Puoi soccombere quando ti criticano. Puoi ritirarti. Puoi sentirti male. Puoi farti confondere. Puoi farti frenare. Queste sono tutte cose che puoi scegliere liberamente di fare. E io, beh, io non ti fermerò.
Vai avanti, continua a farti sottomettere. A me non cambia nulla, sul serio. Ogni tanto le persone pensano che io scriva su questo sito perché voglio “aiutare gli altri a tutti i costi”, e le cose non stanno affatto così. Non devi per forza seguire i miei consigli, puoi scegliere da te ciò che farai, da dentro i pensieri che tu già avevi prima di leggere questi. C’è solo una cosa che ti vorrei dire: puoi anche scegliere di prendere le loro energie negative e metterle in un barattolo. Ci hai mai pensato? Fidati, è una figata.
Funziona in questo modo:
- Qualcuno ti vede e ti invidia e ti vuole dare fastidio
- Inizia a “provocarti” in qualche modo, microaggressioni, pensieri negativi, isolamento, etc.
- Tu reagisci, in qualsiasi modo, e attivi un tuo “circolo” (una conversazione, un pensiero, un comportamento, etc.)
- Quel qualcuno, che ti stava osservando paziente, ti continua a provocare
- Come già saprai, finisce che tu ti senti di merda
Per contrattaccare, si comincia da prima del punto 1.
Osserva, nel tuo presente, tutte le sorgenti esterne di negatività. Magari qualcuno vorrebbe che tu fallissi, magari qualcuno ti sta ignorando volontariamente, qualcun’altro non ti ha capito e ti giudica, oppure ancora ti arrivano delle voci che la gente parla male di te. Ecco.
Tu tutte queste cose guardale bene, e osservale bene. Adesso siamo al punto 3, e tu stai ancora osservando. Continua a vedere, continua a percepire. Sono tutte sensazioni, in fondo, sono tutte forme nel vuoto. Potrebbe essere un pensiero, una voce, un suono, un tocco, un terremoto, un urlo, sono tutte solo e soltanto percezioni.
Aspetta pazientemente che la provocazione arrivi, a questo punto continua ad osservare. Adesso sei al fottuto punto 4, il mio preferito. Guarda negli occhi il pezzente (o la pezzente) che ti stava cercando di abbattere e di innervosire. Tu osservi, l’altra parte osserva. Contatto.
Questo “osservare”, ovviamente, è una metafora per dire che ci sarà una tua consapevolezza (preventiva), laddove sai che avverrà un’altra consapevolezza (aggressiva di disturbo) da parte di qualcuno. Facendo così puoi saltare il passo 3 e “non reagire”, ma rimanere nel presente, e di conseguenza stabilire un vero e proprio momento di reciproca osservazione. Come quando guardi negli occhi chi ti guarda male, in giro per strada. Non so se ti capita mai, a me sì. Faccio qualcosa, chessò corro e una ragazza mi saluta, e sento qualcosa di strano. Di solito ci si inquieta. Io mi guardo dentro, sento l’energia, mi muovo verso di essa, e attacco i miei occhi ai suoi occhi.
Qual è il risultato? Il risultato è che l’energia negativa si dissolve. O meglio, questo è quello che pensa la persona negativa. La verità è che l’energia negativa non si dissolve affatto. Se un tizio ti guarda bieco e tu lo guardi con sufficiente calma, lui distoglierà lo sguardo. Se qualcuno ti urla addosso aspettandosi una reazione e tu non ti muovi e continui a respirare sorridendo e osservando i suoni nell’aria, l’urlo si dovrà per forza di cose concludere in un suono goffo o stridulo.
La verità è che quell’energia adesso tu ce l’hai in tasca.
Il segreto del mondo “delle energie” (ovvero di tutte quelle sensazioni esterne o interne che non potremmo spiegare se non con questo termine ombrello), è che chi vuole fare il parassita sta in realtà giocando a qualcosa di molto pericoloso. Sta lanciando un boomerang, sperando che ritorni carico di tesori.
Il segreto qui è: tu puoi rubare il boomerang. È una cosa così figa che quando l’ho scoperta mi sono messo come a ridere, dentro. E anche adesso che te ne parlo ho la stessa sensazione. Chiunque ti attacchi senza motivo, anche mentalmente o psicologicamente o emotivamente, anche a distanza e anche solo se te lo immagini, in realtà ti sta porgendo la sua forza. Ti sta regalando tantissimo, ovviamente senza saperlo.
La verità è infatti che tu puoi sempre riconvertire quelle energie in cose buone per te. Come? Come è la domanda sbagliata. La verità è che non serve un come specifico. Tu semplicemente continui a osservare il presente, che io visualizzo come un vuoto dal quale emergono tutte le forme. Quelle forme sono, beh, semplicemente forme. Tu le puoi modificare, anzi, le devi modificare, e questa trasformazione avviene sempre nel presente. Se qualcuno ride di te, tu continua a osservare la sua risata, osservala bene come se la stessi scolpendo nell’universo, nel tempo e nello spazio. Resterà lì per sempre, per sempre. Osservandola, tu la crei e la scolpisci. Lo stesso vale per tutto il resto, per tutte le brutte cose che ti capitano.
Avrai come una sensazione di “dover fare qualcosa”. Non farlo! Semplicemente sii naturale, sii esattamente chi sei. Continua a mantenere la tua equilibrata consapevolezza su qualsiasi sorgente volontaria di fastidio.
A quel punto, dovresti sentire come un qualcosa che rientra, come una tasca che si riempie. Sono le tue nuove energie! Ora è il momento di usarle. Nelle arti, puoi trasformarle in disegni. Nella musica, in suoni. Nella scrittura, in storie. Nelle arti marziali, in attacchi…
La tecnica che ti ho raccontato oggi è molto profonda, e può essere veramente padroneggiata solo con il tempo e con l’esercizio. Se continuerai nel tuo intento, però, otterrai risultati molto interessanti.