Ho sempre predicato questo tipo di cose, no?
Lo sai anche tu. Crescita personale, se ci credi ce la fai, continua così e non mollare, non farti influenzare dalle circostanze esterne… Hai capito.
Quando arrivano i momenti difficili però, beh, lì è tutto un altro discorso. In quei momenti non ti basta dire a tutti che essere grandi paga. In quei momenti devi essere grande. Devi dimostrarlo.
Mi ricordo qualche tempo fa, quando soffrivo per problemi di salute, e ora fortunatamente sto molto meglio tra l’altro, ogni giorno stavo male. Ogni giorno, a una certa ora, sapevo che mi avrebbe raggiunto una crisi di profondo dolore, che durava quasi sempre un’ora e mezza circa. Un’ora e mezza al giorno non è poco. È una partita di calcio, tutti i giorni, che sei costretto a passare in uno stato di profonda sofferenza.
La cosa che mi fa sorridere oggi, riguardando indietro a quel periodo, è che non ne ho praticamente mai parlato con nessuno, finora, di quelle crisi. Me le sono tenute dentro. Certo, stavo lavorando su me stesso, mi stavo facendo aiutare anche, dall’esterno. Solo quello che era necessario, però. Non dovevo condividere questi momenti per forza con gli altri, non sarebbe servito a nulla. Non dovevo ricordare a tutti del mio dolore cronico, sarebbe stato peggio. Gli altri attorno a me si sarebbero preoccupati, e mi avrebbero fatto domande, e avrebbero cercato di aiutarmi o di farmi stare meglio, e si sarebbero sentiti male poi constatando che non c’era niente da fare.
Per il resto, la mia giornata era assolutamente serena. Mi svegliavo presto, bevevo un po’ di acqua con mezzo limone, meditavo, e ringraziavo. Tutti i giorni. Quando arrivava sera, però, mi dovevo chiudere nella mia stanza, per forza. A volte non riuscivo neanche a stare sul letto. Stavo per terra, per un’ora e passa, e mi contorcevo, in silenzio. Sentivo che rimanere in quella posizione mi aiutava, in qualche modo, a stare meglio. Non ti racconto tutti i dettagli ora, perché non è il caso, ma mi puoi credere sulla parola. Stavo molto male. La cosa peggiore era sapere che non sarebbe finito, che sarebbe continuato per ancora un bel po’ di tempo, oggi, e poi ancora domani.
Un’ora e mezzo al giorno, tutti i giorni. Non è poco, sai? Con la stessa quantità di tempo, pochi anni prima, e con il metodo di apprendimento che ho utilizzato, ci ho imparato il giapponese in un anno.
Mi sono reso conto rapidamente di una cosa, grazie a quelle crisi. Che anche quando siamo nella sofferenza più assoluta e più inevitabile e più nera, abbiamo sempre la nostra forza. La forza di scegliere, dentro. Scegliere che cosa? Mi chiederai.
Ai tempi, ad esempio, dentro di me scelsi questo: che non mi sarei mai arreso. Ogni volta che il dolore arrivava, lo accoglievo. Non lo scacciavo via, non cercavo di resistere. Era la mia sessione di allenamento quotidiana, per rafforzare me stesso dall’interno.
Puoi vedere il dolore come un nemico, come un intruso fastidioso da scacciare, oppure puoi vederlo come qualcosa di diverso.
Un amico, ad esempio. Un maestro, che ti insegna come essere più forte. Una guida, che ti indica la via, se la sai seguire. Un’opportunità di accogliere tutte le altre sensazioni, ad esempio, con più gratitudine. Ancora, puoi vedere il dolore come “la resistenza al cambiamento, che abbandona il corpo”.
Passare attraverso il dolore, senza farsi male. È possibile questo? Assolutamente sì. È una scelta, quella di rimanere consapevoli della sofferenza e di passarci attraverso, che secondo me è molto potente. Detto questo, è una scelta che può spettare solo a te.
Non sono qui a dirti che cosa fare nelle situazioni difficili, e nemmeno come dovresti interpretare o affrontare il tuo dolore. Voglio solo condividere un’esperienza, nella speranza che da essa tu possa trarre un aiuto, nel caso tu ne abbia bisogno.
Quando arrivavano quei momenti, io, sceglievo di sorridere dentro. Ti sembrerà incredibile, e lo fu anche per me allora. Ogni giorno, però, mi ripetevo queste parole. “Questo è il momento della verità. Chi sei tu? Chi sei tu oggi Dylan? Sei chi veramente vuoi essere? Sei chi veramente dici di essere? Riuscirai ad amare la vita anche adesso, anche nel tuo momento più atroce? Questo non è un momento qualsiasi, questo è un momento molto importante. È il momento della verità. L’universo ti sta guardando. Che cosa farai adesso?”