Volevo voglio e vorrò sempre concludere, perché anche questo è un lavoro e non tutti li fanno assumere.
– Dove sei, Fabri Fibra (Uomini di Mare)
Possiamo anche girarci intorno tutto il giorno e tutta la notte. Parlare di obbiettivi, di abitudini, di metodo, di apprendimento, di motivazione, di attenzione, di consapevolezza, di passione, di accettazione, di gratitudine…
Ma c’è una parola chiave, che forse mi è sfuggito ricordarti fino ad ora, che è in assoluto la più importante di tutte quante queste. E anche di più. Oggi, ti presento il Signore degli Anelli di tutti i concetti di crescita personale del mondo:
Concludere.
Concludere
Concludere è di vitale importanza. Concludere un libro. Concludere un disegno. Concludere un discorso. Concludere un articolo. Concludere un ragionamento. E non solo.
Anche e soprattutto a lungo termine. Concludere un progetto. Concludere una sfida. Concludere un affare.
Dal dizionario di Wikipedia:
concludere
- portare a termine qualcosa giungendo ad una conclusione, ovvero ad un risultato effettivo e concreto
- concludere con successo gli studi
- concludere una trattativa
- porre fine a qualcosa, in particolare ad un’opera, a un testo o a un discorso,
- concludo il mio discorso rivolgendo un appello ai miei ascoltatori
- (in senso assoluto) realizzare qualcosa mettendola in pratica con successo
- parla molto, ma non conclude mai nulla
- (obsoleto), (letterario) racchiudere
Mi piace soprattutto la 4, anche se ormai caduta in disuso. Perché effettivamente questo concetto racchiude tutti quanti gli altri.
Puoi voler essere felice, puoi voler viaggiare per il mondo, puoi voler fare il lavoro dei tuoi sogni, puoi voler imparare una lingua, puoi voler diventare bravo a parlare in pubblico.
Non è importante.
E non è importante il come. Non è importante nemmeno il chi o il perché. È importante il concludere. Quando? Oggi.
Oggi, concludi qualcosa. Leggi un libro fino alla fine. Passa un esame. Scrivi un capitolo. O una pagina. O una parola.
Vedi, non è importante nemmeno il “quanto”. L’importante è decidere di voler concludere qualcosa, e poi portarla effettivamente a termine.
Questo per un miliardo di motivi. In particolare, i neuropattern si consolidano nel modo “giusto”. Non solo quelli dedicati all’apprendimento dell’abilità in questione, naturalmente (e ricordati che tutto è un’abilità). Ma anche e soprattutto quelli dell’autoefficacia, ovvero la propria percezione di saperci fare, un parametro assolutamente chiave, sia come fattore predittivo del successo, sia come fattore predittivo del “continuerò a fare e ad allenarmi”.
Si parla tanto di 10.000 ore, di hustling, di duro lavoro, di ultramotivazione, di uscire dalla comfort zone. Tutte cose che non servono a un cazzo, potenzialmente, se alla fine della fiera non concludi. E non sto parlando semplicemente di “finire”.
Pensaci bene. Anche se fai 10.000 ore di ascolto passivo, ma ti salti le ripetizioni su Anki, ad esempio, o le fai male. A che cosa ti è servito tutto quel tempo? Anche se ti spacchi la schiena tutto l’anno in ufficio, ma il tuo lavoro ti annoia e lo detesti e ti fa odiare tutto il resto della tua vita fin da quando ti alzi la mattina. A che cosa ti è servito fare tutta quella fatica? Anche se hai raggiunto l’allineamento con tutti i tuoi chakra, fai yoga 8 giorni su 7 e non mangi mai la pizza, ma poi non fai niente di concreto per guadagnarti seriamente da vivere? Ti serve a qualcosa secondo te continuare a lavorare sulla “legge dell’attrazione” o sulle tue guide sciamaniche o su Mercurio?
L’idea è questa.
Comincia a concludere. In tutti i sensi.
Raggiungi un risultato concreto, anzi, tantissimi risultati concreti uno in fila all’altro. Scrivi 400 articoli, pubblica 300 video, vendi 700 braccialetti… non lo so. Vedi tu. L’importante è che alla fine tu sai, di avere concluso.
E soprattutto, “concludi” tutto il resto. Taglialo. Finiscilo proprio. Il lavoro non ti piace? Lascialo. La relazione è abusiva? Terminala. Il giapponese non ti piace poi così tanto? Smetti di impararlo!
Liberati dalle cazzate. Non devi fare niente di quello che pensi che devi fare, se ci pensi bene. Non devi “lavorare”. Non devi “studiare”. Non devi “sforzarti”. Devi soltanto concludere.
Concludi tutte le cose che ti fanno schifo, mollale subito, all’istante. Se qualcuno ha qualcosa da dire, concludili tutti pure loro. Poi, una volta che hai raggiunto finalmente la tua vita ideale, ciò che vuoi veramente fare, tu (non la società o le convezioni o il si deve o il si fa, Tu)… Inizia. Impegnati. Agisci. Concludi.
Mi ringrazierai più tardi 😉
Amo concludere il mio scopo
e non deludere né illudere,
vivo in un mondo in cui nulla vorrei esculdere,
il mio miglior amico è lei che
non sa dirmi cosa sia la solitudine.– Lei Che, Uomini di Mare