Se lo chiedi a chiunque, ti diranno sempre la stessa cosa. “Da adulti si impara peggio, e più lentamente, che da bambini.”
Questa è una convinzione del tutto fasulla, purtroppo creduta vera anche da diversi cosiddetti “scienziati”. Per una persona comune, che di scienza non se ne intende, il fatto che la cosiddetta legge sia stata promulgata da delle persone definite “scienziati” la rende automaticamente valida. E naturalmente, il fatto che a confutarla sia invece io, un banale divulgatore “influencer” e “trovato su Google”, rende la mia opinione sempre secondo loro fattualmente irrilevante. Ciò non cambia le cose di una virgola. Anche perché, ci tengo a ricordarlo, spessissimo queste persone comuni che di scienza non se ne intendono, sono proprio gli scienziati di cui sopra.
Ragioniamo su questa domanda.
Come si diventa più intelligenti?
La riposta dipenderà da te. Se sei un adulto che crede che gli adulti non possono diventare più intelligenti, rimarrai stupido (ironia della sorte). Se invece ti permetterai di fare un passo indietro, e di riconoscere che anche gli adulti possono migliorare, e dunque anche tu in quanto persona adulta, allora puoi provare in questo modo:
Come diventare più intelligenti
Da bambini siamo nati con una certa intelligenza, diciamo pari a 0, e mano a mano abbiamo incontrato concetti e parole lungo il nostro percorso, che ci hanno stimolato a crescerla e a svilupparla fin dov’è ora. Nei primi anni di vita, tutto ciò che incontravamo era “troppo difficile”. Tuttavia, essendo bambini, non potevamo inventarci nessuna scusa e se la nostra vita era difficile, dovevamo tenercela così com’era. Non potevamo nemmeno lamentarci, perché non avevamo ancora imparato a farlo. Ed è esattamente così che siamo diventati più intelligenti, ci siamo confrontati con materiali, parole e contenuti, che erano decisamente troppo difficili per il nostro livello di allora.
Man mano che siamo cresciuti, abbiamo perso questa abitudine. Adesso che possiamo leggere tutto, ascoltare tutto, e studiare tutto, decidiamo soltanto di esporci a materiali che sono stati previamente esaminati e giudicati essere “alla nostra portata”. Questa abitudine peraltro, non solo è un fatto considerato ovvio dalla quasi totalità della popolazione adulta del pianeta, ma è anche considerato l’unico modo realmente ragionevole di approcciarsi alla vita.
Iscrivendoci a un corso, selezioneremo il livello più adeguato. Nella lettura di un libro, ci fermeremo quando sentiamo che la difficoltà del testo è troppo elevata per noi. E la stessa cosa facciamo dappertutto ovviamente, anche nello sport e nell’arte e nelle relazioni sociali e negli affari (ciò che le menti semplici chiamano “lavoro”).
Continuando a scegliere il livello per noi più adeguato, abbiamo sconfitto la nostra capacità di evolverci, e lo abbiamo fatto con le nostre mani. Quando poi diventiamo scienziati e statistici e misuriamo i dati di crescita del cervello umano adulto, rigorosamente e in laboratorio, ci riteniamo estremamente soddisfatti nell’enunciare la legge che “la nostra intelligenza non può crescere più di così”. E come potrebbe, se quegli stessi scienziati che dovrebbero rappresentarne il massimo splendore sono così idioti da essersi dimenticati che il sistema di abitudini e convenzioni sociali al quale l’adulto-cavia dell’esperimento è sottoposto lo sta intrinsecamente scoraggiando ad esercitare la sua intelligenza come si dovrebbe.
Il sistema socioculturale ti scoraggia a migliorare la tua intelligenza, la tua crescita intellettuale si arresta, e così anche le tue reti neurali si fanno meno interessanti, e quando i neurologi e gli psicologi dell’apprendimento ti misurano, tu risulti essere un idiota, e loro possono sentirsi importanti certificando questo fatto e rendendolo universale, facendo sentire così tutti quanti gli adulti (idioti) se non altro molto più a proprio agio.