Essere sé stessi è molto più importante che fare la cosa giusta. E con “essere sé stessi” intendo dire seguire le proprie inclinazioni più profonde, fare ciò che più sembra giusto per sé, appunto, e non per nessun altro.
Non si può cercare il successo direttamente. Si può soltanto cercare chi si è, seguire chi si è, continuare a farlo per un bel po’ di tempo, e dimenticarsi del successo. In questo caso, potrebbe anche essere che questo ci raggiunga, di sorpresa, senza che noi però lo perseguiamo come obbiettivo esplicito.
Questo non è soltanto ciò che credo, una mera convinzione, o qualcosa che ho letto da qualche parte, ma una verità fondamentale sul mondo che ho sperimentato sulla mia pelle diverse volte. Quando ho deciso di imparare il giapponese, ho messo da parte i risultati parziali, non mi chiedevo se “ero già arrivato” come un bimbo ansioso in macchina. Mi sono rilassato, mi sono lasciato andare all’interno del percorso, e me lo sono cominciato a godere per davvero, tutti i giorni sempre di più. Soltanto a quel punto, dopo qualche mese, ecco che ho iniziato spontaneamente a migliorare. Finché cercavo di migliorare, senza pensare a tutto il resto, non ci sarei potuto riuscire nemmeno a volerlo con tutte le mie forze.
Questa è una dinamica che in tanti che applicano il metodo fanno fatica a comprendere.
“Ma come scusa? Io applico il metodo, metodicamente, meccanicamente, faccio x ore in y giorni, metto z carte su Anki e ripeto π minuti di Shadowing… Come mai io non imparo e qualcun altro sì? Non mi sembra logico questo metodo, non mi sembra razionale…”
Non solo invece il metodo è logico è razionale, ma funziona pure per tantissime persone. Sono le persone stesse a essere irrazionali. L’apprendimento passa dal cervello umano, che purtroppo o per fortuna non è un computer, e anzi appunto apprende meglio in determinate condizioni, tra cui proprio il divertimento e il rilassamento. C’è chi prova e ci si mette, con tutte le sue forze, e poi finisce per abbandonare, perché “non percepiva nessun progresso”. Chi smette perché non sente nessun progresso, non ha mai cominciato. Questo è un metodo che si basa, oltre che sulle tecniche “pratiche” e meccaniche, sul presupposto concreto che imparare qualcosa è impossibile se non la si ama.
Questa cosa dello “avere successo senza provarci direttamente” mi è capitata diverse altre volte, al di fuori dell’apprendimento delle lingue. Un esempio classico sono i sogni lucidi. Se cerchi la lucidità troppo intensamente, finisce che ottieni l’esatto contrario, ti stressi e carichi emozionalmente la tua ricerca e finisce che non la raggiungi. Quando finalmente ti svegli all’interno del tuo primo sogno, ti agiti troppo e perdi il controllo e la consapevolezza si dissolve.
Stessa cosa, ti sembrerà strano, mi è successa nella corsa. Il vero momento in cui ho “imparato” a correre, il vero momento in cui ho definitivamente consolidato questa abitudine nella mia vita, è stato quando ho iniziato a correre lentamente. Molto lentamente. Il più lentamente possibile. Prima, pensavo che la corsa fosse una cosa fondamentalmente orribile, ma che tutti dobbiamo fare per forza per stare bene. Niente di più lontano dalla realtà. Correre è una figata, è piacevole e rilassante, se lo fai alla velocità giusta. Invece di cercare di fare i tempi, di correre il più lontano possibile nel minor tempo, ho cominciato a dedicarmi al mio benessere, al senso di piacevolezza, e alle sensazioni che provavo. A un certo punto, mi sono sentito così bene che non ho mai smesso.
Lo stesso discorso naturalmente vale per la meditazione.
Anche nella scrittura e negli affari, quando ho smesso di cercare direttamente il successo, quando ho smesso di fare le cose perché “avevo bisogno” di soldi o perché “dovevo” o perché “servivano”, il successo mi è letteralmente piovuto in testa.
Ho cominciato a fare video più rilassati sul canale YouTube, senza neanche editarli, nei quali ringraziavo per i 100 iscritti e raccontavo della mia storia e di quello che mi andava di raccontare, e adesso quelli stessi video hanno centinaia di migliaia di visualizzazioni.
Se guardi negli articoli più popolari del sito qui sotto, sono sicuro che ci troverai almeno uno o due titoli che ti faranno immediatamente capire quanto poco stavo cercando di avere successo mentre li scrivevo. Eppure, eccoli lì in classifica…
Se pensi che qualcosa ti blocca, se pensi che le cose non stanno andando come vorresti, hai mai provato a fare così? Hai mai provato a lasciar perdere il successo, a cercare di fare le cose solo per il piacere di farle, solo per il piacere di contribuire alla tua vita e a quella degli altri?
Se cominci e continui e ti dimentichi di tutto il resto, dopo un bel po’ di tempo, sono sicuro che avrai una magnifica sorpresa… Ma il punto è proprio questo: tu non ci pensare! 😉