Che cos’è che ti fermerà, alla fine? Che cos’è che bloccherà i tuoi progetti?
Sarà forse genericamente il coronavirus, con le sue implicazioni? Magari qualcosa di più specifico, il suo impatto sulla società o sull’economia? Saranno le malattie in generale, tue o di chi ti sta vicino?
Ti farai forse fermare dalla mancanza di fondi, di soldi per sostenere te e ciò che vuoi fare? Dalla mancanza di supporto, finanziario o emotivo o spirituale? Ti farai fermare dalla poca pratica, o dall’eccessivo sforzo? Dalla mancanza di contatti importanti, o dalla corruzione?
Ti farai fermare dalla legge, o magari da chi la viola invece? Ti farai fermare dalle ingiustizie, dalle malelingue sul tuo conto, dalla negatività degli altri? Ti farai fermare dalla confusione e dal caos, dall’assurdità, dalla mancanza di valori del mondo in cui viviamo? Ti farai fermare dall’overdose di informazioni, o dalla mancanza di quelle accurate? Dalle fake news? Ti farai fermare dalle società segrete e dai vaccini? O ti farai fermare dai complottisti, dai manipolatori, dai narcisisti, dai violenti? Ti farai fermare forse invece dai bigotti, da chi ci crede troppo, da chi lavora e produce tutto il giorno e ti surclassa?
Ti farai fermare dalla concorrenza, o dagli amici? Ti farai fermare dalle tue stesse compagnie, dal ristagno sociale, o dalla solitudine? Ti fermerà forse la mancanza di ispirazione, o la sovrabbondanza di idee? Magari ti fermeranno la poca forza di volontà, o le tue basse energie. E se invece alla fine sarà proprio la tua determinazione a farti andare troppo in là, facendoti realizzare che anche se hai successo è tutto comunque senza senso?
La scuola è il problema? Non hai studiato abbastanza nella vita? O non ti hanno fatto studiare? Hai copiato troppo i compiti degli altri? I professori non ti stimolavano? Hai studiato troppo? Hai studiato nelle scuole sbagliate? O magari è colpa del sistema. Ti hanno oppresso? Oppure il senso di appartenere a una categoria di persone che opprime altri esseri umani ti opprime?
Ti farai fermare da qualcosa di interiore, o ti farai fermare da fuori? Ti farai fermare dai dubbi, dalla mancanza di risposte, dall’incertezza, dall’insicurezza? O forse invece dalla troppa convinzione nelle idee sbagliate? O in quelle giuste, magari, ma è deprimente se nessuno ti ascolta?
Ti farai fermare dai miti e dalle leggende, o dalla banalità e dai luoghi comuni? Ti farai fermare da Dio, ti farai fermare da Buddha? O dalla poca fede e dalla poca consapevolezza?
Ti farai fermare dall’odio, o dall’amore? Dalla saggezza, o dall’ingenuità? Dalla pigrizia, o dallo zelo? Dalle leggi fisiche, dal destino, dalla fortuna, o dalle coincidenze e dal caso?
Ti fermeranno la mancanza di tempo, la noia? I rumori forti, i lampi accecanti, il brutto tempo, le tempeste, i draghi, i monsoni, i guasti alla macchina, i gatti neri, le scale a chiocciola, Gigi d’Alessio, il festival di Sanremo, la fame d’aria, la campanella, la bandiera a scacchi, le presidenziali americane, lo sbarco sulla luna, il Cinco de Mayo, la peperonata, il Capodanno (magari quello cinese?), Trump, i Bitcoin, l’ora di cena, tua madre?
Sono curioso, da cosa ti farai fermare?
Io farò come diceva Hattori Hanzo in Kill Bill Vol. 1:
For those regarded as warriors, when engaged in combat, the vanquishing of thine enemy can be the warrior’s only concern. Suppress all human emotion and compassion. Kill whoever stands in thy way, even if that be Lord God or Buddha himself. This truth lies at the heart of the art of combat.
Che dall’inglese si traduce più o meno così:
Non mi farò fermare da un cazzo.