Quando la situazione attorno a te è fuori controllo, quando tutto intorno a te è un tumulto, che cosa fai? Dove vai? Hai un tuo angolo di pace, nel quale andare quando le cose si mettono male?
A volte la vita diventa ingestibile, per chiunque. Anche se molti non vorrebbero ammetterlo, io stesso compreso, l’universo è talvolta qualcosa di davvero troppo complesso da controllare. Che fare in questi casi?
Normalmente ci sono dei protocolli per reagire alle problematiche della vita. Riavviare il modem, copiare i compiti, lavarsi i denti. In alcuni casi però la situazione ci sfugge di mano. Perdiamo il lavoro. La ragazza ci lascia per diventare suora. Ci rubano la bicicletta. Il mondo impazzisce in preda a una pandemia senza precedenti.
Come reagiamo?
A questo punto, di solito io mi ritaglio una mia piccola oasi. Un angolino di pace, dentro me stesso, dove stare bene a prescindere da quanto il caos all’esterno stia imperversando.
È qualcosa che ho coltivato negli anni, personalmente, attraverso la meditazione e l’esercizio fisico e la filosofia e la terapia cognitivo comportamentale, tra le altre cose. Ognuno però qui ha il suo percorso, la sua modalità specifica di coltivazione. Tu come curi il tuo giardino interiore?
Non è importante seguire una pratica piuttosto che un’altra. Quello che conta davvero è sapere di avere quel posticino. Sapere, dentro di sé, che le cose andranno bene sempre e comunque, no matter what. Pensa che è possibile arrivare a stare sempre bene, in qualsiasi contesto, anche quando si sta davvero da schifo schifo. Magari non per tutta la giornata, ma sicuramente almeno per qualche momento al giorno. È sicuramente e al 100% possibile.
Vedi, nella vita tutti quanti hanno dei problemi più o meno grossi. La verità, io credo, è che tutti quanti ne abbiano proprio di grossissimi, addirittura. E sì, questo include anche gli scrittori dei blog e gli appassionati di crescita personale. Tutti crollano, anche chi aiuta chi crolla. Questo non vuol dire che crollare debba essere per forza un’esperienza mega traumatica che ti butta giù e basta, senza insegnarti niente. Si può sempre imparare dalle batoste, anzi, si impara anche e soprattutto da quelle! Questo non vuol dire nemmeno che dobbiamo andarcele a cercare, le batoste. Non ti preoccupare su questo, verranno da sé 🙂
Il vero senso della crescita personale, il vero senso della positività e dell’automiglioramento, non è evitare questi momenti brutti. È imparare ad amarli, a riconoscerli, a farci leva, a utilizzarli a proprio vantaggio come carburante per il proprio percorso di crescita. I momenti pessimi sono spesso rivelatori. Ci insegnano che cosa vogliamo, che cosa potremmo fare se ci impegniamo, che cosa ha veramente valore, e tutta una serie di altre bellissime cose.
Orsù, quindi, non cerchiamo di farci più nemici di quelli che già abbiamo. Non cerchiamo di “combattere” il virus, o di “lottare” con la crisi. Cerchiamo di capire che cosa abbiamo attorno, che cosa le nostre circostanze ci stanno dicendo. Manteniamo la lucidità, superiamo i nostri ostacoli con precisione e con la mente salda, sgombera.
Non soffriamo per il fatto che si soffre, gioiamone. Alimentiamo un circolo positivo di apprezzamento per TUTTO ciò che c’è attorno a noi. Diamo il benvenuto al futuro, qualunque forma esso possa avere. Chiediamoci con meraviglia, guardando al domani:
Avremo una vittoria?
Avremo un trionfo?
O forse una lezione?
Che il tuo angolo di pace ti stia vicino 😉