La cosa è questa, moriremo tutti comunque. Ora, puoi morire avendo realizzato tutti i tuoi desideri, oppure no. Non credo che faccia poi così tanta differenza alla fine. O forse sì?
Il fatto è che non sappiamo che cosa succede “dopo”. Non sappiamo “perché” siamo qui, ma sappiamo che abbiamo dei desideri, talvolta molto precisi, e un complicatissimo sistema di emozioni e ricompense più o meno nascoste nel subconscio. Tutto questo per… nulla? Potrebbe essere. Oppure potrebbe essere che ciò che facciamo e realizziamo in vita abbia effettivamente senso per quanto concerne la “oltrevita”. Chi lo sa?
È importante saperlo? Io dico di no. Anche se dopo incommensurabili sforzi l’umanità riuscisse a dimostrare anche solo qualcosa di prossimo alla descrizione di che cosa succede quando si muore, l’unica cosa da fare rimarrebbe sempre la stessa. Non trovi?
Ovviamente, quindi, io dico che è saggio cercare di realizzare tutti i propri desideri possibili. Questa è forse la singola missione più importante tra tutte quelle possibili, e anche se potrebbe benissimo portare a nulla, non vedo perché non provarci.
Ci sono tante persone che vivono ancora inseguendo la “necessità”, e ciò che “si deve” fare o che “serve” fare. Essere così tanto devoti alla sopravvivenza e basta non ha davvero senso, secondo me. Il fatto è che in questo universo questo tipo di comportamento non viene affatto ricompensato. Chi per paura di non rischiare non si esprime, non si fa avanti, nemmeno tra sé e sé, non osa chiedere, non si vuole evolvere, io questo tipo di figure le ho sempre e consistentemente viste crollare, nella realtà della vita.
Si tende a pensare che il bene vinca e che il male perda, e che il bene sia una certa cosa che abbiamo “noi”, e che non hanno “loro”. E questa è un’assurdità, ovviamente. Ci sono un sacco di persone “malvagie” che sono perfettamente felici, là fuori, e non solo hanno tutto ciò che vogliono ma sono proprio piene di successo e in pace con sé stesse. Anche il rischio viene invariabilmente remunerato, se giocato con astuzia. Gli imprenditori, le persone indipendenti, hanno quasi sempre rischiato grosso. In maniera calcolata ovviamente, non si sono mai tirati indietro.
Quando ho aperto questo sito, 5 anni fa, stavo ancora frequentando la specialistica di Ingegneria. Era Novembre, avevo tempo una settimana per decidermi e ritirarmi, così avrei potuto riavere indietro la retta del primo semestre. Stavo gettando via completamente la mia carriera di Ingegnere per un sito che non avevo né aperto né inaugurato. Non era una mossa facile, e nessuno attorno a me era d’accordo. La maggior parte dei miei colleghi non credeva in me e pensava fossi semplicemente scemo, e in generale tutti quanti erano molto perplessi dalla cosa. C’è stato un certo grado di supporto, soprattutto morale, da parte di alcune persone, questo ci tengo a dirlo. Niente di troppo eclatante comunque, e nel giro di qualche mese la piena totalità di quelli che conoscevo si era dimenticata completamente del progetto.
Ancora oggi, quando guardo il sito sulla Wayback Machine, rabbrividisco a pensare a quanto sono stato ardito a tentare un progetto del genere. Dio santo, ho preso baracca e burattini, e via, verso una nuova avventura online! Troppo suonato quel tizio, si dicevano tutti.
Qualche tempo dopo sono diventato, praticamente, famoso su YouTube grazie alla popolarità di uno dei miei video. Da lì in poi ho aperto il gruppo di apprendimento su Facebook, ho iniziato a interagire con gli utenti, sono uscite fuori tante buone idee, ho creato piano piano i miei primi prodotti, e con il tempo il tutto è andato sempre meglio, e continua ad andare molto bene ancora oggi.
Il discorso era molto semplice. Da un lato sapevo che ce l’avrei fatta, non avevo dubbi. La mia visione era chiara, volevo aprire un gruppo, diventare famoso, scrivere tanti articoli, creare e vendere i miei prodotti, etc. Dall’altro, ero completamente terrorizzato all’idea di rimanere “a piedi” per sempre, senza una carriera né un lavoro né un appoggio né nient’altro.
Lo vuoi sapere il trucco qual è stato? Ma certo che lo sai già, ho semplicemente dato priorità alla prima parte, e assecondato la seconda. Semplice, e anche un bel po’ spaventoso, appunto.
Quando sei davanti a una decisione importante, nella vita, segui il cuore. In quei giorni avevo tantissimi desideri, e ce ne ho molti ancora adesso. Volevo uscire dal percorso tracciatomi da altri, che mi avrebbe inesorabilmente condotto alla frustrazione e alla noia, volevo finalmente esprimermi come volevo, vivere me stesso, riprendere in mano la mia vita e condurla verso dove so che era giusto che andasse.
Te lo ripeto ancora una volta infatti, è giusto realizzare i propri desideri, non ti fidare di chi ti dice il contrario. Il club degli insoddisfatti, per quanto numeroso, non avrà mai lo stesso prestigio di chi è partito all’avventura, verso l’ignoto, con il solo supporto della fiamma dei propri desideri, e del proprio cuore.