Non tutti sanno che la prima cosa che “imparai” a fare ufficialmente applicandomi da autodidatta furono proprio i videogiochi.
Sin da piccolino mi piaceva giocare, e mi piaceva soprattutto giocare a titoli che fossero effettivamente di qualità. Per questo mi informavo sulle riviste del settore per scoprire a quali giochi valeva la pena dare una chance.
Su una di queste riviste venivano pubblicate regolarmente alcune classifiche, sui punteggi e sui tempi migliori di alcuni giochi. In particolare, un giorno, provai a inviare i miei record per una prova a tempo di una pista di un videogioco di corse per Nintendo DS, Mario Kart.
Pensai di avere delle buone possibilità di entrare se non altro in classifica, ma poi quando il numero uscì e andai a controllare… rimasi assolutamente sbalordito. Il record che avevo “faticato” a limare per più di un’ora era stato completamente asfaltato da un altro lettore, e non di poco. In pratica, un tempo che io consideravo già difficile da migliorare di qualche decimo di secondo era stato abbassato di 30 secondi netti almeno. Incredulo iniziai a pensare che era tutta una truffa, e che i tempi inviati alla rivista da questo tizio semplicemente erano fasulli. C’erano altri tempi eccellenti però, e il mio manco figurava. Dovevo vederci più chiaro.
Andai quindi su un forum online (l’allora attivo forum ufficiale del sito Nintendo), e mi misi a cercare risposte. E vi incontrai proprio il magico karter, che poi eventualmente ebbi il piacere di conoscere anche dal vivo. Gli feci alcune domande, e lui mi rispose che era piuttosto normale sorprendersi di quei tempi, dato che non conoscevo le tecniche del PRB e dei miniturbo. Tralasciando la spiegazione che è qualcosa di troppo tecnico per questo articolo, in pratica c’erano delle tecniche “segrete” molto difficili da effettuare e non previste dagli sviluppatori originali, che ti permettevano di andare molto più veloce e fare record migliori.
Ok, mi dissi, interessante.
Anni dopo uscii un altro episodio della serie, Mario Kart Wii, e stavolta le classifiche online erano disponibili sul gioco stesso. Era possibile sfidarsi con i record dei campioni sulla propria console, scaricandoli da Internet, e cercando di batterli.
La difficoltà di tale impresa però, ottenere il record del mondo, era estrema. Decisi di provarci lo stesso. Mi misi a praticare, per 2 o 3 ore tutti i giorni, cercando di copiare le tecniche dei detentori del record e di migliorare i miei tempi. Continuai così, imperterrito, anche se all’inizio i miei risultati erano tutt’altro che soddisfacenti. Dopo qualche giorno, entrai in classifica al 10imo posto. Dopo due settimane circa, presi il mio agognato record mondiale.
Che spettacolo, mi ricordo ancora la sensazione. Comparivo in cima alla classifica, primo posto in assoluto davanti a due giapponesi. Una soddisfazione indescrivibile. Il record però purtroppo durò solo uno o due giorni, dopodiché venni pian piano spazzato via persino dalla Top 10. Anche se non sembra, ad alti livelli sono giochi molto competitivi e la scena è parecchio affiatata e ricca di sfidanti.
Tornando a noi, che cosa ti voglio raccontare con questo? Beh, tante cose.
Innanzitutto, giocare ai videogiochi mi era sempre stato detto essere completamente inutile, e invece diventare il più bravo del mondo in qualcosa mi cambiò completamente la vita. Non guardavo più alle sfide della vita come a cose “impossibili” o “irraggiungibili”, per nessun motivo. Mi ero sorpreso da solo così tanto che dentro di me avevo praticamente deciso che non mi sarei mai più arreso, in nient’altro.
Sono sicuro che è grazie a questo primo successo che nel 2013 decisi con così tanta determinazione di dedicarmi all’apprendimento del giapponese, imparandolo completamente nel tempo record (se non altro per quello che si sapeva allora) di 18 mesi soltanto.
Qualche tempo dopo il record su Mario Kart Wii ne tentai un altro su Mario Kart 7, per Nintendo 3DS. Ottenni il record del mondo su una pista, che rimase buono per qualche settimana circa, battendo un karter tedesco di solamente qualche millesimo. Alla fine però non decisi di continuare su quella strada. Sebbene estremamente interessante, il mondo delle speedrun non faceva veramente per me. Era stato bello provarci, era stato bello sfidare i miei limiti, metterli seriamente alla prova, vedere quello che potevo fare in barba a qualsiasi difficoltà. Andò alla grande, sono veramente felice di aver realizzato quegli obbiettivi.
Poi però pensai che era tempo di darsi da fare su qualcosa di più “concreto”, e mi misi a imparare il giapponese e a creare questo sito. Per inciso, non credo veramente che lavorare su un sito di crescita personale o imparare una lingua straniera siano necessariamente attività più concrete che giocare bene ai videogiochi. Ci sono sicuramente player professionisti che non solo sono felici di esserlo, ma ci guadagnano pure bene. Semplicemente, volevo provare altre strade.
Ad oggi però ricordo ancora quei tempi con un sorriso. Negli ultimi anni la mia attitudine nei confronti dei videogiochi era cambiata, per diverso tempo smisi addirittura completamente di giocare.
Recentemente, mi sto sfidando a provare titoli acclamati dalla critica ma che normalmente non prenderei neanche in considerazione. E devo dire che sono davvero felice del risultato! Mi piace imparare ad apprezzare qualcosa che naturalmente prima credevo che non avrei gradito. È una bella sensazione. In più, come sempre, mi piace scegliere titoli universalmente considerati molto difficili, perché adoro il senso di progressione e di apprendimento continuo, che ti porta piano piano a realizzare partite prima impensabili.
Al momento sto giocando a Risk of Rain 2 da qualche giorno, con l’obbiettivo di finirlo nel più breve tempo possibile. È una specie di sfida di crescita personale con me stesso. Sto cercando tutorial su come giocare meglio, consigli e strategie, e sto giocando con in mente il più possibile la vittoria. Cerco di fare bene, cerco di fare meno errori possibile, e cerco di notarli e correggerli quando capitano. Ad alcuni potrà sembrare un passatempo o addirittura una cosa inutile, e va bene così. A me ispira tantissimo e finora sono molto soddisfatto della mia scelta e di questa sfida.
Oggi ho quasi sconfitto il boss finale per la quarta o quinta volta dopo solo 4 o 5 giorni di gioco, che direi che è un ottimo risultato vista la difficoltà del titolo.
A breve lo stendo.