Oggi ti voglio presentare un esercizio molto particolare.
Per prima cosa, immaginati qualcosa. Qualsiasi cosa. Fatto? Molto bene. Immaginarsi qualcosa è piuttosto semplice. Magari hai pensato a un limone, o a un’astronave, o a una spiaggia con le palme.
Ora viene il bello. Prova a immaginarti, il niente. Mi spiego meglio. Considera questo mondo in cui ti trovi. Ci sono delle forme, giusto? Delle forme visive, uditive, sensoriali, delle percezioni in generale, che sono lì, che è possibile descrivere.
L’invito, qui, è quello di pensare invece a “quell’altro mondo”, completamente diverso da questo, separato in un certo senso, il mondo senza forme. Prova a farti questa domanda:
“Come faccio a pensare a quest’altro mondo al di là delle forme?”
Prima di tutto, credo che sia ovvio che pensare a questa dimensione al di là delle forme sia sicuramente possibile. Non è importante che esista, che non esista, o ancora peggio che la sua esistenza sia provata scientificamente. Riesci a pensare a un cavallo parlante con sei teste? Benissimo, quindi credo che ci riuscirai anche con il non-mondo.
Concentrati quindi su questa sorta di anti-universo in cui nulla c’è, in cui non c’è nemmeno una forma, nemmeno un suono, nemmeno una grandezza, nemmeno un in cui. Non c’è nemmeno un nemmeno, in pratica.
Lo so che è una richiesta piuttosto impegnativa ora, ma… Prova a dirmi che cosa vedi. Prova a dirmi a che cosa pensi mentre pensi al non-pensiero.
Bada bene, questo non è un esercizio concettuale. Non ti sto chiedendo di darmi una risposta del tipo “vedo il vuoto universale, la pace dei sensi, il niente, è difficile da descrivere…”
Non c’è una risposta giusta. Non c’è e non potrà mai esserci. Ciò che stai provando a descrivere è difficile da descrivere perché non si può descrivere per definizione. Solo ciò che ha una forma può essere immaginato.
Detto questo, nessuno ci vieta di puntare il nostro pensiero proprio lì, e di vedere che cosa succede.
Se fai questo esercizio nel giusto modo, dovresti incominciare a sentire qualcosa. Potrebbero essere delle forme, anzi devono essere sicuramente delle forme, non può essere altrimenti. Il mondo senza forme non può essere percepito in alcun modo, ricordi? Eppure, ecco che quando cerchi di pensarci, qualcosa accade. È inevitabile che qualcosa accada, dopotutto. Che cosa pensavi, di venire risucchiato istantaneamente da una porta dimensionale? 🙂
Tu concentra il tuo pensiero sull’assenza di forme, e vedi che sicuramente qualcosa accade.
Avrai dei pensieri, delle percezioni, delle sensazioni, delle forme. Tutte queste cose appartengono a questo mondo, lo ripeto! E va benissimo così. Ora, di solito faccio fare questo esercizio alle persone dal vivo, quando le incontro nella vita reale, quindi purtroppo non ti potrò fare domande dirette e non potrò ascoltare direttamente le tue risposte. Un vero peccato, mi sarebbe piaciuto tantissimo ascoltare ciò che ti era successo quando hai provato! A proposito, scrivimi una mail se ti va 🙂
Possiamo lo stesso continuare con l’esercizio.
Queste forme che hai visto, questi pensieri che hai avuto, queste sensazioni insomma, da dove venivano? Riesci per caso a risalire alla sorgente, al luogo da cui queste immagini sono provenute?
Prova ora. Continua a pensare al vuoto, continua a pensare a ciò che non esiste e che non si può percepire, osserva che cosa accade nella tua mente, osserva le sensazioni che accadono nel tuo corpo, e prova a risalire alla fonte. Concentrati, percepisci da dove questi fenomeni arrivano…
In questo modo, dovresti individuare il vortice della creazione, quel piccolissimo passaggio dimensionale che crea le forme di questo mondo, facendole uscire direttamente dall’altro.
Questo vortice è situato in un luogo ben preciso, che lascio a te però scoprire. Una volta che lo avrai individuato, coltivalo!
Quando vorrai, infatti, potrai riconoscere che tutte le forme di questo mondo arrivano in realtà da quel vortice. Forte vero? Inoltre, ancora meglio. Ti svelo anche un dettaglio ancora più particolare. Puoi sempre utilizzare quel vortice, quando vuoi. In particolare, puoi utilizzarlo al contrario.
Pensa a tutti i problemi della tua vita in questo momento, pensa a tutte le preoccupazioni, i fastidi, le paure, i problemi, pensa a tutte le cose che non ti piacciono o che ti disturbano. Ora, falli entrare nel vortice. Come? Beh, molto semplice. Riconosci che tutte le forme di questo mondo non possono che provenire dal vuoto mondo delle non forme. E viste le circostanze, indubbiamente, potranno anche di sicuro ritornarci.
Ecco a te un ultimo esercizio conclusivo.
Considera le forme che stai vedendo in questo momento, i tuoi pensieri, le tue sensazioni, il tuo corpo, questo schermo, l’aria che stai respirando, questi concetti, questa giornata… Ora, guardali sparire. Stanno andando via, stanno svanendo! Lentamente, si modificheranno, si compatteranno, si organizzeranno, e si prepareranno…
Ritorneranno nel vortice 🙂