Ah, la legge dell’attrazione… Quanto se ne parla! In poche parole, i tuoi pensieri stanno causando gli eventi nella tua realtà, e non viceversa. Tu stai creando tutto, da lì, da te stesso, da questo momento, dalla tua coscienza. Hai capito bene, stai a tutti gli effetti creando il tuo intero universo, il tuo corpo, lo spazio in cui trovi, tutto quanto, incluso questo articolo. A proposito, grazie eh! 🙂
Il principio di base, nonostante sembri molto campato per aria o non-scientifico (e in un certo senso lo è), mi ha sempre affascinato molto. Ho letto libri e articoli a riguardo, ho partecipato a conferenze, ho parlato con chi ha praticato questi concetti da molti anni ottenendoci ottimi risultati, e soprattutto l’ho praticata io stesso.
La legge dell’attrazione ed io
Guardandomi attorno, nel panorama italiano della crescita personale, ad oggi mi ritengo senza troppo pudore uno dei massimi esperti in questo campo. Non ci vuole moltissimo, se ci pensi bene. Siamo soltanto qualche decina di milioni, in Italia, e stiamo parlando di una tematica relativamente di nicchia.
È una cosa a cui ho iniziato a pensare soltanto oggi. Wow, sono davvero bravo a manifestare (e pure a parlarne), e anche se mi rendo conto che il processo è sempre in divenire, un po’ di cose interessanti con questa legge ne ho combinate.
Se non ci credi, prova a cercare “uomo affascinante” su Google, il risultato potrebbe sorprenderti non poco 😀
Il bello è che, in un certo senso, la legge dell’attrazione non è mai stata veramente il centro assoluto dei miei interessi. Tuttavia, mi ha sempre incuriosito, fin da quando la incontrai per la prima volta 4 anni fa. Da allora ho modificato profondamente la mia vita, ho realizzato tantissimi desideri, attratto grandi somme di denaro, e addirittura migliorato radicalmente la salute del mio corpo. Una delle intenzioni che avevo era proprio quella di manifestare questo blog e di riempirlo di articoli e di lettori. Ed eccoti là! 😀
La legge di attrazione “nel concreto”
Innanzitutto, siccome stiamo parlando di un punto di vista particolare come “è il tuo pensiero che genera la realtà”, sarà piuttosto difficile non solo dimostrare la validità o la veridicità di questa “legge”, ma anche naturalmente fornirne delle applicazioni cosiddette “concrete”.
Ci tengo a ricordarti che si tratta un concetto che per sua stessa intrinseca natura non può essere “applicato” o “utilizzato” o impiegato in maniera “pratica” o altro.
Quando ad esempio ti chiedi “Come faccio a usare la legge dell’attrazione?” ti stai facendo una domanda un po’ assurda. La legge dell’attrazione non si “usa”. È semplicemente un modello attraverso il quale indagare, conoscere, e esplorare la nostra realtà. È una prospettiva, è un punto di vista.
In particolare è quel punto di vista che “crea” e non soltanto osserva. Parlarne in termini di utilizzo o applicazione sarebbe quindi una implicita riduzione della vastità e della portata del potere stesso di questa legge, che lo “oggettivizzerebbe”. La legge dell’attrazione diventa uno “strumento” quindi, come una specie di martello, che poi a quel punto, naturalmente, può persino “smettere di funzionare”, e siamo punto a capo.
La legge nella sua forma più pura è invece soggettiva. Sei sempre tu, il creatore della tua realtà, ad avere il potere di crearla, non tanto solo attraverso questa legge o in virtù di essa, ma soprattutto in quanto generatore e creatore anche e soprattutto di questa legge stessa, tra le altre cose, all’interno di questa tua realtà.
Per essere spicci ai fini dell’articolo, dopo questo piccolo disclaimer, tagliamo corto sul lessico e andiamo quindi a vedere come “applicare” questo concetto in maniera concreta nella tua vita. È questo che stavi aspettando sì? 🙂
Intenzione e Manifestazione
Il principio di causa effetto viene sostituito. Non sono gli eventi a causare se stessi concatenandosi gli uni dietro agli altri. Non è l’evento causa a generare l’evento effetto. È l’intenzione creatrice (interiore, tua) che genera la manifestazione (concreta, esteriore, qui) della tua realtà. Un esempio molto semplice potrebbe essere questo:
- Intenzione: Voglio comprare una mela
- Manifestazione: Compro quella mela
Nota bene che al posto dell’intenzione di comprare una mela, puoi metterci letteralmente qualsiasi cosa! Puoi intendere di continuare a leggere questo articolo, puoi intendere di condividerlo in bacheca su Facebook, puoi intendere di lasciare un commento positivo… Sei liberissimo di scegliere l’intenzione che preferisci, non ti metto limiti. 😛
Intenzioni che “non funzionano”?
Si sente parlare spesso di legge dell’attrazione che “smette di funzionare”.
“Ma come, non funziona più? Sono tornato nel mondo di prima? Non sono più il creatore di questa realtà? Come mai?”
Nonostante i libri a riguardo tendano a dilungarsi moltissimo, tutto questo avviene in realtà per un motivo molto molto semplice. Perché tu hai inteso che succedesse 🙂
Non sto scherzando. Come ti ho detto prima, questa legge non è che si usa, è qualcosa di molto più vasto. Sei tu che crei la tua realtà. Non so se è chiaro il concetto. Pensi di avere quello che non vuoi? Soluzione molto semplice a questo problema: smetti di voler pensare di avere quello che non vuoi.
Il valore della legge dell’attrazione nell’approccio alla crescita personale sta proprio qui. Sei tu a volere tutto e assolutamente tutto, bello e brutto che sia. Il trucchetto magico, se ti senti confuso e non sai come sbloccarti, è di mettere le parole “Io voglio” davanti a ciò che descrive meglio la tua realtà in questo momento. Non risolve tutto, ma almeno ti da un’idea più accurata della situazione.
Sei tu che comandi, qui!
Se qualcosa nella tua realtà non ti piace, beh, è perché tu vuoi che non ti piaccia. Spero ti sia ben chiaro di che cosa stiamo parlando. Sei tu che hai creato tutta questa roba. Tutto tutto tutto.
Ti lascio ancora qualche secondo per ammortizzare questo concetto…
100% Responsabilità
A questo punto, la domanda che tutti si pongono di solito è questa.
“Perché allora ci sono cose brutte nella mia realtà? Se ho creato tutto io, perché ci sono le guerre, la morte, il dolore, la discriminazione, l’olocausto?”
Beh, ancora una volta. Perché le hai create? Perché hai creato le guerre, la morte, il dolore, la discriminazione, l’olocausto, e tutta una serie di altre orribili nefandezze?
Prova a porti questa domanda, seriamente.
Perché lo hai fatto? Come mai non sei ancora intervenuto per migliorare la tua situazione?
Dopodiché, chi arriva a queste domande di solito molla il colpo completamente.
“Ok, non sono stato io a creare la seconda guerra mondiale. È stato Hitler, io non c’entro nulla.”
“Oh, vuoi dire… Tu hai creato Hitler per poi fare iniziare a lui la seconda guerra mondiale? Mmm, interessante.”
Come vedi, questo modo di ragionare è un punto di vista estremamente potente, ma solo a patto che ci si assuma la totale responsabilità di ciò che è presente nella nostra realtà. Al 100%. Altrimenti tanto vale andare a zappare.
È ovvio che poi “la legge dell’attrazione non funziona”… Stai rinunciando al tuo potere creativo stesso! O meglio, lo stai utilizzando per bloccarlo, per ridurlo, per offuscarlo, e per attenuarlo. Se non vuoi accettare il fatto che sei tu ad avere usato il tuo potere per creare le torture, le persecuzioni, i suicidi, e Gigi D’Alessio, allo stesso modo e proprio per questo motivo, non potrai utilizzare quel potere nella tua vita per manifestarti il motoscafo che volevi.
Mi sembra una logica piuttosto solida qui, non c’è tanto bisogno di girarci attorno. Hai un grande potere e puoi scegliere di utilizzarlo su te stesso per limitarti, se vuoi. Vuoi sbloccarti invece? Assumiti la responsabilità, al 100%, degli eventi della tua realtà, e stai a vedere. Mi ringrazierai più tardi 😉
Gratitudine
A proposito di ringraziare, un altro concetto molto popolare a proposito di legge dell’attrazione è quello della gratitudine e dell’essere grati per ciò che si ha. E gratitudine di qua, e gratitudine di là… Non voglio assolutamente dire che la gratitudine non sia fondamentale, anzi.
Il problema, è che viene spesso insegnata come una specie di “lubrificante” della legge dell’attrazione, per oliare i meccanismi del sistema e far funzionare le cose quando si rompono. Che poi, a volte il discorso funziona anche.
Non quando le cose si mettono male, però, a meno che non si sia adottato un sistema di gratitudine assoluta, svincolato da ogni tipo di attaccamento o costrizione a proposito di ciò di cui si vuole essere grati, e ciò di cui invece no. È qui che sta il bello. Essere grati della pizza va benissimo. Essere grati del cancro, della morte, del festival di Sanremo? Tutto un altro paio di maniche, vero?
Beh, il consiglio qui è molto semplice: esercita la tua gratitudine, come se fosse un muscolo. Tutto ciò che fa parte della tua realtà, tutto quanto, può essere ringraziato. Perché non cogliere l’occasione?
Pensiero positivo
Allora, anche qui. In generale, il “pensiero positivo” è una figata pazzesca. Su carta. Poi però ci si rende conto che le cose brutte succedono. E si da la colpa a Dylan di Autocrescita.
“Eh ma sei tu che hai scritto tutte queste cose brutte, io mica ci pensavo alle cose brutte sei tu che me le hai fatte pensare, io non lo conoscevo Gigi D’Alessio prima di leggere il tuo articolo. Io voglio pensare positivo invece, e così sul tuo sito non ci vengo più. Pappappero.”
Non sono io che ti sto facendo pensare alle cose brutte attraverso questo articolo. Sei tu che lo stai creando assieme alle cose belle, alle cose brutte, allo spazzolino, al dentifricio e a tutto il resto del carrozzone.
La verità è che le cose brutte non “succedono”. Sei tu che le hai create. Capisci quindi come cercare di forzare su di sé un pensiero artificialmente zuccherato non possa che portare a risultati quantomeno ambigui. Il pensiero positivo è una bomba ci mancherebbe, te lo ripeto. La domanda qui è:
“Qual è il tuo vero pensiero?”
Sei sicuro di pensare a questo:
“Io creo solo cose belle.”
O forse stai stai in realtà pensando questo:
“Io creo solo cose belle, [perché quelle brutte non le penso. E il fatto che non le penso lo cancello da questo pensiero in modo da sentirmi meglio, perché così ho letto di fare a proposito della legge dell’attrazione.]”
Per questo motivo, una delle intenzioni che ti suggerisco può essere questa. Fatti più domande su di te. Chiediti se i tuoi pensieri sono chiari, autentici, e allineati con il principio della verità. Fatti tante domande, fattele con curiosità e intensamente. Non affermare e basta. L’affermazione è statica, statica statica… Le domande invece sono molto più interessanti. Non trovi? 🙂
Chi sei? Che cosa vuoi? E soprattutto, chi è che lo vuole sapere?
Ogni istante è una dichiarazione
In questo momento, come stai vivendo la tua realtà? Ricordati che in un certo senso la realtà che stai creando sei tu, e viceversa. Tutto questo ha un’implicazione molto concreta, soprattutto nel mondo degli esseri umani che leggono articoli. Esatto, il tuo!
Che cosa puoi fare per rendere ogni tuo istante più allineato con ciò che vuoi veramente manifestare? Come puoi trasformare non solo le tue “intenzioni” (che cosa sono poi?) ma anche ogni singolo aspetto della tua vita, ogni singolo momento, ogni esperienza, ogni parola, ogni pensiero, ogni passo, in chi tu vuoi veramente essere? Come puoi diventare la miglior versione di te stesso, adesso?
La legge dell’attrazione si può dimostrare?
Per finire, voglio discutere un pochettino della questione “queste robe sono solo pseudoscienza”, essendo che i discorsi di natura epistemologica (che hanno cioè a che fare con che cosa sia scientifico e cosa no) mi piacciono molto.
La legge dell’attrazione è uno di quegli argomenti di cui si sente parlare spessissimo, e quasi mai in modo sufficientemente approfondito. Questo, credo, dipende proprio dalla natura estremamente soggettiva dell’argomento stesso.
Il punto cruciale del ragionamento, qui, quando si cerca di interpretare questo tipo di discorsi dal punto di vista della scienza e delle prove oggettive, è che si tratta di concetti incompatibili con il modello scientifico e per cui impossibili da comprendere attraverso di esso. Ci tengo a specificare come questo punto sia la conseguenza di un ragionamento logico molto semplice, non il frutto di suggestione eccessivo entusiasmo o creduloneria (che poi possono comunque essere presenti, qui come in tutte le cose, scienze incluse). In particolare, la parola chiave qui è non-falsificabilità. Ciò significa che non è possibile dimostrare che il concetto sia falso.
Ad esempio, l’affermazione “il pensiero genera la realtà”, non può essere scientifica per forza di cose. Mi sembra evidente dal punto di vista logico, infatti, che essendo che anche la scienza fa parte della realtà, questa affermazione non può che collocarsi “al di sopra” di ogni tipo di discorso scientifico a riguardo, dato che tutti i discorsi scientifici, se l’assunzione indimostrabile che il pensiero genera la realtà fosse vera, non sarebbero altro che il prodotto di questa coscienza stessa, incluse naturalmente le dimostrazioni che sosterrebbero di falsificarla.
Naturalmente, lo stesso vale per tutte quelle argomentazioni che invece vorrebbero portare una dimostrazione scientifica “a favore” di questo fenomeno.
In questo senso, forse a causa della mia formazione universitaria, non mi sono mai affezionato ai discorsi relativi alla meccanica quantistica e all’effetto dell’osservatore. Quasi sempre, li ho sentiti provenire da persone che non avevano idea di quello che dicevano, dal punto di vista tecnico almeno. Invocare la fisica quantistica in relazione alla legge dell’attrazione, nonostante l’intento sia quello di aumentare la credibilità oggettiva di ciò che si sta affermando, mi risulta invece quasi sempre (e forse direi appunto proprio per questo motivo) più mistificante che altro.
Tl,dr:
Il pensiero è la causa, la realtà è l’effetto. E una volta che scegliessimo di adottare quest’idea nel nostro modello di interpretazione della nostra realtà, non c’è niente che nessun tipo di scienza possa fare per falsificarlo.
Libri
Se ti piace leggere e vuoi saperne di più, perché non manifestare anche un po’ di libri sull’argomento? Ti dirai tu. Ottima idea! 🙂
Eccone alcuni che ho trovato particolarmente interessanti:
The Secret by Rhonda Byrne – Il classico dei classici della legge dell’attrazione. L’ho ascoltato il mese scorso e mi ha fatto tanto ridere, diciamo che lo stile è un po’ da fulminati. Detto questo, gratitudine assoluta baby, e se non riesci ad apprezzare le cose che non ti piacciono, come fai a sapere di avere davvero vissuto?
Zero Limits by Joe Vitale – Il famoso libro sull’Ho’oponopono. Anche qui un modo di presentare le cose un pochetto da sempliciotti, ma allo stesso tempo molto potente e simpatico.
Breaking the Habit of Being Yourself by Joe Dispenza – Lo sto leggendo in questo momento, per il momento interessante. Approfondisce molto il tema della visualizzazione.
Perché hai attratto questo articolo?
Ti saluto con una domanda:
Come mai, tra tutte le tue infinite possibilità, hai attratto proprio questo momento, qui, su questo articolo, su questo sito?
A proposito, se vuoi attrarne altri sei il benvenuto!
Grazie mille per avermi creato fin qui.
Buon apprendimento,
La tua realtà.