre creature sul pianeta, c’è sempre chi non smette di essere presente, di costruire, e di darsi da fare. Queste potrebbero essere forze che lavorano per te, ma molto più probabilmente nella logica di oggi sono forze che lavorano per se stesse. Altre aziende, altre persone, altri siti web, altre energie in generale.
La mia predizione è questa. Che quando tutto questo finirà ti sentirai ancora sotto scacco. Ti sentirai come se ti avessero portato via qualcosa, come se qualcosa manchi. Sentirai la fomo (fear of missing out), la paura dell’esclusione da tutti quei progetti ed eventi e situazioni che troppo rapidamente ti si avvieranno attorno. Anche tu inizierai freneticamente ad avviare i tuoi nuovi progetti e i tuoi nuovi piani, sia finanziariamente che socialmente che in ogni altro ambito. Farai sentire altre persone indietro, altre persone faranno sentire te indietro, sentirai lo stress di doversi impegnare per “ritornare al passo”, le pressioni dei tuoi superiori, della concorrenza, e il lockdown sarà sollevato solo per metà, e ci sarà più distanza tra le persone, per sempre, perché questa distanza ormai si è solidificata dentro di noi, è diventata parte della nostra stessa vita.
Chi aveva accettato la situazione precedente, chi la aveva abbracciata del tutto e incondizionatamente, non avrà grandi sconvolgimenti. La Fase 2 sarà soltanto un altro grande cambiamento, un’altra onda nel suo orizzonte degli eventi. Tutto ciò che queste persone dovranno fare, sarà restare in pace, come hanno sempre fatto, e continuare a vivere serenamente come si sono sempre abituate a fare.
Chi invece non ha mai accettato nulla, non sarà mai felice. Né prima del lockdown quando si lamentava del tempo e del denaro, né adesso che si lamenta del blocco e della crisi, e ovviamente, aggiungo io in questo articolo, nemmeno quando la Fase 2 si sbloccherà definitivamente, e si potrà di nuovo “finalmente” uscire, e tornare alla “normalità”. Per poi scoprire che la normalità non esiste più, e allora quella sarà per lui soltanto un altro grande cambiamento, un’altra ottima occasione per lamentarsi, per dichiarare la sua delusione nei confronti di questa vita. Queste persone si sono abituate a essere insoddisfatte, e l’insoddisfazione è per loro un’abitudine cronica, che hanno ormai inesorabilmente incorporato nelle loro vite.
Il trionfo di Bacco e Arianna
È un vero peccato, non riuscire ad apprezzarne l’infinita abbondanza, non riuscire a dissetarsi in questa infinita fonte di felicità, che siamo noi qui in questo preciso istante. E in qualsiasi altro.
Non aspettare nessun sollievo, perché non arriverà mai. Se pensi di non essere già felice, scegli di esserlo. Puoi scegliere di essere felice soltanto adesso, soltanto oggi, o altrimenti non esserlo mai.
Chi vuol esser lieto, sia. Anche in quarantena 😉
