Avrai sicuramente già sentito parlare dell’ascolto passivo. Anzi, probabilmente se ti trovi qui è proprio per via di un video ora molto famoso che feci qualche tempo fa proprio su questo argomento. Il principio di funzionamento dell’ascolto passivo è molto semplice. Si tiene un audio, di qualsiasi tipo, acceso e al volume giusto, per la maggior quantità di tempo possibile, tutti i giorni. In questo modo, il nostro cervello assorbe una grande quantità di informazioni, molte più di quanto ci accorgiamo, e le processa in background, in segreto, proprio come un computer quando carica gli altri programmi.
Il procedimento che avviene qui ha quindi a che fare con il subconscio. In pratica un “programma” che vediamo e che non sappiamo bene come funziona, ma che c’è e funziona. Tanto è vero che ha funzionato allo stesso modo quando eravamo bambini e abbiamo imparato l’italiano, che per qualche ragione miracolosa che ancora ci sfugge, già lo sapevamo capire e parlare molto bene prima ancora di andare a scuola.
Non ci sono regole, a parte ascoltare il più possibile. E per far sì che ti venga voglia di ascoltare il più possibile, il segreto sta nel divertirsi e godersi quello che si ascolta, il più possibile. Ma questo se sei un membro del gruppo o un lettore del blog già lo sai.
Quelle che voglio aggiungere oggi sono alcune tecniche di ascolto passivo che ho sviluppato personalmente, e che ti possono aiutare a
- Aggiungere più profondità alla tua esperienza di apprendimento
- Goderti maggiormente la fase di immersione
- Apprendere più velocemente (cosa che non dovrebbe mai essere una priorità rispetto alle prime due, in ogni caso).
La tecnica dell’APC, l’Ascolto Passivo Consapevole
Partiamo da qui dunque: una delle cose che più spesso mi vengono chieste a proposito dell’ascolto passivo è questa. Ma come faccio ad ascoltare così tante ore una cosa che non capisco? Secondo me non serve a niente. E ovviamente noi sappiamo che non è così. Il punto è un altro. Come faccio a “sopportare” questo torrente di parole in una lingua così diversa dalla mia, a “farmelo piacere”?
Dunque, l’idea di partenza qui, come abbiamo già detto nel capitolo sulla motivazione, è che la lingua che abbiamo scelto ci piace proprio. Per questo l’abbiamo scelta. “Farsi piacere” davvero le cose è impossibile, e anche se ci riuscissimo non servirebbe comunque a niente. Partendo da questo presupposto, sarà difficile stancarsi anche mentre la si ascolta per la prima volta. Un esempio. Mentre ascolto il cinese per la prima volta, in realtà, per me è proprio quella la parte più divertente. Non ho mai sentito i suoni di questa lingua, se non di sfuggita, quasi non so cosa aspettarmi. Un’occasione perfetta quindi per concentrarmi ancora di più su tutti quegli altri particolari del suono della lingua cinese, tutto ciò che non è il suo significato.
Certo, perché una lingua non è fatta solo di significati. I suoni, oltre che un senso, trasmettono tutta una serie di vibrazioni complesse, emotive, sonore in senso stretto, ritmiche, ed è proprio lì che la nostra attenzione si può concentrare in questa prima fase di apprendimento.
L’esercizio
Vediamo un esercizio. Prendi un paio di cuffie, io di solito utilizzo le mie Bone Conduction con i tappi nelle orecchie, e cerca di isolarti il più possibile dagli altri suoni. Dopodiché assicurati di avere un po’ di tempo per te, come per una meditazione. Dai 10 ai 20 minuti possono bastare, puoi anche settare un timer se ti va. Una volta che sei assolutamente a tuo agio, in silenzio a tu per tu col suono delle cuffie, fai partire l’audio che più ti piace. Quando comincerà l’audio, concentrati su te stesso e sui suoni che ti vengono passati attraverso le cuffie. Osserva la forma del suono, prestaci attenzione non come se fosse una lingua da capire, e anzi nemmeno come se fosse una voce da ascoltare. Considerala semplicemente suono, e anzi neanche un suono, considerala come una vibrazione dell’aria percepita dai tuoi timpani. Considerala i tuoi timpani stessi che vibrano (alla fine il suono non è altro che quello)!
Immagina la cassa toracica, la gola, le corde vocali, la bocca, la lingua, i denti di chi sta parlando. Immagina chi parla come un essere umano, come una creatura bipede che emette dei suoni, immagina il microfono che li recepisce e la vibrazione delle cuffie che li trasmette. Immagina il suono passare nel tuo canale auricolare, venire trasmesso e codificato dal tuo cervello, e infine reso cosciente. Cerca di rimuovere qualsiasi significato dalle parole che ti arrivano, anche se lo conosci. Noterai a un certo punto una sensazione strana, come di leggerezza.
Questo esercizio serve ad accorgersi e fare caso a tutti i dettagli che di solito ci sfuggono nel caos della comunicazione, ma che sono sempre lì, sempre presenti, e sempre ci trasmettono qualcosa. Il modo in cui vengono pronunciate le consonanti, il modo in cui vengono pronunciate le vocali, la cadenza, le pause, il tono di voce… Un sacco di particolari, che proprio in questa prima fase abbiamo il privilegio di assaporare, mentre poi man mano verranno naturalmente portati via dalla presenza di un significato riconoscibile, sul quale la nostra mente andrà inevitabilmente a concentrarsi. Se infatti provi a fare lo stesso con l’audio di questo articolo (disponibile a breve negli autocorsi), ti accorgerai di quanto sarà più difficile “astrarsi” dal significato di ciò che sto cercando di dirti, e arrivare a una visione più “pura” e innocente di queste stesse onde sonore.
Fare questo esercizio ti permetterà quindi di aumentare la tua consapevolezza, sia relativamente ai suoni della lingua che stai imparando, sia relativamente a te stesso e ai suoni che ti circondano tutti giorni, e a come questi suoni ti circondano. È un esercizio utilissimo, praticalo con costanza! 🙂
Lettura consapevole
Tra le altre cose, è possibile fare lo stesso esercizio fissando le parole di una pagina sul foglio. In particolare con gli alfabeti esotici, è possibile e “utile” anche se a prima vista può non sembrare, fissare le parole come geroglifici sul foglio, e porre consapevolezza sulle forme, sulle sillabe, sugli accenti, sulla lunghezza delle frasi, su ciò che si ripete e su come si ripete.
Anche con gli alfabeti normali, è ovviamente possibile guardare le parole e notare le combinazioni di lettere che si ripetono, le consonanti più usate, la lunghezza delle parole e delle frasi, l’utilizzo della punteggiatura e degli accenti e così via.
La scelta del materiale
Un’ultima cosa.
Essendo che l’ascolto passivo occuperà una gran parte del tempo delle nostre giornate e delle nostre vite, è bene quindi capire con attenzione che cosa stiamo assorbendo. Con che cosa ci stiamo “mettendo a vivere”. Per questo, ovviamente, scegliere bene il proprio materiale è fondamentale. In giapponese ad esempio, esistono diversi modi di esprimersi, che cambiano a seconda dello status di chi parla. Se voglio imparare a parlare come un signore anziano, o come una ragazzina, ad esempio, scegliere nelle mie ore di ascolto passivo una voce simile a quella che poi voglio diventi la “mia” può essere una buona idea.
Il processo avviene comunque, quello di modellare non solo il significato, ma anche tutte le altre vibrazioni che la voce ci passa. Renderlo consapevole, per esempio con l’esercizio che ti ho proposto in questa lezione, ti aiuterà a controllarne e comprenderne meglio gli effetti, oltre che ad aprirti un mondo di possibilità in più. Sia nella scelta dei contenuti, che nell’approccio vero e proprio ai contenuti stessi.
Continua…
Se ti è piaciuto questo articolo, beh, grazie! Mi fa molto piacere scrivere cose che possono essere utili per tantissime persone, e per questo ho sempre pubblicato e sempre continuerò a pubblicare un sacco di materiale gratuito qui sul blog, oltre che ovviamente sul canale e sul gruppo.
Tuttavia, l’articolo di oggi era un capitolo estratto dall’autocorso a pagamento, in uscita tra poco, che conterrà oltre che una serie di contenuti scritti come questo, anche un audiocorso con tantissimi episodi e molto altro. Dico molto altro nel vero senso della parola, non come in quelle pubblicità del cavolo, perché come già sa chi ha acquistato i mazzi, il corso riceverà aggiornamenti in continuazione e tutti gratuiti.
Per il momento, fammi sapere dell’esercizio qui nei commenti, o come sempre scrivendomi in privato o sul gruppo Facebook.
Buon ascolto! 🙂