Domenica scorsa ho corso la mia prima maratona, e mi sembrava sbagliato non vantarmene pubblicamente sul mio sito.
Tutto è partito un paio di anni fa, quando iniziai ad accarezzare l’idea di correre 42 km il più velocemente possibile e senza fermarmi. Purtroppo non ero ancora pronto, per diversi motivi. Il primo di essi era che non ero ancora diventato vegano… 🙂 Ma andiamo con ordine.
Un anno e mezzo dopo, per la precisione nell’agosto del 2017, ho cominciato a sperimentare un “nuovo” tipo di corsa, ovvero la maniera più naturale di correre, abitualmente praticata dalla razza umana per le migliaia di anni precedenti l’avvento delle nostre inutili ma costose scarpe ammortizzate.
Correre in questo nuovo modo mi ha fatto scoprire quanto la corsa possa essere davvero divertente, e non solo una tortura inutile che i più masochisti di noi si impongono bisettimanalmente nel patetico tentativo di arrivare al mare senza panza, fianchi grassi e culone.
Il piano
Dopo aver imparato di nuovo a correre come si deve, mi sono organizzato e ho scaricato un piano di allenamento che facesse al caso mio.
Ho trovato quello che cercavo sul sito No Meat Athlete, un blog dedicato alla corsa e all’alimentazione plant-based. Il programma consisteva in 18 settimane di allenamenti progressivi, costruiti uno sull’altro in modo da essere sempre più difficili, ma abbastanza graduali da permettermi di stargli dietro.
Adattarsi all’inizio è stato piuttosto traumatico, ma estremamente rinfrescante.
Non vedevo l’ora di portare il mio allenamento al livello successivo, di dare il 100% ogni giorno e di mettermi alla prova con un obiettivo grasso grosso e cattivo.
Le settimane erano suddivise in 2 allenamenti intensi, 1 lungo (dai 15 ai 30 km) e 2 allenamenti molto facili per recuperare. Era la prima volta che sperimentavo un piano del genere, e ora che sono arrivato in fondo posso davvero ritenermi soddisfatto della mia scelta.
Il “solito” modo di correre a caso e a sensazione, inutile dirlo, è il peggiore di tutti. C’è un sacco di gente che mi dice “Devi correre col cuore, ascoltare il rumore del vento, in fondo siamo solo animali selvaggi alla ricerca di uno sfogo… non farti stressare dai dettagli”.
Purtroppo non è così. Seguire un allenamento ben pianificato ti permette di migliorare la qualità della tua forma fisica molto più velocemente, e avere anche solo un minimo di impostazione in più sulla tecnica può fare tutta la differenza a livello di risultati, divertimento e prevenzione degli infortuni.
La dieta
Veniamo al piatto forte di questo articolo… la dieta.
Preparare una maratona “da zero” in 18 settimane non è un’impresa facile. E ti assicuro che trovare la voglia di alzare il culo dal letto un’ora prima per andare a fare le ripetute è la parte più rilassante.
La parte più dura è mantenere una disciplina super-solida a tavola e a letto. Niente dolci, niente alcool, niente abbuffate, niente notti in bianco. Mai. Dopo un po’ ti abitui e ti accorgi di quanto sia meglio godersi davvero la vita piuttosto che annegare le proprie frustrazioni nei drink, nelle sigarette o nel cioccolato.
“Ehy ma non ti godi la vita con tutte queste rinunce”.
Va bene ma prendi fiato ogni tanto che sei bianco come un cencio.
Torniamo a noi. La dieta è fondamentale per stare bene con se stessi e dare il meglio di sé tutto il giorno e tutti i giorni. Questo lo sanno tutti. E quando ci si allena bisogna farci ancora più attenzione, perché anche la qualità della nostra corsa cambierà in relazione a ciò che mangiamo.
Prima delle uscite è bene mantenersi leggeri (frutta o centrifughe), evitando come la peste il tradizionale pastasciuttone pre-gara. La pasta va bene, purché integrale, solo se consumata il giorno prima.
Dopo l’allenamento la cosa più saggia è fare una buona scorta di antiossidanti, cercando tra gli alimenti più buoni e sani che madre natura ha da offrirci. Per aiutare il metabolismo a rimettersi in moto si parte con un carico di zuccheri semplici (frutta o riso), per poi passare a un pasto completo e recuperare tutto il resto del carburante. Carboidrati, grassi, proteine, tutto vegetale in modo da infiammare il meno possibile e ridurre il carico sulla digestione.
“Sì, ma hai bisogno di carne/latte/uova per stare veramente bene”.
Tutte cazzate. 🙂
Go vegan.