A 16 anni decisi di imparare a suonare la chitarra.
È stata una delle decisioni più belle, intelligenti, e importanti che abbia mai fatto. All’inizio, avevo cominciato per le ragioni sbagliate, lo ammetto. Volevo essere figo e fare colpo sulle ragazze.
Con il tempo, però, mi sono accorto che quella era una ragione assolutamente stupida per fare dell’arte, e anche inoltre una condizione per me assolutamente naturale. Non avevo bisogno di saper suonare! 😀
Così smisi, dopo 4 anni.
In realtà, smisi davvero, e non ricominciai mai più, per dedicarmi poi a imparare il giapponese. Anche se molti musicisti mi danno contro per questa scelta (me compreso), alla fine ne è più che valsa la pena. Sapevo che sacrificare quella parte di me mi avrebbe giovato. E così è stato.
Quando cominciai a suonare, smisi del tutto di guardare la televisione. Fu quello per me il primo vero e proprio passo nella direzione della crescita personale. Fu anche la prima transizione win win della mia vita. Smettere di “guardare la tele” come un’idiota mi liberò tantissimo tempo. Suonare la chitarra, invece, mi faceva sentire bene con me stesso, e si integrava bene con le altre cose che facevo nella vita. Me le faceva apprezzare meglio. Mi piaceva andare a scuola, ad esempio, imparare la matematica e il latino, ma anche allo stesso tempo suonare punk, rock, e metal di vario genere. Mi sentivo bene con me stesso.
Soprattutto, avevo per la prima volta sperimentato un potentissimo senso di progressione nelle cose che facevo. Non era il semplice “scatto” del passare di anno in anno a scuola senza venire cannato. Era qualcosa di più spesso, di più consistente, di più sostanzioso, e di più duraturo.
Alla fine dei 4 anni, ero diventato bravino. Non bravissimo, sinceramente. Mi piacerebbe moltissimo ricominciare, per dirti la verità. Avevo imparato a suonare, come summa delle mie capacità tecniche con il plettro, un pezzo difficilissimo di una canzone dei Lamb of God. Si tratta di una parte così difficile, che è stata denominata “Vomit Riff”, perché dovrebbe far venire la nausea da quanto è veloce o qualcosa di simile (credo). In realtà si tratta di un riff (cioè di una rapida sequenza di note singole) relativamente “semplice”, se non altro per quanto riguarda il “ricamo” della plettrata richiesta per eseguire tale passaggio.
Insomma, saper suonare il Vomit Riff era figo. Saper suonare la chitarra era figo. Fare gli assoli belli veloci, suonare le parti ritmiche gagliarde, ricalcare i brani delle mie band preferite, talvolta anche qualche tentativo di “composizione”… Bellissimi ricordi.
Non c’è un cazzo da fare, suonare la chitarra è una figata.
Come disse Jimi Hendrix:
Sometimes you want to give up the guitar, you’ll hate the guitar. But if you stick with it, you’re gonna be rewarded.
A volte vuoi mollare la chitarra, la odierai. Ma se continui a impegnarti, ti ricompenserà.
Quale che sia la tua chitarra nella vita, non fare come me. Non mollarla 😉