In questi ultimi anni mi sono accorto di aver vissuto un’alienazione pazzesca, da parte della società in cui vivevo. E no, non sto parlando di niente di strano. Non sto parlando di strane teorie del complotto, di manipolazione psicologica, e nemmeno di abuso, sto parlando dell’italiano.
La “setta” Italia
Devi sapere, per quanto poco ti possa piacere, che esistono diverse comunità spirituali nel mondo e ovviamente anche in Italia. Sono delle specie di micromondi, chiusi rispetto all’esterno, dove le persone vivono una dimensione culturale completamente alienata. Pensiamo anche al caso della Corea del Nord, giusto per citare un altro esempio. E ora io ti dico, vivere in un mondo in Italiano è una cosa bizzarra. Stiamo veramente vivendo sul pianeta Terra? Sì, sicuramente. Tuttavia, il nostro modo di vedere le cose è sostanzialmente diverso da quello di quasi tutti gli altri.
In Italia ci sono all’incirca 100 milioni di persone, nel mondo ce ne sono quasi 8 miliardi. Di fatto, vivere in questa cultura equivale ad appartenere a una minoranza. Siamo a tutti gli effetti una specie di “macrosetta”, abbiamo le nostre regole interne, le nostre credenze, i nostri rituali, e le nostre convinzioni. Il mondo esterno non ci serve, e non ci tocca.
Ora, tu potresti dirmi che grazie alla traduzione, in pratica, riusciamo a capire tutto ciò che dicono gli altri, che non siamo affatto come i nordcoreani, o i damanuriani, o le tribù indigene dell’Amazzonia. Facciamo parte del popolo globale! Giusto? No, non giusto. Questo è un errore di pensiero classico e estremamente diffuso, l’eccesso di fiducia nelle traduzioni.
“Ah, noi in Italia abbiamo i migliori doppiatori del mondo…”
Come se il doppiaggio fosse una cosa che dipende dalla genetica o dalla nazione, che gran puttanata. La verità è che in nazioni come i Paesi Bassi, la Danimarca, o la Repubblica Ceca, i film vengono proiettati tutti in lingua originale coi sottotitoli, e di conseguenza quasi tutti, in quei posti, l’inglese lo sanno parlare.
Al di là del fatto che una pellicola con una voce non originale è un’opera completamente snaturata che nessuno con un minimo di gusto estetico in fatto di cinema tollererebbe. Il fatto è che le voci in Italiano ti raccontano una storia completamente diversa, e tu se non conosci l’inglese di questa cosa manco te ne accorgi. Giusto? No? E come lo sai?
Chiunque conosce almeno un’altra lingua straniera a un livello sufficientemente alto (e sono in pochi), sa perfettamente di che cosa sto parlando. Che poi, di livelli non è che ce ne siano poi tanti. La famosa classificazione A1, A2, B1, etc. non serve altro che a far fare più soldi a chi organizza corsi e test. Che senso ha “imparare una lingua” e fermarsi a metà? Come sopravvivresti in Italia senza sapere l’italiano fino in fondo? Conoscere una lingua significa farla propria. Ma finito questo sfogo, tornando a bomba sull’argomento iniziale, chi questo livello madrelingua lo ha padroneggiato e fatto suo, come ti ripeto, sa perfettamente di che cosa sto parlando.
I film, i telegiornali, i libri, i giornali, le altre persone… Stanno tutti parlando e scrivendo in una lingua che è sicuramente simile abbastanza all’inglese da venire tradotta, ma che d’altro canto è dissimile abbastanza da risultare assolutamente incomprensibile per chi non la conosce, e viceversa. E il problema sta qua. Se hai bisogno di una traduzione per capire che cosa sta dicendo o pensando qualcun altro, come fai a fidarti?
Non ti sto dicendo che tutti i traduttori sono dei complottisti malvagi che si sono messi d’accordo alle nostre spalle per darci le informazioni sbagliate. Al di là del fatto che se non controlli talvolta potrebbe anche essere, la verità è che la traduzione è un procedimento sostanzialmente imperfetto. Chiunque lavori nel campo te lo confermerà, la traduzione non è mai al 100% accurata. Certo, nella maggior parte dei casi, le cose sembrano le stesse, ma ci sono tantissimi elementi di una lingua e di una cultura che semplicemente non possono essere trasmessi.
Al giorno d’oggi, quindi, mi guardo intorno e che cosa vedo? Che ci sono tantissime culture al di fuori della mia, tantissime persone diverse, che fanno scambi, parlano tra di loro, lavorano, comunicano, si divertono, si aiutano, scrivono, parlano, e si evolvono, in mondi che noi non solo non abbiamo neanche mai visto, ma che spesso non abbiamo mai neanche immaginato.
Fuori
Siamo cresciuti che tutti conosciamo un certo numero di cose, un certo modo di vedere la vita, e Gerry Scotti, e che cosa va e non va sulla pizza. E fin qui va benissimo, ci mancherebbe. Il problema è che abbiamo sviluppato una miopia molto grave, una specie di forma di ignoranza seriale su “chi siamo noi veramente”. Il problema è che se continuiamo ad evolverci soltanto nel nostro microcosmo da 100 milioni di persone, ci stiamo perdendo un pianeta che è letteralmente 80 volte più numeroso.
Ci sono 1,1 miliardi di persone che parlano inglese in questo momento, nel mondo, e più o meno lo stesso numero di persone parla invece cinese mandarino. Queste culture non hanno bisogno di vedersi “da fuori”, queste culture sono già fuori. Farne parte significa avere una presa intellettuale ben più salda, su questo pianeta Terra del nostro Sistema Solare, e nello specifico 11 volte più salda. Noialtri rappresentiamo un ottantesimo di tutti quanti, qui. Chi parla in inglese invece, praticamente un sesto.
Che tra le altre cose, non poi così tanto, se ci pensi bene. Sono convinto che la maggior parte degli esseri umani sul pianeta, noi non abbiamo manco idea di che cosa facciano, di come vivono, di chi siano veramente. Me ne sono accorto quando sono andato in Tailandia. Quasi nessuno sapeva nemmeno che l’Italia esisteva. “Eh, da dove vieni scusa? Ah, l’Italia… certo. È in Europa vero?”
Alcune persone in politica e in generale nel mondo italiano continuano a parlare incessantemente della Cina e di quanto sia problematica, e la verità è che la maggior parte della gente, in Cina (e nel mondo), sa a malapena che l’Italia esiste. Ora, forse non ci crederai, e il motivo è che non hai idea di quanti cazzo siano. Davvero. È difficile tener presente il concetto stesso di “Cina” per un cinese o per un sinologo, figuriamoci per i quattro idioti che abbiamo a governarci. Come è possibile, me lo chiedo praticamente tutti i giorni, voler governare un paese senza conoscere a fondo le altre culture, una cosa che al giorno d’oggi è possibile fare in massimo due anni?
Se ancora conosci solo la tua lingua madre, come si dice spesso nei film in Italiano, “non hai ancora visto niente”. Vieni a vedere allora, se veramente ne hai lo stomaco, vieni a vedere quanto è profondo… il mondo al di là dello specchio.