Il problema degli stimolanti, è che oltre a creare una forte dipendenza nell’organismo di chi li ospita, attivano l’organismo stesso (da qui il nome) stimolandolo a muoversi di più. Proprio per questo motivo, le dipendenze di questo tipo sono particolarmente insidiose. Chi fa uso di caffè o di nicotina, ad esempio, spesso non è nemmeno disposto a riconoscere la palese cronicità del suo stato.
Guarda la situazione del caffè. Ogni singolo bar, ristorante, supermercato, distributore automatico, lo vende. Tutti lo vogliono. Quando esci con qualcuno, prima ancora di conoscerlo, gli chiedi se “vuole un caffè”. Il caffè è nelle case, nelle strade, nelle scuole, e soprattutto nelle teste.
Quasi tutti quelli che bevono caffè, lo fanno tutti i giorni senza saltarne nemmeno uno. Molti di loro negano che si tratti di una dipendenza, nonostante i fatti parlino chiarissimo. Chi crede di esserne immune, con tutta probabilità, fa uso di tè. La teina è la stessa medesima molecola, e così anche quella contenuta nel cacao (molto simile alle prime due).
La sfida che non puoi vincere
Se provi a fare un discorso del genere a un caffeinomane, di solito ci mette poco a darti dell’esagerato o del complottista. Tra un espresso e l’altro. La verità, però, è che se io ti sfidassi a smettere con questa sostanza, tu non ci riusciresti mai.
La propaganda collettiva ha convinto la popolazione che le droghe illegali sono diverse da tutte le altre sostanze chimiche. La situazione oggettiva è naturalmente ben diversa. Come può una legge giuridica descrivere un’interazione chimica tra sostanza e psiche?
Il discorso sul buon senso, alla “ma dai è ovvio”, è facilmente sbugiardabile. Ma dai è ovvio lo dico io. Prova a smettere con il caffè per 30 giorni. Ti sfido. Le crisi d’astinenza sono difficilissime. La cannabis, al contrario (denominata marijuana dal governo americano ai tempi della propaganda proibizionista, con lo scopo di esoticizzare la canapa e sfruttare la xenofobia del popolo per i propri scopi) non crea praticamente nessun sintomo di astinenza. Lo so perché l’ho provata, e quando ho smesso ormai quasi 10 anni fa, è stato assolutamente indolore.
È molto più difficile lasciare andare gli stimolanti, anche quelli legali (naturalmente, ancora una volta non è la legge umana che controlla l’interazione biochimica). Il bello è che questo discorso è assolutamente normale, serio, e scientificamente verificabile. Oltre che concretamente verificabile, da te adesso. Ma nessuno lo sta a sentire.
“Ma va! Un caffè! Figurati! Il tè addirittura! Il cioccolato! Dai Dylan, un’altra delle tue…”
Un’altra delle mie e intanto non riusciresti a smettere nemmeno se ti pagassi. Tanto è vero che di solito la butto giù così.
Ti sfido a smettere con il caffè, e a renderti conto di quanto è difficile. La sfida è questa. Quando fallirai, invece di trovare una scusa scamuffa per ricominciare a drogarti, dovrai ripensare a queste parole e darmi ragione. E ammettere di essere un drogato, o una drogata.
Quindi, i casi possibili qui sono i 3 seguenti:
- Non accetti la sfida (sei probabilmente un drogato, o una drogata; senza accettare la sfida non puoi veramente saperlo, quindi almeno tu dormirai sonni tranquilli… no aspetta, nemmeno)
- Accetti la sfida e la fallisci, trovi una scusa, ma ti ricordi di questo articolo (sei un drogato, o una drogata, che si rende conto di esserlo; complimenti)
- Accetti la sfida e la superi (sarebbe la prima volta in assoluto che conosco qualcuno che riesce, ma comunque fidati che per quanto ti credi forte, non succederà mai; morirai sorseggiando cappucci)
Le regole, nel caso tu stia ancora leggendo, sono ben precise:
- Niente caffè
- Niente tè
- Niente caffeina in generale (tè verde, tè bianco, Coca Cola, etc.)
- Niente stimolanti simili (cacao, cioccolato, e guaranà)
Tra 5 barra 7 giorni al massimo, ti sentirai una tristezza depressione ansia incazzatura dentro, che inizierai a odiarmi solo per averti detto queste parole. Ti cercherai un articolo su Google che dice che la caffeina fa bene, e ti attaccherai alla tua prossima tazzina. Eh sì guarda Dylan, 300mg al giorno, fa bene al cervello, vedi?
Non mi serve un link a un articolo di medicina per capire che cosa è vero e che cosa no. Questo perché conosco l’ambiente piuttosto bene. Il caporedattore del The Lancet, una delle più autorevoli riviste di medicina della Terra, ha affermato che il 50% degli studi che compaiono sulla rivista sono completamente inattendibili. Qualche centinaio di anni fa, sarei stato il bastardo che si rifiutava di farsi togliere il sangue a casaccio, mentre tu invece giù di salassi. Complimentoni.
I benefici di un cervello caffeine-free
Ho smesso di utilizzare questa sostanza molte volte, ma in maniera definitiva dal Luglio dello scorso anno. Proprio oggi, mi sono reso conto che il mio shampoo è a base di Matcha, un tè verde giapponese che la contiene. La caffeina è assorbibile anche attraverso la pelle, e infatti in questi giorni sono stato piuttosto agitato e ho avuto difficoltà ad addormentarmi agli orari giusti.
All’inizio non capivo, pensavo di avere qualche problema psicologico (come mi capitava in passato, per altri motivi), ma la situazione era troppo marcatamente diversa. Mi sembrava, quasi, di star bevendo caffè… E infatti in pratica era così. C’è chi non mi crederà su questo semplice fatto, ad esempio, ne sono sicuro. Mi darà dell’esagerato, di quello che si inventa le cose, etc. etc.
Ecco il contenuto di caffeina nel Matcha:
https://www.caffeineinformer.com/caffeine-content/matcha-green-tea
Ecco la prova che la caffeina può essere assorbita via pelle:
https://www.caffeineinformer.com/caffeine-and-skin-care-products
E infatti, tra l’altro, non andavo a letto alle 2 di notte da tantissimo tempo.
In generale, oltretutto, riesco a distinguere l’energia della caffeina, quando la assumo, nei miei pensieri. Quando la bevevo, soprattutto in grandi quantità o dopo periodi prolungati di astinenza, ne riconoscevo l’effetto con chiarezza.
I pensieri di chi utilizza stimolanti sono come un tunnel, uno dietro l’altro. Fare, fare, fare, fare, fare. Prossima cosa. Prossima cosa. Alzarsi. Sedersi. Pensare. Parlare. Dimostrare. Arrabbiarsi. Parlare. Giudicare. Muoversi. Tornare a casa. Stanchezza. Lavoro. Caffè. Buono. Dylan si sbaglia. Fare, fare, fare, fare, fare. Prossima cosa. Prossima cosa. Prossima cosa…
I pensieri di quando sono caffeine-free, invece, sono completamente diversi. Più pace, più spazio, più calma, più profondità, più raggio d’azione. Se mi segui sul canale, nel video sui sogni lucidi ad esempio ero assolutamente caffeine-free da un po’ di tempo. Negli ultimi video no (dannato shampoo lol), sono più rumoroso, consecutivo, e superficiale. Come vedi, ci passa tutta la differenza del mondo.
Smettere con la caffeina non è facile, ma quando ci riesci la prima volta e ti accorgi dei veri benefici, è difficile tornare indietro. O meglio, in realtà no. Infatti, quando riprendi con l’utilizzo, di solito gli effetti psicoattivi sono molto più marcati. Risate, gioia, buon umore, un senso come di “essere vivi”, di “essere felici di stare lì al bar”, o dovunque tu sia mentre ti consumi la tua dose. E il giorno dopo, di nuovo a caccia di caffè…
Per te, espressamente
Per oggi è tutto baby.
Torna indietro, accetta la sfida, oppure sbuffa chiudi il sito e pensa che sono uno sfigato. Fai pure. Non sei la prima né l’ultima anima che vedo in queste condizioni. Che Dio abbia pietà di te. Non c’è molto altro da dire.
Eccetto che sì, sono felicissimo di aver scoperto la causa della mia irrequietezza. E a dire la verità, sai, è stato un po’ uno smacco accorgersi di essere ancora attaccato a quella molecola.
Tu guarda il lato positivo, non mi sono mai lavato così tanto 😀