Eccoci quindi alle porte della seconda ondata del coronavirus.
La prima cosa che voglio dire è questa, quasi tutti non vogliono accettare che questa seconda ondata arriverà, e sinceramente nonostante l’idea non piaccia molto neanche a me, a questo punto la considero una possibilità praticamente inevitabile.
Siamo a inizio Settembre, sono passati appena 6 mesi dall’inizio della pandemia. Ci pensi? Soltanto 6 mesi. L’OMS ha appena annunciato che un possibile vaccino non arriverà prima della metà del prossimo anno 2021. Questo significa, praticamente, almeno altri 9 mesi a partire da adesso. Le condizioni a livello globale sono le peggiori di sempre, e Agosto che è uno dei mesi più caldi dell’anno in assoluto si è appena concluso.
Una seconda ondata non solo potrebbe accadere, ma è praticamente già arrivata. I numeri sono già in crescita sufficientemente elevata.
Adesso abbiamo indubbiamente più informazioni sul virus, sappiamo gestirlo meglio, sappiamo ad esempio che le mascherine sono utili (a proposito, l’OMS aveva vacillato in merito o sbaglio?), meno sovraffollamenti negli ospedali. In generale, più maturità. E questo va bene.
Abbiamo meno paura, in un certo senso. Questo, però, non è del tutto vero. Se mi segui su questo punto infatti, non è che abbiamo meno paura. Ci sono più persone nelle strade, ci sono più persone che viaggiano, ci sono meno precauzioni, meno preoccupazioni, ma i numeri sono più o meno sempre gli stessi, e sono credo destinati a salire rapidamente.
Ciò che credo stia succedendo in questo momento è che le persone sono spaventate quanto e più di prima, ma hanno anche raggiunto un livello di sopportazione psicologica oltre la soglia. A un nuovo lockdown non riuscirebbero a pensare nemmeno. Non tanto per il dover rimanere a casa, che ormai a quello come ci siamo detti, si sono tutti abituati. Il problema è che già adesso dopo soli 6 mesi il panorama economico mondiale si è disintegrato molto più rapidamente di quanto chiunque si aspettasse. Continuando così, se avverranno nuove ondate e nuove chiusure, soprattutto negli Stati Uniti, è estremamente probabile che si configuri un peggioramento.
Questo è un pensiero che le persone non vogliono avere. Ti dirò la verità, non riesco a comunicarlo a nessuno, nessuno mi vuole ascoltare. Pensano che io sia “pessimista”, o che “porti sfortuna”, o che semplicemente non abbia di meglio da fare che congetturare scenari apocalittici e cercare di propagandarli. La verità è un’altra: vorrei tantissimo sbagliarmi, ma credo di essere uno dei pochi ad avere osservato la crisi coronavirus in maniera davvero lucida.
A Marzo ho parlato dell’idea che potessero avvenire rivolte civili (suggeritami inizialmente da un amico), e nessuno mi prese sul serio. Ad Aprile tutti si aspettavano che la crisi sarebbe finita entro poche settimane, due mesi al massimo. Pubblicavo articoli del tipo “non aspettare che le cose si sistemino, perché non lo faranno”. Adesso sembra sciocco, ma ai tempi tutti credevano alla data che il governo aveva emesso come fine del lockdown, che fu poi invece posticipata fino a inizio Giugno.
Adesso, nuovamente, le persone stanno incontrando un grosso muro, che psicologicamente è molto difficile da accettare. Un nuovo lockdown Dylan? Per favore… E infatti meno persone stanno visitando il mio sito, e i siti rilevanti in generale, mentre c’è un boom di attenzione sui notiziari e sui contenuti spazzatura. Il fatto che qualcosa sia troppo spaventoso però purtroppo, non significa affatto che non sia reale. Se me lo chiedi, la crisi continuerà a peggiorare e non ci lascerà prima di altri 4 o 5 anni tutti.
La verità è tanto triste quanto evidente. In questo momento il problema più grave non è il coronavirus, il problema più grave sono i disagi psicologici, che hanno colpito praticamente (stima mia) il 95% della popolazione.
Personalmente, ho già vissuto una crisi molto profonda che è cominciata attorno al 2011. Ho vissuto un passato orribile, e anche se nessuno ha mai amato ascoltarlo, questo passato è ormai nei miei ricordi, nelle mie tasche, nel mio background di esperienze e nel mio curriculum. La crisi di Marzo non mi ha toccato minimamente, o meglio, mi ha sicuramente infastidito molto, ma non dal punto di vista mentale. Anzi, da allora ho migliorato ancora di più la mia salute, sono molto più in forma di prima, mi sveglio a orari molto più regolari, sono più produttivo, e ho riordinato ulteriormente la mia vita, rafforzandone pressoché tutti gli aspetti.
Guardati intorno adesso. Quante persone hanno fatto lo stesso? Tu forse? Puoi dire di stare meglio ora che a Gennaio 2020? Oppure sei come la maggioranza?
Ciò che vedo io quando mi guardo intorno, infatti, è che la salute mentale delle persone è peggiorata drasticamente. I casi di insonnia, di depressione, di stress e di ansia sono alle stelle. Il senso generale di negatività, di passività e di disperazione è aumentato in maniera percepibile. Sono anche aumentati i casi di disturbo più grave, probabilmente quasi mai diagnosticati. Persone paranoiche che si convincono delle teorie del complotto più disparate, ossessioni e compulsioni legate al lavaggio delle mani e alle mascherine, attacchi psicotici a cielo aperto, rabbia contro gli assembramenti, panico generalizzato. Molte di queste manifestazioni sono comparse anche nei nostri stessi politici.
E questo come ripeto da tempo a tutti, è un grossissimo problema soprattutto per un paese in cui culturalmente la malattia mentale è ancora così tanto ostracizzata e stigmatizzata.
La cosa è tanto semplice quanto complessa, stigmatizzare gli altri è probabilmente un indizio e mezzo che anche tu hai una qualche forma di disturbo che per qualche motivo (e ce ne sono parecchi, credimi) non vuoi affrontare. Se ti scagli contro i complottisti sui social, se sei convinto che Sgarbi sia da ricoverare, se ti infastidisce chi sclera e chi ha paura, se non capisci il comportamento degli altri e lo trovi “strano” e lo colpevolizzi, non solo sei parte del problema, la cosa più importante da capire qui è che proprio tu hai un problema.
Ora, potrebbe sembrare che io stia facendo questo discorso solamente per vantarmi o per far vedere a tutti quanto sono il meglio. Non è affatto così.
In questi giorni sto empatizzando molto con le altre persone, mi sto rendendo conto di quanta miseria stiano provando nelle loro vite, e in generale quanto stiano soffrendo psicologicamente per via di questa crisi.
Il motivo per cui ti sto scrivendo che molto probabilmente hai un problema, è che voglio renderti partecipe e consapevole di questo fatto. Nel caso tu riesca a guardarti dentro con lucidità, infatti, rendendoti conto di ciò che realmente ti sta accadendo, avrai se non altro una possibilità di risolverlo, cosa che ti incoraggio con tutto il cuore di cominciare a fare.