Devi sapere che nel lontano 2008 ero iscritto a Fisica all’università. Il primo anno andò bene, poi il blocco più totale. Non riuscivo a passare gli esami, non riuscivo a stare al passo con lo studio, un disastro. Riprovai l’esame di Analisi II addirittura 8 volte, tutte quante senza successo! Qualche anno dopo, quando mi reiscrissi a Ingegneria, approcciai lo studio in maniera completamente diversa. Non solo superai tutti gli esami al primo colpo e con un’ottima media (incluso Analisi), ma completai il tutto mentre contemporaneamente imparavo il giapponese, e mettendoci solo due anni in totale.
Università: le regole del gioco
La prima cosa che mi sento di consigliarti è questa. Renditi conto di questo semplice concetto, l’università è un gioco, e lo scopo del gioco è vincere. La vittoria consiste nel capire il più possibile, passare gli esami, e laurearti.
Non vederci nient’altro, per favore. Non vederci una specie di Asilo 2.0, o un posto per rimorchiare, o per fare festa, o per farsi degli amici. Se vuoi avere successo all’uni, fare tutto come si deve e uscire in tempo e possibilmente con un bel voto, fai come ti dico. Lo so che sembra un po’ freddo e calcolatore come approccio, ma credimi, è assolutamente efficace.
I professori
I professori sono delle persone come tutte le altre. Non è detto che ti piacciano, non è detto che tu piaccia a loro. Detto questo, il contesto in cui tu incontri queste persone è molto diverso. Il tuo obbiettivo non è farci amicizia. Non è averci un buon rapporto. E no, non è nemmeno determinare se sono “buoni” o “cattivi” professori, e decidere se mandarli in Inferno o in Paradiso. Non sei San Pietro.
Dal primo momento che vedi un professore o una professoressa, pensa a questo. Saranno loro a decidere. La tua Laurea dipende dal tuo voto agli esami, e questo voto dipende da una decisione arbitraria di un essere umano, in questo caso appunto il professore o la professoressa stessi.
Tieni conto quindi che la tua relazione con il prof. è importantissima. Mantienila pulita! Vai a lezione se puoi, ascolta, fai domande, aiuta i docenti ad aiutarti. Non serve fare le fusa o lecchinare o far sembrare che fai o ti impegni più di quello che è vero. Te lo ripeto, sono persone come me e te, è molto probabile che ti vedano attraverso proprio come tutti gli altri.
Non cercare di fregarli. Non cercare di capire se ti piacciono o no. Non cercare di farci amicizia o di intrattenerci una relazione. E soprattutto non parlare di loro con i tuoi amici, famigliari, o colleghi studenti, o altro. I professori sono degli strumenti al tuo servizio, e la loro funzione è quella di facilitarti le cose e di farti conoscere cose nuove, verificare la tua conoscenza, e darti un bel voto. Sul serio. Non riempirti la testa di giudizi, di preferenze immaginarie, personalità diaboliche, patologie assurde inventate a caso, o altre cazzate del genere. Ai professori interessa che tu passi. E se non ci credi, beh, probabilmente tutti questi problemi forse ce li hai tu…
Se riuscirai a mantenere il tuo rapporto il più serio e professionale possibile e intatto, evitando gli inganni o i giochetti o le scenate o le richieste o qualsiasi altro tipo di componente emotiva, vedrai che andrà tutto quanto molto meglio. L’ho messo come primo punto perché è persino più importante dello studiare. Capita spesso che studenti “imparatissimi” ma poco sensibili dal punto di vista sociale, rimangano fregati o impantanati a sbattere la testa contro “sto prof. che è il peggiore, è un bastardo, eh no ma guarda lui/lei proprio veramente ma dai”. È capitato anche me di avere prof. tosti o addirittura difficili. Uno di loro si era presentato agli orali con le croste di sangue sulle nocche. “Chissà che cazzo ha fatto questo?” Si stavano chiedendo tutti. Poco importa.
Non farti intimorire. Non sentirti superiore. Non prenderli per il culo. Non cercare di intenerirli o di leccargli il culo o di fargli pena. I professori sono persone. Forse, dico io, vogliono essere trattati come tali. Prova 😉
Come imparare tutto da Dio e al volo
Esiste un principio super semplice per imparare qualsiasi cosa e passare gli esami al meglio.
Ogni esame è diviso in argomenti, o blocchi, o capitoli, o quello che è. Recupera la pagina di presentazione dell’esame, con il piano didattico e i vari punti. Fatti un’idea dei materiali. Fatti un’idea delle domande che ci saranno, degli esercizi, delle modalità di prova d’esame.
La cosa migliore, se non altro a Ingegneria, era recuperare le prove d’esame degli anni passati. Molto spesso non devi sapere tutto il dichiarato, ma solo tutto ciò che effettivamente verrà richiesto. Dopo aver capito quali sono questi blocchi, che di solito arrivano a 15 o 20 massimo, è il momento di impararseli.
Prima di tutto considera questo principio importantissimo, teorizzato dal celeberrimo fisico e premio Nobel Richard Feynman. Il modo migliore di imparare qualcosa, è insegnarla.
Per questo motivo, in linea di massima, considera che per “sapere di sapere” e avere la certezza piena di superare l’esame che arriverà, dovrai insegnare quegli argomenti a qualcuno. Per far sì che ciò succeda, naturalmente, dovrai avere avuto prima qualcuno che te li ha insegnati a sua volta a te.
Questa è una legge immutabile dello studio e della scuola.
Per ogni esame quindi, ti serviranno questi due compagni di corso, che poi volendo possono essere anche di più, ovviamente. Da uno di loro ti farai spiegare come funziona l’esame e tutti i vari argomenti. All’altro, poi, rispiegherai il tutto.
Se provi a seguire questo consiglio, ti accorgerai da te della sua estrema efficacia.
Molto spesso, lo studente che ti spiega le cose può essere sostituito dal professore stesso. E se ci fai caso, anche nel caso di chi studia “da solo”, c’è sempre qualcuno a cui “si spiegano” gli argomenti dell’esame. Sei tu! È per questo che gli studenti spesso “studiano” o “ripetono ad alta voce”. La verità è che non stanno facendo altro che “spiegare a sé stessi” i vari capitoli, in modo da poterli definitivamente memorizzare. È sempre lo stesso principio di Feynman, ma ridotto all’osso.
Il mio consiglio, però, è di interagire con i tuoi compagni. Puoi anche tenere le interazioni al minimo, ma non ti isolare. È vero che l’università è un gioco da completare e vincere, ma è anche vero che quando si gioca, molto spesso, le cose sono molto più facili quando si forma una piccola squadra, e chiaramente ti ci divertirai anche di più! 🙂
Please enjoy
Un altro suggerimento che mi sento di darti, goditi il percorso al 100%. Questo significa, ama l’università, ama lo studio, ama le lezioni, ama gli esami. Non farlo come se fosse un obbligo o una costrizione o una necessità. Se proprio devi andare all’università controvoglia, solo perché “altrimenti il mondo del lavoro” o cazzate simili, fidati di me, fermati subito. Vai da un’altra parte. Davvero. Il “pezzo di carta” non serve a un cazzo, te lo dico io che la mia laurea in Ignegneria non l’ho mai nemmeno fatta vedere a nessuno, e come vedi sono ancora in piedi.
Lascia perdere lo stress, le emozioni negative, le preoccupazioni, la disperazione, le superstizioni dimmerda, e tutte le altre scenate possibili e immaginabili. Butta tutto fuori dalla finestra, e all’istante. Pensaci bene. Tutte queste emozioni ti hanno mai avvantaggiato? Se fare l’università non ti piace, vattene da un’altra parte. Se invece ti piace ma è difficile, mantieni la calma e cerca una strategia.
Rimani al passo e sii costante
Se puoi, inoltre, frequenta tutto il frequentabile e immergiti per bene nel contesto accademico. Altra cosa importantissima, non lasciarti indietro niente. Rimani sempre super al passo, e anzi cerca di stare pure avanti a tutti il più possibile. Inizia a informarti una o due settimane prima dell’inizio delle lezioni. Prendi appunti. Ascolta. Fai in modo che sia tutto chiaro fin da subito, e se c’è qualche cosa che non ti torna chiedi, ai prof, ai colleghi, agli amici, a Internet, ai libri, a chiunque, e fallo subito. Così facendo, ti basteranno 20 minuti al giorno di studio per ogni corso, e quasi sempre anche meno. Non sto scherzando. Se ti mantieni costante non solo “distribuisci il carico”, ma lo alleggerisci proprio. Il cervello umano è fatto per imparare il più gradualmente e il più costantemente possibile. Se ti organizzi per bene lo studio, invece di 2 settimane di studiata finale da 10 ore al giorno, ti basteranno una 20ina di ore in totale, tutte distribuite sui due o tre mesi di corso. Se ti riduci sempre all’ultimo, e a lezione non ci vai o anche se non stai al passo, te lo dico chiaro, stai sprecando il tuo tempo. Non prenderlo come una cosa negativa, è soltanto un segnale che c’è qualcosa che non va, e che nella vita stai facendo la scelta sbagliata.
In bocca al lupo!
Se segui questi semplici consigli e mantieni un rapporto professionale coi prof, studi volta in volta, applichi il principio di Feynman, e ti fai coinvolgere con passione dalla vita universitaria, non vedo come tu possa non avere successo.
Buon apprendimento, buona vita universitaria, e buona Laurea.
A proposito, quando ci arriverai, non dimenticarti di invitarmi! 😉