Il cuore del mondo sta invecchiando.
Questo è un fatto inesorabile.
Ciò significa che dovremmo iniziare ad occuparci di ciò che succederà alle umanità future.
Questo sia da un punto di vista finanziario, che da un punto di vista energetico in generale, i fisici e le fisiche mi capiranno su questo punto, entropico in generale.
Ciò significa dal punto di vista alimentare abbracciare la scelta più autenticamente efficace per il senso che vogliamo dare all’esistenza delle umanità future. In pratica se mangi animali consumi entropia e ti metti contro i tuoi stessi futuri pronipotini e le tue stesse future pronipotine. Questo statement è nuovamente dedicato al comparto tecnico, ed è validato da una dimostrazione banale che lasceremo qui per esercizio.
Dovremmo pianificare la morte dell’Umanità (intesa come la somma delle varie umanità inconsapevoli di essere Una), oppure dovremmo (ancora più arduo ed urgente, se me lo chiedi) pianificarne l’immortalità.
Ciò significa che chiunque si ritroverà a pensare all’immediato, per un motivo o per l’altro, non Ci starà facendo un favore.
Non solo dovremmo pianificare la fine o non fine dell’Umanità, tuttavia, dovremmo inoltre pianificare la morte entropica dell’universo stesso (o un eventuale misterioso dietrofront della questione, un occhiolino va all’energia oscura, e ovviamente anche al comparto tecnico-scientifico).
Il che significa, di tutti gli oggetti organici e inorganici. Troppo complicato Dylan torno a bermi una birretta? Torna pure a far parte del problema, qui ci stiamo dando da fare per risolverti, che diamine.
Sia detto per inciso, l’umanità non ha alcuna responsabilità in merito a eventi come il riscaldamento globale o l’inquinamento o il coronavirus o la fine del Sole. Tanto meno l’Umanità.
In breve, sì, esatto, non è colpa “dell’uomo” (e ovviamente non è nemmeno colpa “della donna” ma misandriche e misandrici non datemi del misogino). È “colpa” di alcune leggi difficili che vi consiglio di comprendere bene prima di nominare (questa va invece al comparto che chiameremo ignorante). Lettura consigliatissima a proposito di quest’ultimo punto, la meccanica quantistica, è Un’occhiata alle carte di Dio, del Ghirardi.
Per approfondire il discorso “non possiamo farci nulla come specie”, invece, consiglio la lettura di Hyperobjects e di Humankind, entrambi di Timothy Morton. In inglese, certo. Chiunque non sappia l’inglese, beh, credo che sia stato inserito nel comparto tecnico-scientifico per errore. Anche questa dimostrazione è banale e viene lasciata come esercizio.
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