C’è questo filosofo molto famoso, chiamato Wittgenstein, che un giorno decise di risolvere una volta per tutte un discorso filosofico molto importante. Che cosa è veramente filosofia, e che cosa no. Secondo Wittgenstein, uno dei più gravi problemi della filosofia è che esistono delle domande che non sono affatto utili, perché non sono delle domande legittime. In pratica non sono nemmeno delle domande.
Le domande sono importantissime. Anche se personalmente non sono d’accordo, alcuni scienziati e filosofi affermano che l’essere umano è l’unico animale in grado di porre domande. Pensa che roba!
Se ci pensi bene, che cos’è una domanda? Questa domanda stessa, non è forse una domanda interessantissima?
“Che cos’è una domanda?”
Forse addirittura si tratta della domanda più importante di tutte. Una domanda è una domanda è una domanda. Come fai a chiedere che cos’è una domanda, se non utilizzando una domanda? E se non sai nemmeno una domanda cos’è, come fai a sapere se l’hai realmente posta oppure no?
Ti stai ponendo le domande giuste?
Dico sul serio.
“The size of your problems is the size of your life”
Scriveva un mio vecchio amico. Che tradotto significa più o meno: “La grandezza dei tuoi problemi è la grandezza della tua vita”
Io ti direi una cosa del genere invece:
“La grandezza delle tue domande è la grandezza della tua vita”
Porsi le domande giuste fa tutta la differenza del mondo. Prova a guardare la tua vita in questo modo. Se hai un problema, da qualche parte, è probabilmente perché non ti stai facendo le domande “giuste”. E a questo punto, giustamente, mi chiederai:
“Che cos’è una domanda giusta?”
Ah! Vedo che stiamo assolutamente migliorando. “Che cos’è una domanda giusta?” Questa sì che è una domanda interessante. Forse quasi più di “Che cos’è una domanda?”
In questo caso però, Wittgenstein ci viene in aiuto. Alcune domande sono legittime, e altre no. In particolare, senza dilungarmi troppo sulla teoria, alcune domande sono razionali, altre sono irrazionali, le cosiddette domande non scientifiche.
Distinguiamole innanzitutto dalle domande tecnicamente logiche e scientifiche, ma prive di senso. Come questa:
“Perché gli umani hanno 8 gambe?”
Gli umani non hanno 8 gambe, fine della storia.
Non tutte le domande non scientifiche sono inutili, come ad esempio “Che cos’è l’amore?”, ma alcune di esse assolutamente sì, tipo questa:
“Perché trovare lavoro è così difficile?”
Come puoi vedere, si tratta di una domanda molto sbagliata. Già ponendomela mi sto mettendo nei guai da solo. Questo perché non è detto che trovare lavoro sia necessariamente difficile. Può esserlo per te, in questo momento. Ma è soggettivo. E se è soggettivo, beh, cambia domanda!
“Che valore potrei creare nella vita delle altre persone?”
Oh là, molto meglio!

In generale, ecco una buona domanda che puoi sempre chiederti quando le cose non vanno come dovrebbero.
“Le domande che mi sto facendo, in questo momento, sono domande razionali oppure no?”
Oppure ancora:
“Se le domande che mi sto facendo sono irrazionali, mi stanno aiutando oppure no? Vale la pena continuare a chiedermele?”
Le domande irrazionali hanno infinite risposte
Perché il fatto è questo. Una domanda scientifica, logica, ha una risposta scientifica e fine.
Una domanda non logica è tutto un altro paio di maniche. In generale, non ci sarebbe nessun problema, ma la cosa strana qui è che domande di questo tipo possono favorire incredibilmente il tuo percorso di vita, come pure anche intralciartelo gravemente.
Vorrei che ti concentrassi un secondo su questo semplicissimo concetto. Le domande che ti stai facendo, in particolare quelle irrazionali, stanno governando completamente la tua vita. A seconda di quelle domande, tutto cambia e si modifica.
Quando avevo iniziato questo sito, mi ricordo, decisi di partire proprio scrivendo un articolo al giorno tutti i giorni. Quest’anno ho deciso di scrivere 365+1 articoli, accettando la sfida di creazione di contenuti di Steve Pavlina. Mi ricordo bene come anche allora tutti mi dessero dell’esagerato.
- E come fai a trovare tutte quelle idee?
- E come fai a trovare tutta quella motivazione?
- E le energie? E il tempo? Dove lo trovi il tempo?
Vedi, la verità è che delle risposte a queste domande ci sarebbero, e potrebbero tecnicamente anche andare bene.
Primo, le idee si impara a crearle e a svilupparle, proprio creandole e sviluppandole.
Secondo, la motivazione nei confronti delle imprese più difficili è sempre maggiore.
Terzo, rimanendo costantemente attivi ci si allena automaticamente all’attività, e mano a mano che passerà il tempo, i circuiti cerebrali dedicati alla creazione, alla scrittura, e alla produzione in generale si potenziano e il lavoro diventa via via sempre più leggero e scorrevole. In più, avevamo tutti 24 ore l’ultima volta che ho controllato, è ancora così o sbaglio?
La verità, però, è che quelle domande sono domande mal poste. Non tanto perché sono irrazionali. Ma perché sono irrazionali e in più non ti portano a pensare in grande. Le domande irrazionali sono utilissime, ma il tranello è che hanno infinite risposte. Puoi farti tutte le domande che vuoi, tanto sono irrazionali comunque! Perché farti una domanda che ti abbatte in partenza, a questo punto?
La risposta sei tu
Ogni tanto, anni fa, il dubbio veniva anche a me.
“Vale la pena continuare a fare quello che sto facendo? O è solo tutto uno spreco di tempo? Ha davvero senso scrivere su questo sito? Sto realmente producendo un cambiamento nella vita delle persone, oppure no? Forse dovrei trovarmi un lavoro “normale”?”
La verità è che non ne ho la più pallida idea, e mai ce l’avrò.
Come faccio a sapere se scrivere questo articolo sia una buona idea o meno? Certo, lo posso scrivere comunque e vedere poi i risultati. Ma fai caso a questo piccolo particolare. Se non ottenessi risultati, potrebbe essere comunque un’ottima idea, perché nel frattempo mi alleno a scrivere e miglioro, e piano piano diventerò sempre più bravo a scrivere, e prima o poi uno dei miei articoli avrà successo.
Ed è proprio quello che è successo con questo sito. Siamo partiti che eravamo a zero. Io, la tastiera, e lo schermo bianco. E adesso siamo a più di 350 mila visualizzazioni. Niente male eh? Dunque ora dimmi, è stato un bene continuare o no, alla fine?
Anche in questo caso ti risponderei nello stesso modo. Non necessariamente. Dipende tutto da quello che vuoi fare nella vita.
Non ti sto dicendo questo perché tanto la risposta non mi interessa, o perché voglio negare l’evidenza e continuare a fare quello che faccio, bloggando irresponsabilmente all’infinito come un forsennato senza pensare mai alle conseguenze. Il fatto è che essendo queste tutte domande non scientifiche, hanno tutte a che fare con il giusto e con lo sbagliato, ed è impossibile trovare una vera risposta. Non sto dicendo che non è possibile rispondere, attenzione, sto dicendo che non esiste una risposta oggettivamente esatta. Tutte le risposte possibili sono soggettive. Hanno a che fare con l’arte, con l’etica, e con la filosofia. Il che vuol dire, in pratica, che sono infinite.
E a questo punto, già che ci siamo, tanto vale cambiare direttamente domanda!
Ignorare paga?
Non sto scherzando, ignorare le domande sbagliate o stupide è forse una delle cose migliori che tu possa fare in assoluto, soprattutto se ci tieni davvero a combinare qualcosa nella tua vita. La verità è che il mondo è pieno zeppo di queste domande che non servono a nessuno. Pieno zeppo di persone che non fanno altro che scaricarsele addosso a vicenda un giorno dopo l’altro. E sai che liberazione, a realizzare finalmente che non è un tuo dovere non solo risponderci, ma pure neanche proprio addirittura pensarci.
Avrai sempre la possibilità di porti domande come questa:
- Che cosa sarebbe successo se non avessi creato questo sito?
- Che cosa sarebbe successo se avessi fatto X invece di fare Y?
- Che cosa sarebbe successo se avessi lasciato il lavoro un anno fa?
E via dicendo. Il fatto è che tutte queste domande sono assolutamente inutili e depotenzianti. Non ti portano da nessuna parte. Dipende tutto da quello che vuoi fare.
Potresti porre domande molto più interessanti, come ad esempio:
- Come si sentono le persone che leggono il mio sito?
- Che cosa potrebbe succedere se facessi davvero X invece di Y?
- Come mi fa sentire il lavoro che faccio?
Si tratta di un cambio radicale di prospettiva. Nota bene che sono tutte domande irrazionali in ogni caso. Una domanda irrazionale è come una freccia, ti lancia in una certa direzione. Una direzione che ti piace a te. Sceglila!
Ma come fai?
Tornando allo sviluppo di questo sito e alle domande incredule di chi pensava che sarebbe stato impossibile per tantissimi problemi che tutti mi chiedevano come avrei fatto a risolvere. Che poi alla fine come vedi ce l’ho fatta lo stesso.
“Ma come fai ad avere tutte queste idee / energie / tempo / fortuna / soldi / motivazione / stile di vita / successo?”
La risposta è molto semplice e ti sorprenderà: ho buttato metà di quelle domande fuori dalla finestra, tutte le altre nel cesso, e ho utilizzato ciò che mi rimaneva per costruirmi i miei risultati.
Ogni tanto vedo che mi scrivono ancora “Ma io non posso fare ascolto passivo perché non ho tempo. Dove lo trovo?” oppure “Non posso lasciare il lavoro, come farei con la mia famiglia?” oppure ancora “Tu sì che sei fortunato a viaggiare. Come fai a guadagnare online? Io non sono capace.”
Ecco una bella domanda per te quindi:
“Invece di scrivere questo commento, concretamente inutile sia per te che per me, come potresti utilizzare queste energie e questo tempo per trovare una soluzione?”
Qual è la domanda più importante che tu possa farti?
Se è vero che le domande che ti fai governano la tua vita, come si dice in questi casi “la domanda sorge spontanea”:
“Come fare a trovare domande migliori quindi?”
Beh, facendosi delle altre domande, ad esempio. Il bello delle domande non è tanto che portano a delle risposte, così si può chiudere il quaderno e finire i compiti e andare a giocare. Il bello delle domande, e soprattutto delle domande intelligenti, è che portano di solito a delle altre domande, ancora più intelligenti.
Fai delle prove, sperimenta.
Ad esempio, per scrivere questo articolo, potrei chiedermi:
“Che cosa scriverò oggi?”
Ma, come vedi, non è una domanda molto interessante, arriverei presto a finire gli argomenti. Perché poi mi dovrei chiedere ancora “E poi che cosa scrivo? E poi che cosa scrivo?” e alla fine a un certo punto mi stancherei e mi metterei a giocare ai videogiochi.
Oppure, ancora peggio, se mi facessi domande del genere:
“Dove lo trovo il tempo? Come faccio ad avere sempre buone idee? Perché la vita è così difficile?”
Guarda qua invece. Se prima di scrivere questo articolo invece mi chiedessi:
Come modificherà la vita delle persone, ciò che scriverò oggi? Come voglio che la modifichi? Su che cosa voglio farli riflettere? Che cosa sarebbe interessante chiedersi, per rendere l’articolo ancora più interessante?
Come hai notato, non sto partendo da nessuna risposta. Non sto necessariamente aggiungendo nulla di nuovo alla mia giornata, dal punto di vista della scrittura. Non sto partendo da una nuova idea, da una nuova ispirazione, da una nuova motivazione. Non c’è niente di originale, se vogliamo. Posso pormi queste quattro domande del cavolo ogni singolo giorno di tutti questi 364 rimasti nel 2020, e avere ancora sempre un punto di partenza molto più privilegiato, ad esempio, rispetto a chi scrive un articolo o in generale porta avanti la sua attività chiedendosi in continuazione come fare più soldi, dove trovare buone idee, o che cosa scrivere.
E nel caso non sia soddisfatto nelle domande che ho a disposizione in un certo momento della giornata, mi posso sempre chiedere:
“Quale sarebbe una domanda ancora migliore di quelle che mi sto già facendo adesso?”
Che cosa farai adesso?
Quando parlo di queste cose alle persone, mi guardano tutti come se gli stesse girando tanto la testa. Questo perché le domande, e in particolare le domande a proposito di altre domande, sono un pensiero parecchio “trascendentale”, come si suol dire, ovvero contengono un elemento di circolarità, come uno specchio che guarda uno specchio, o una telecamera che riprende un schermo sul quale è proiettata l’immagine della telecamera stessa. Proprio queste dinamiche, che in Ingegneria si chiamano di feedback o di retroazione, sono tra le più potenti della Fisica stessa, e vengono infatti utilizzati, tra le altre cose, nei circuiti elettronici degli amplificatori. Pensa che proprio a questo concetto dedicai il primissimo articolo di questo sito!
Come puoi vedere quindi, le domande sono uno strumento potentissimo non solo per la scienza, ma anche per la tua crescita personale. Sta a te ora decidere:
”Come le userai?” 😉