Una cosa che non tutti sanno è che il cervello non si stanca mai.
A dire la verità, per lui, non fa molta differenza se “lo usi” o se invece no. Biologicamente, infatti, il cervello umano è continuamente attivo, continuamente in funzione, anche mentre il corpo è addormentato.
Una delle obiezioni principali in merito al metodo dell’ascolto passivo e dell’immersione è questa:
“Ma non ti stanchi ad ascoltare il giapponese per migliaia di ore? Io impazzirei.”
Tralasciando il commento sull’impazzire, che è tanto idiota quanto frequente, la risposta a questa domanda è molto semplicemente no, è impossibile “stancarsi” in questo modo.
Quando alla fine di una giornata di studio o di lavoro intellettuale ci si sente senza energie e si sente il bisogno di “staccare”, beh quella non è vera stanchezza mentale. La cosa è stata dimostrata numerose volte, è un fatto riconosciuto dalla psicologia a tutti gli effetti, eppure la maggior parte delle persone continuano a credere che affaticare la propria materia grigia sia effettivamente possibile.
Da dove viene quel senso di stanchezza allora? Dipende. In generale, la risposta più semplice è che fare cose che non ti piacciono ti affatica. Al contrario, fare cose che ti stimolano e che ti interessano ti permette di mantenere un senso di freschezza, e anzi di profonda ispirazione, lungo tutta la giornata e tutta la settimana e tutto il mese.
In pratica, il consiglio è sempre quello: fai cose che ti appassionano, rilassati, divertiti e goditi il percorso.
A inizio Ottobre ho intrapreso la sfida di leggere un libro intero al giorno per 30 giorni, in inglese, ascoltandoli tutti in forma di audiolibri su Audible. Oggi ho appena terminato uno dei miei preferiti sulla lista, la biografia di Leonardo Da Vinci, scritta da Walter Isaacson. Oltre a essere un’opera estremamente interessante, è anche relativamente ampia. Stiamo parlando di 600 pagine di manuale, per oltre 17 ore di audio. Siccome in inglese ascolto sempre tutto a velocità 2X, nella giornata di oggi ho praticamente ascoltato 8 ore e mezza di nastro. Tieni conto che ho fatto delle pause (cosa molto importante che raccomando sempre), e che ho iniziato ieri sera per portarmi un po’ avanti, data la lunghezza del libro in questione.
Ciononostante, dopo questo apparente tour de force intellettuale, durante il quale ho anche avuto il piacere di seguire le immagini sul PDF corredato, non mi sento di aver perso neanche una goccia di “benzina” cerebrale. Non solo sono più fresco di ieri, sono anche molto più ispirato e non ci crederai mai, più motivato che mai a continuare questa interessantissima sfida di crescita personale.
Il cervello non si stanca, il cervello continua a processare. Che si tratti di silenzio, chiacchere, rumore bianco, musica, casino in strada, bambini che gridano, nacchere, trombe, o audiolibri in cinese, il nostro sistema nervoso assorbe sempre tutto, processa sempre tutto, ed elabora sempre tutto in ogni singolo momento di ogni singola giornata. A seconda dell’input che riceve, si trasforma e genera una competenza in uscita.
Alcuni mettono in dubbio questa modalità “intensiva” di assorbimento di informazioni, o il metodo dell’ascolto passivo, e si rifiutano di ascoltare per più di un tot di tempo per paura che il proprio cervello si disintegri dallo sforzo. Alla fine dei conti, allenare la propria intelligenza non è una questione di impegno o di sforzo, si tratta solo di scegliere come impiegare lo spazio attorno alle tue orecchie.
Per quanto mi riguarda, negli ultimi anni, sono molto soddisfatto di aver scelto di riempirlo di materiali in lingua straniera, libri, podcast, tutorial, musica, film e serie TV. Ti incoraggio a fare lo stesso, e non ti preoccupare troppo della disidratazione: il cervello non suderà 😀