In questi giorni mi trovo qui a Praga, che è una delle mie città europee preferite, soprattutto durante il periodo natalizio. La città, come forse già sai, è attraversata dal fiume Vltava (Moldava in italiano). Un fiume che in questo periodo ha una temperatura che staziona attorno ai 5 gradi centigradi. Perché allora abbiamo deciso di farci il bagno?
Oggi farò il bagno della Vltava per la terza volta questo mese. Ho cominciato proprio 3 settimane fa appunto. Un mio amico mi ha invitato a questo meetup.
“Ehy, domani mi unisco a questo gruppo di pazzi che si buttano nel fiume gelido senza vestiti, ti va di venire? Partiamo alle 9.”
“Mmm… Certo!”
E così il giorno dopo siamo partiti.
La mia esperienza con il metodo Wim Hof
Ero un pochino emozionato da ciò che stavo per fare di lì a poco. Mi ricordo che l’ultima volta che feci il bagno nell’acqua gelida fu alle superiori, una decina di anni fa, durante una gita. Dovevamo buttarci nel torrente perché poi avremmo fatto rafting. Mi ricordo ancora la sensazione, come centinaia di punte di coltelli dappertutto. Tirai giù così tante bestemmie che se ci fosse stato un estimatore si sarebbe potuto mettere comodamente a prendere appunti.
Ma quel giorno di 3 settimane fa era tutta un’altra storia. Adesso sono più forte, mi ripetevo. Ed è la verità. Sono più di 5 anni che faccio meditazione oramai, mangio vegano, mi occupo di me stesso della mia crescita personale e della mia salute emotiva. Non si tratta più di “subire” il freddo del fiume. Si tratta di conoscerlo.
In più, questi ragazzi e ragazze sono tutti dei praticanti di un metodo molto particolare, basato sul freddo gelido. Forse ne avrai anche già sentito parlare. Il nome del tizio che lo ha inventato è Wim Hof. Wim Hof è olandese, ha stabilito diversi record mondiali di resistenza alle basse temperature, e ha costruito questo suo metodo per rimanere immersi nell’acqua gelida il più possibile, tra le altre cose.
In cosa consiste il metodo dunque, è presto detto.
La respirazione
La prima fase, che dura all’incirca 20 minuti, serve da preparazione. Ci mettiamo in cerchio, e iniziamo con la respirazione. Se hai intenzione di provare anche tu questo metodo, ti consiglierei prima di tutto di contattare un esperto, ma per completezza ti riporto i vari passaggi anche qui.
Ci sono diverse tecniche propedeutiche di respirazione, questa è la versione base:
- Iperventilazione controllata. Si parte con 30 cicli di respirazione, ogni ciclo è così composto: si effettua una profonda inspirazione, riempiendo i polmoni, e poi un’espirazione non forzata, rilassandosi e lasciando uscire l’aria in eccesso così come viene. Il tutto va ripetuto a un ritmo sostenuto per trenta volte.
- Espirazione profonda. Alla fine dei trenta cicli, si prende un ultimo respiro profondo e lo si espira fuori lentamente, e completamente. A questo punto si rimane in apnea il più a lungo possibile.
- Trattenimento del respiro. Quando l’impulso a inspirare di nuovo è troppo forte, si prende di nuovo una ampia inspirazione, incamerando più aria possibile, portando le braccia in alto. A questo punto, si trattiene ancora il respiro per 15/20 secondi, per poi lasciar andare e tornare a respirare normalmente.
Se non hai un fiume va benissimo anche la vasca da bagno di casa tua. Wim Hof consiglia di metterci tanti cubetti di ghiaccio, per portare la temperatura il più vicino possibile agli 0°C. Ancora una volta, se vuoi sperimentare tu stesso questo metodo, ti ricordo di cominciare gradualmente e di fare molta attenzione. Indicativamente, le prime volte anche solo un minuto di esposizione andrà benissimo.
La terapia del freddo
Secondo Wim Hof, l’esposizione del proprio corpo a bassissime temperature è in grado di portare numerosi benefici. Per questo, ci si riferisce a volte alle sue pratiche come alla “terapia del freddo”.
Eccone alcuni:
- Aumento del metabolismo
- Riduzione dell’infiammazione muscolare
- Miglioramento della qualità del sonno
- Aumento della concentrazione
- Miglioramento della risposta immunitaria
- Aumento generale dei livelli di energia
Per tutti i dettagli, ti rimando alla pagina ufficiale della Cold Therapy sul suo sito.
Due anni fa corsi una maratona, e in generale era un periodo della mia vita in cui ero molto interessato alla corsa su lunghe distanze. In particolare, ero rimasto molto affascinato dalle ultramaratone, supercorse lunghissime di 50 o più chilometri. Gli ultramaratoneti arrivano addirittura a correre 300 miglia (400 km) consecutivamente, durante un intero weekend, e leggendo quei libri mi sono accorto di come tantissimi atleti facciano uso proprio di questo metodo di terapia del freddo, immergendosi in vasche ghiacciate a fine gara per dare sollievo ai muscoli.
La Vltava e io
Torniamo al nostro bagnetto nel fiume.
Dopo aver effettuato la prima sessione di respiri quindi, procediamo con un’altra tecnica stavolta presa dallo yoga, il Respiro di Fuoco (in inglese Breath of Fire). A bocca chiusa si fanno tanti respiri veloci con il naso, concentrandosi sulle espirazioni. Alla fine dell’esercizio, siamo carichi e pronti per cominciare. Ci togliamo i vestiti, e ci dirigiamo verso il fiume.
La temperatura dell’aria è sui 2°C circa. Un altro membro del gruppo mi racconta di come la parte migliore sia in realtà l’entrare in acqua. Uscire fuori, invece, è veramente difficile. L’aria gelida inizia a soffiare sulle goccioline, congelandole se si è sotto lo zero (non quel giorno, per fortuna).
“Mi sento sempre come se il mio corpo fosse fatto di vetro.”
Mi racconta. E per qualche motivo io annuisco ma non voglio pensare troppo alle sue parole… 😀
Entriamo in acqua quindi. Cerco di farlo il più velocemente possibile e:
“WOOOOOOOOOOOOOOOH. Respira! RESPIRA! NON È NIENTE DI CHE ALLA FINE!!!”
Mi dico tranquillo. O forse beh, non proprio così tranquillo. La sensazione è sempre quella. Una specie di insieme di punte che ti trafiggono. Ma se ti concentri nel modo giusto, può addirittura essere piacevole. Dal punto di vista della concentrazione infatti, i miei sensi sono ora super accesi! Che bellissima giornata quasi prima non me ne ero accorto. Il sole non è ancora uscito da dietro le nuvole, ma lo avrebbe fatto da lì a poco.
Anche stare al calduccio non è male…
Un paio di minuti dopo usciamo dall’acqua. Ci dirigiamo verso i vestiti, e dopo aver effettuato un po’ di movimenti di riscaldamento, ci dirigiamo verso il grande falò, che era stato acceso poco prima per l’occasione. È una sensazione magnifica. Sento di volermi muovere tanto, per evitare di stare lì ad avere i brividi incanalo quell’energia in una bella corsetta, poi mi fermo a fare un po’ di flessioni e di pull up negli attrezzi del parchetto che c’è lì vicino.
Alla fine non era veramente niente di che. Il potere della mente è sempre molto più grande di quello che ci si immagina, e con la giusta preparazione posso dire di aver avuto un’esperienza davvero super piacevole. Alla fine del raduno, io e altri 2 ragazzi del gruppo abbiamo deciso di concederci un bel break di 90 minuti nella sauna lì vicino. Sensazione assolutamente paradisiaca…
Sono tornato di nuovo a bagnarmi nel fiume la settimana scorsa (siamo andati molto a monte, tra l’altro, per avere l’acqua più pulita possibile), e ci tornerò anche tra poco, poco dopo aver pubblicato questo stesso articolo.
Una sola cosa, nel caso decidessi di buttarti anche tu:
Buon bagno e buona fortuna! 😀