Oggi vediamo perché imparare una lingua (e qualsiasi altra cosa) è come respirare. Buona lettura 🙂
Capita spesso di perdersi nei dettagli, dimenticandosi di pensare alle cose più semplici ed elementari.
Ma è proprio concentrandosi sulle cose elementari che i grandi campioni ottengono i loro migliori risultati.
Prendi un giocatore di basket NBA: sicuramente le sue schiacciate sono eccezionali, ma è la sua tecnica di palleggio a essere davvero fuori dal comune. Dovendo palleggiare per buona parte degli allenamenti e della partita, gli è molto più utile avere un ottimo palleggio piuttosto che una buona schiacciata.
Nonostante questo, agli occhi di uno spettatore casual di NBA, sembrerà molto più spettacolare l’esecuzione di un Alley Oop che non la precisione della tecnica generale del giocatore professionista.
Questo perché le mosse più spettacolari sono quelle che attirano maggiormente l’attenzione, e i momenti in cui vengono ammirate sono quelli in cui nasce nell’osservatore il desiderio di imitare l’esempio dell’esperto.
Una volta iniziato il percorso che porta alla grandezza però, ci si accorge rapidamente che il momento delle schiacciate è molto distante, e che per ora è bene concentrarsi su palleggio, passaggio e tiro.
Continua a palleggiare
Anche nel tuo percorso di raggiungimento di un obbiettivo c’è sicuramente un equivalente del palleggio, ovvero un’attività facile che viene svolta il 90% del tempo. Questa attività facile ma continua, costituisce lo strato principale sul quale costruire la propria abilità. È l’equivalente del respiro, ma nella pratica quotidiana.
In alcuni casi si individua facilmente. Nel caso del basket è il palleggio, nel caso del calcio è correre portando la palla, nella boxe è saltare la corda, nel caso della matematica è risolvere equazioni, nel caso dell’imparare una lingua è ascoltare materiale nativo, e così via… In altri casi questa respirazione della pratica è qualcosa di più nascosto. Nella fotografia può essere l’osservazione dei soggetti, nella scrittura può essere la lettura, nella cucina la degustazione, nella filosofia il pensiero.
Una volta individuata, ricordati di praticare quest’attività di base con continuità. Non è importante che ti concentri sull’intensità o sulla qualità della pratica. L’importante è accumulare una grande quantità di ore di esercizio, stando attento solo a evitare gli errori più grossolani.
Con il tempo la qualità della tecnica migliorerà automaticamente. Il palleggio diventerà più ritmato e naturale, le equazioni verranno risolte più velocemente e aumenterà la comprensione di frasi e pensieri sempre più complessi e articolati.
Piuttosto che fare 4 ore di esercizi faticosissimi sulla schiacciata una volta a settimana, cerca di inserire mezz’ora di palleggio tutti i giorni, e di tenere questo ritmo il più a lungo possibile. Può succedere che alcuni giorni ti ritrovi troppo stanco per allenarti mezz’ora. In quel caso va benissimo ridurre la tua pratica a 10 minuti, o a 5. Anche un minuto va benissimo. L’importante è darsi da fare tutti i giorni e non fare mai zero.
Nel frattempo ovviamente puoi allenare tutte le altre tecniche di base, come il tiro o il passaggio, ma non dimenticarti di fortificare lo strato fondamentale, la respirazione del tuo allenamento.
Una volta acquisita sufficiente esperienza nelle tecniche di base, potrai cominciare ad allenarti per quelle più avanzate.
Schiacciata!
Perché le basi sono così importanti, e non possiamo programmare un allenamento intensivo di slam dunk dal giorno 1?
La risposta semplice potrebbe essere che per fare una corretta schiacciata è richiesto un ottimo palleggio, dato che anch’esso entra a far parte dell’esecuzione.
C’è un altro motivo però, e cioè che a furia di allenare le tecniche di base, realizzare quelle più avanzate diventerà automaticamente un gioco da ragazzi.
Molto spesso quando spiego il metodo autocrescita mi viene posta la domanda: “L’inglese lo so, ma come faccio a migliorare la conversazione?”
La risposta è: facendo pratica sulle basi della conversazione, cioè la pronuncia e l’ascolto.
Ok, la pronuncia.
Ma com’è possibile che ascoltare spesso sia più importante che parlare spesso?
- Innanzitutto: saper parlare fluentemente è del tutto inutile se non riesci a comprendere altrettanto bene il tuo interlocutore. Dare spettacolo è inutile se non hai le basi. Sai schiacciare e non palleggiare? Fila in panchina.
- Secondo: la prima, vera risposta è la comprensione, non ciò che dici. Comprendere quello che l’altro ha da dire è fondamentale, non solo perché ti permette di sapere quello che sta succedendo, ma anche perché la qualità della tua risposta è direttamente proporzionale a quanto bene hai ascoltato, non a quanto bene sai replicare. Una buona schiacciata dipende più dalla qualità della rincorsa che non dall’altezza del salto.
- Terzo: ascoltando l’inglese per ore e ore tutti i giorni, avrai sentito così tanti esempi di una certa frase che riuscirai a prevedere la risposta giusta senza bisogno di impararla esplicitamente a memoria. Avrai cioè una conoscenza istintiva della lingua, e la tua abilità sarà diventata così tanto una parte di te da farti dimenticare che la stai eseguendo. Un giocatore esperto si muove assieme alla palla, e la palla è parte di lui. A questo punto gli basta correre verso il canestro e saltare.
Tre ostacoli
Rimanere concentrati sulle fondamenta è la via privilegiata verso l’eccellenza.
Ma ci sono tre ostacoli che ti portano alla deriva, distraendoti dal tuo allenamento di base:
1. Le cose facili da fare sono anche facili da non fare
Accendere il lettore mp3 e ascoltare un po’ di inglese? Che ci vuole! Lasciare il lettore spento e rimanere mezz’ora su Facebook? Altrettanto facile.
Non la forza, ma la costanza di un alto sentimento fa gli uomini superiori.
– Friedrich Nietzsche
2. Le cose facili non luccicano
Guardando un giocatore di NBA, lo vedi palleggiare il 90% della partita. Come distinguere un palleggio da un altro? Le schiacciate sono poche e impressionano di più, ma non dimenticarti il valore delle piccole cose.
Nelle grandi cose gli uomini si mostrano come conviene loro di mostrarsi, nelle piccole, si mostrano quali sono.
– Nicolas de Chamfort
3. Il miglioramento è lento e sembra invisibile
È facile perdersi d’animo mentre si inizia la duecentesima ora di ascolto di giapponese e ancora non si capisce nulla. I piccoli passi sono difficili da vedere, ma con molta perseveranza si accumuleranno e diventeranno qualcosa di grande e di bellissimo.
L’uomo che sposta le montagne comincia portando via i sassi più piccoli
– Proverbio cinese
Training lifestyle
La mia proposta per superare con un balzo tutti e tre gli ostacoli, e diventare entusiasta del tuo allenamento di base, è quella di includerlo nella tua vita integrandolo il più possibile, ma senza che vada a modificare troppo chi sei.
Puoi portarti un blocchetto sempre in tasca e annotarti dei pensieri se sei uno scrittore, o tenere le cuffie nelle orecchie se vuoi imparare una lingua. Io faccio entrambe le cose. Cerca di abituarti a essere il più naturale possibile e soprattutto non essere timido e comunica ai tuoi amici quello che stai facendo.
Fai diventare l’allenamento parte del tuo stile di vita, sii fiero di te stesso e tieni duro fino in fondo, e vedrai che quando i risultati arriveranno, quasi ti dispiacerà essere arrivato a destinazione 😉