Odio avere un sito di crescita personale in italiano.
L’unica cosa che ho scoperto è stata (e che scoperta mi dirai tu) che aiutare gli altri genuinamente è assolutamente inutile. A nessuno interessano queste tematiche. Pensavo che parlare di apprendimento, di sogni lucidi, di esercizio fisico, di consapevolezza, di scelte, fosse importante. Non lo è per nessuno.
L’attenzione delle persone (e così i soldi, e così il potere, e così la vita) è focalizzata su ben altro.
Calcio, porno, social, notiziari del cazzo.
Al giorno d’oggi, ciò che davvero conta non è rafforzarsi personalmente, non è raggiungere nessun obbiettivo. Ciò che conta al giorno d’oggi è controllare le masse, dare loro le schifezze che vogliono, muovere il branco con il bastone e con la carota.
Noialtri che avevamo un’idea diversa, noi che volevamo cambiare le cose, siamo stati abbandonati. Che poi non è nemmeno la parola giusta. Non siamo mai neanche stati parte di nulla, in assoluto.
Chi è sognatore e volonteroso, è nato nel paese sbagliato. Lo senti anche da come suona la parola, “volonteroso”. Quando ero piccolo venivo bullizzato, alle volte. All’asilo mi fecero mangiare la colla, alle elementari mi sputarono addosso, e pure all’oratorio le presi. Nessuno mi fece mai giustizia, e questo per un motivo molto semplice. Quei cosiddetti “bulli”, erano nel giusto. Avevano ragione loro. Se avessi continuato a credere nei miei ideali e a costruire me stesso, le avrei prese per tutta la vita. Adesso quelle persone sono tra quelle che ricordo con più affetto. Nessuno mi ha mai insegnato così tanto.
Le cose non sono mai cambiate.
Gli adulti, pensavo guardandomi attorno, hanno qualcosa di sbagliato. Io con i miei amici che mi avevano bullizzato ci continuavo a parlare e a giocare, per me non è mai stato un problema. Non venire riconosciuto per quello che ero è stata la parte peggiore.
Mi sono sempre sentito una pianta, una pianta senza nutrimento. Nessuno si è mai preso cura di me, nessuno ha mai voluto coltivarmi. A un certo punto, per grazia divina, sono cresciuto abbastanza da potermi coltivare da solo. E questo è quanto signore e signori.
Non c’è nessuna crescita personale. Non c’è nessun messaggio positivo.
Sono qui a scrivere queste cose perché sono sopravvissuto a un paese, a una cultura, a una mentalità, che mi ha quasi fatto fuori. Queste cose però non serviranno mai a nessuno. Continuerò a farlo per me, e soltanto per me. Per realizzare il mio ideale. Così come ogni altro fiore del campo, non mi importa di niente e di nessuno. Solo di raggiungere il sole.
Se pensi di essere anche tu una piantina che non è mai stata nutrita da nessuno, prova a fare come me. Rinuncia al clientelismo, rinuncia agli aiuti esterni, rinuncia ai compromessi, a tutto. Mettiti a investire su di te, scommetti tutto su di te, compresa la tua stessa vita. Prova a vedere che cosa succede.
Inizia a coltivarti con le tue stesse mani soltanto, con le foglie con i rami non lo so come. Cerca di sopravvivere, anzi cerca di crescere rigogliosamente, e ricordati devi farlo senza nessun aiuto, ok? Afferralo bene questo messaggio, perché se pensi ancora di avere alleati ti avverto, rischi di fare una fine ancora peggiore.
Autocrescita significa proprio questo, che sei tu il tuo annaffiatoio.
Annaffiati adesso, se ci riesci.