Come faccio a continuare? Mi chiedono a volte.
E a volte ancora, me lo chiedo da solo.
Come fai a continuare?
Come fai a buttarti sempre là fuori, a comunicare, a condividere? Anche quando hai avuto successo, non sapevi veramente che ce l’avresti fatta. Il successo è vero, è arrivato, ma solo molto dopo!
Come facevi a sapere che sarebbe arrivato?
È successo con il giapponese, con questo sito, con tante altre cose nella mia vita. Ho continuato a crederci, ho continuato a spingere, ho continuato a dare. Anche quando le circostanze mi erano più avverse. Soprattutto in quei momenti, ho continuato.
Che cosa ti ha spinto a farlo?
Beh, non lo so esattamente. Ti potrei rispondere così, se proprio insisti. Ho avuto fede. Credevo ciecamente in ciò che avevo visto. Credevo davvero che queste persone ce l’avevano fatta. Avevano applicato il metodo. Avevano portato a casa i risultati promessi. Nel giapponese, così come nel blogging, nello studio, nella maratona, nel public speaking, nel videomaking, e in tutti i cosiddetti miei altri “successi”.
La verità è che il successo non è l’outcome. Non è il risultato.
E l’ancor più vera verità è che il successo non è l’output. No, hai capito bene, non sono nemmeno le azioni che ti portano verso quel risultato.
Il successo sei tu. Lì ed ora. La tua fede, la tua volontà di fare, di muoverti, di compiere azioni, di raggiungere traguardi, la tua fiducia in chi sei e in ciò che hai visto. Quello è il vero successo, e non può essere altrimenti.
Da esso se ne originano tutte le più esteriori manifestazioni.
Se vuoi ottenere il “successo”, in qualsiasi cosa, cercalo prima di tutto dentro di te. Adesso! Se non riesci a trovarlo, cercalo ancora, e poi ancora, e solo quando lo avrai trovato, allora alzati in piedi e comincia a camminare verso il tuo obiettivo. La vittoria, però, deve starti già in tasca, ancora prima di partire. Questo ricordatelo bene.
Altrimenti, come dice la lapide di Bukowski, “Don’t try”.
Se non hai già vinto, dentro di te, prima di aver persino cominciato, da qualche parte nel profondo del tuo cuore, non provarci nemmeno.
Non ne varrebbe la pena.
Guarda le grandi competizioni. Da lontano pensiamo che sia una questione di caso, o di fortuna. Queste sono variabili che non esistono, nella testa dei campioni. Per questo i campioni tendono a essere sempre gli stessi. Perché c’è un motivo, se alla fine sono loro che vincono.
Pensa solo a come sto scrivendo questa frase. “I campioni tendono a essere sempre gli stessi”
Come se “i campioni” esistessero davvero! È così? Ma certo! È proprio quello che sto dicendo in questo articolo, infatti. Chi vince, è perché sa di vincere fin dal principio, e chi sa di vincere fin dal principio è un vincitore, un campione, per definizione. Il trionfo non è un evento come un altro nel suo percorso, e soprattutto non è un evento casuale. Il successo è parte del suo stesso essere.
Quindi, te lo chiedo.
Tu sei un campione?
Tu sei una campionessa?
Forse ti potrebbe interessare rispondere a questa domanda, la prossima volta, prima persino di tentare qualsiasi cosa.
Prima di iscriverti al campionato 😉