L’ascolto passivo, per essere efficace, richiede una quantità di ore molto grande (migliaia e migliaia). Per questo motivo, come sempre in questi casi, è di fondamentale importanza avere a propria disposizione i migliori strumenti del mestiere. Vediamo quindi le 5 migliori cuffie (e non) per rendere il tuo ascolto passivo un pochino più comodo, un pochino più efficace.
Come sai, parlando di cuffie per ascoltare musica, esistono diversi modelli. In quel caso, il focus è tutto sulla qualità dell’audio. Devono esserci i bassi, devono esserci tutte le altre frequenze, la qualità generale dev’essere ottima. Nel nostro caso, invece, vogliamo imparare una lingua ascoltandola, e siamo interessati perlopiù quindi alla voce umana. Questa è costituita perlopiù da frequenze medie, e anche se la qualità del suono si abbassa un pochino, finché l’esperienza di ascolto rimane piacevole, potremmo dirci più che soddisfatti del nostro acquisto.
La scelta della cuffia perfetta, ergo, dovrà tenere conto della particolarità di queste nuove esigenze.
1. Bone Conduction (strane e intriganti)
È per questo motivo che il primo paio di cuffie che voglio presentarti oggi, sono le mitologiche “cuffie” a conduzione ossea (bone conduction in inglese). Non sono delle vere e proprie cuffie, ma degli elementi vibranti che interagiscono con l’osso dei tuoi zigomi, che come dice il nome fanno uso dell’osso per trasmettendoci il suono attraverso. La sensazione dopo averle provate è piuttosto strana, ma ci si abitua presto. Il vantaggio principale di questa tipologia di cuffie è che possono essere utilizzate anche mentre si lavora, mentre si studia, o addirittura mentre si fa attività sportiva.
Ho comprato il mio primo paio di Trekz Air della Aftershokz (adesso sono uscite le Aeropex), che sono un brand piuttosto serio in questo campo, qualche mese fa, e ne sono rimasto molto soddisfatto. La qualità intrinseca del suono trasmesso attraverso questo tipo di tecnologia, chiariamolo subito, non sarà mai pari a quella di un paio di cuffie “tradizionali”. Ma questo, lo ripeto, a noi che vogliamo ascoltarci i podcast e le radio interessa relativamente. Il valore aggiunto di avere un paio di bone conduction, consiste nel poter ascoltare mentre svolgiamo regolarmente le attività della nostra giornata, senza dover toglierle o rimetterle o metterle in pausa. Il che, per un super utilizzatore del metodo, non è un valore da poco.
No, le cuffie bone conduction non sono l’unico modo di fare ascolto passivo. Sono una tecnologia potente, interessante, rivoluzionaria, ma restano pur sempre uno dei tanti strumenti del nostro arsenale.
2. Over-ear (qualità audio)
Un altro genere di cuffia, forse uno dei più conosciuti, sono le cosiddette over-ear, spesso utilizzate dai DJ, dai professionisti del suono, e dai metallari sui mezzi pubblici. Le cuffie a forma di paraorecchie, per capirci.
In questo caso, chiaramente, la qualità massima raggiungibile è molto più alta. Assieme ad essa, inutile dirlo, aumenterà anche la scomodità di portarsele dietro. È vero che esistono modelli wireless, che ti permettono di lasciare a casa almeno il cavo, ed è vero che quasi tutte hanno la possibilità di essere piegate per risparmiare volume. Il problema rimane, sono ingombranti. E soprattutto se viaggiate spesso, la tentazione sarà quella di trovarsi un’alternativa più agile.
Io ho comprato e sto adorando queste, le Audio Technica Pro ATH-M50X.
3. In-ear (banali)
Abbiamo parlato delle over-ear, parliamo ora delle famigerate in-ear. Nonostante in passato io stesso ne fui un utilizzatore piuttosto avido, in questo caso e in questo momento storico tenderei a sconsigliarle su tutta la linea. Le in-ear bloccano le orecchie, impediscono la traspirazione (importantissima per evitare infezioni, accumuli di sporcizia, e tantissime altre nefandezze), e in generale per la maggior parte consegnano una qualità media del suono piuttosto mediocre. Viste le ridotte dimensioni, la cosa non sorprende, ma al di là della comodità nel portarsele dietro, non vedo altre ragioni per cui consigliarle. Una volta utilizzavo quelle con il gancetto, per correrci, ma lo ripeto vale la pena cercare qualcos’altro, al giorno d’oggi abbiamo davvero troppe più alternative per fossilizzarci qui.
Nelle orecchie che vorrei
Un’eccezione piuttosto intrigante, tuttavia, è bene segnalarla. Sono le Sony WF-1000XM3, una specie di ibrido tra le tradizionali in-ear e un paio di bone conduction (quasi). La particolarità di queste cuffiette sta nella tecnologia di noise canceling, che conosciamo tutti bene e che serve appunto a isolare dai rumori esterni, ma anche al contrario la possibilità invece di riprodurre i rumori esterni nell’orecchio di chi le indossa, volendo, allo scopo di renderti meno isolato da ciò che ti circonda. Quando le ho sentite descrivere in un video di Lew di Unbox Therapy (uno dei miei canali YouTube preferiti per la mia immersione, che tra l’altro trovi elencato nella IPER List), ho subito pensato: queste finiscono sul blog 🙂
4. Le SoundWear (la scelta dei King)
Parlando di modelli alternativi, eccone un altro tutto particolare, stavolta di Bose. Si tratta delle (o del?) SoundWear companion. Hai capito bene, puoi indossarti queste cuffie/speakerini come fossero una salviettina da pugile, e sentirti un king dell’ascolto passivo come pochi altri. A quanto pare la qualità è stellare, e nonostante non si tratti di cuffie vere e proprie, sarebbero addirittura perfette per ascoltarsi gli ASMR (quei video in cui sembra che sei al centro della scena, non so se hai presente). E a proposito di king dell’ascolto passivo, qualche tempo fa avevo scritto a Khatzumoto di All Japanese All The Time in persona, per chiedergli delle Bone Conduction, e lui stesso mi ha risposto che le ha provate ma gli stavano scomode e ha preferito prendersi invece queste della Bose. È per questo che le conosco.
Così adesso sai anche tu che cosa usano i campioni 😀
5. Le casse (le casse normali bro)
Dalle SoundWear passiamo quindi con molta naturalezza ai vari speakerini bluetooth, diffusori, e chi più ne ha più ne metta. Anche se forse ti sembra poco interessante, non sottovalutare questa modalità di ascolto. In molti addirittura me lo chiedono, se l’ascolto passivo funziona anche senza cuffie. Ma certo che yes! (Visto che inglese?) 😛
Quando sei in casa, o addirittura se sei all’aperto, che ne so magari in un parco o a fare un picnic, usare una normalissima cassa esterna è spesso la soluzione migliore. Consiglierei questa soluzione anche per chi vuole cimentarsi con l’ascolto in notturna (sì, funziona davvero).
Ora ascolta a te!
Questo è tutto quello che so sulle tecnologie migliori per fare ascolto passivo, ma resta pur sempre l’esperienza di un uomo soltanto. Tu come fai ascolto passivo? Che cuffie preferisci? Facci sapere utilizzando la funzione commenti nell’area qui in basso, non morde 😀
E così abbiamo concluso anche l’articolo di oggi. Non ti resta che scegliere il tuo set, agganciarlo, accenderlo e premere play. L’ascolto passivo ora è nelle tue mani, anzi… è nelle tue orecchie!