Il concetto di “normale” è uno dei più ingannevoli e pericolosi in assoluto. La normalità è infatti un qualcosa di intrinsecamente soggettivo, ma anche universale e importantissimo. Chi non è normale, di solito, viene escluso dal gruppo e rischia gravi conseguenze. Allo stesso tempo, i comportamenti “normali” vengono adottati in massa da tutti quanti, provocando pesantissimi danni nel caso siano scorretti o contro la salute fisica emotiva mentale o spirituale dell’individuo.
Vediamo in questo articolo 10 cose normalmente considerate normali, e che normali non sono:
1. Non leggere
Il 1° Ottobre ho iniziato una sfida di crescita personale: leggere almeno un libro al giorno per 30 giorni consecutivi.
All’opposto, in Italia, 6 persone su 10 non ne leggono in un anno nemmeno uno solo. Il cosiddetto “analfabetismo” di una volta, ovvero l’incapacità di leggere e scrivere, si è trasformato in una bestia molto diversa. Quasi tutti al giorno d’oggi sanno leggere e scrivere, e con questo intendiamo stare sui social e digitare sciocchezze nei commenti. Il problema di non dedicare sufficiente attenzione a contenuti culturali più rilevanti, è che non andando mai in profondità l’intelletto non viene stimolato, e gli individui diventano molto più facili da strumentalizzare e manipolare per i propri scopi.
Dico individui, ma quando sappiamo appunto che il 60% della popolazione italiana non legge libri, siamo allo stesso tempo assolutamente (e tristemente) sicuri che essendo l’Italia una democrazia, l’ignoranza domina.
Non leggere non è normale.
2. Lavorare
Non ho nulla contro il lavoro da dipendenti. Semplicemente, personalmente, lo ritengo una scelta assolutamente debole e limitante.
Il problema non è il lavoro da dipendente, il problema è la convinzione generale che si “debba” lavorare per vivere, e che si debba ovviamente farlo per “qualcuno”.
Vediamo assieme come questa idea funziona:
Questo “qualcuno” non è altro che l’imprenditore della grande azienda per cui il cittadino di turno vorrebbe tanto lavorare, e queste grandi aziende sono dimostrabilmente la prima causa di povertà e miseria dei cittadini stessi. Ancora una volta, nulla in contrario alle mega-multinazionali spacca-pianeta, ognuno è libero di fare le sue scelte come vuole negli affari, e questo non lo dico io ma il capitalismo.
Chi si lamenta perché vuole “più lavoro”, tuttavia, non ha capito un anello fondamentale della questione. Chi ti da lavoro, ovvero l’imprenditore di prima, decide il tuo prezzo perché tu sei uno dei suoi strumenti, uno dei suoi prodotti, uno degli oggetti che lui o lei usa per arricchire il suo giro di affari. Questo “prezzo”, ovvero il tuo salario, non potrà mai essere giusto e adeguato, perché altrimenti l’azienda fallirebbe e tu rimarresti a casa. Nel migliore dei casi, saresti un socio. Vuoi più posti di lavoro? Beh si possono ottenere solo attraverso l’impoverimento dei cittadini.
Lo so che ti piacerebbe tanto costringere l’imprenditore di turno a pagarti di più e a godersi la vita di meno, o a pagare più tasse, ma per fare così dovresti prima convincere il governo a concretizzare queste leggi e soprattutto a farle eseguire come si deve. Il che significa, purtroppo per te, più poteri al governo centrale, che però alla fine non è altro che l’ennesima entità indipendente, in pratica poco più di un’azienda, e quindi come tale soggetta agli obblighi del mercato nel migliore dei casi, e nel peggiore ai giochi della corruzione o delle alleanze “furbe” con le banche, o proprio con gli imprenditori di cui sopra.
Lo dice la parola stessa: dipendente.
Lavorare non è normale.
3. Avere relazioni monogame
Ho già scritto un articolo con i 5 motivi per cui la monogamia non funzionerà mai, ma ci tengo a ribadirlo anche in questa sede.
L’idealizzata e classica famiglia “monogama” serve soltanto a vendere meglio e a sembrare meglio dei benpensanti. Soprattutto in politica, questa struttura sociale è ormai più frequente vederla rappresentata dai perbenisti, che vissuta sul serio.
Non è colpa degli uomini, non è colpa delle donne.
Semplicemente, la monogamia è stata imposta a partire da 10 mila anni prima di Cristo con l’avvento dell’agricoltura e dell’allevamento e l’introduzione della proprietà privata. Possedere la terra significava quindi possedere una persona, e nel caso delle coppie appunto possedersi a vicenda. L’unico modo per far valere i propri diritti sul terreno era allearsi in questo modo, e da allora questo modo di organizzarsi socialmente è stato mantenuto (sarebbe difficile tornare cacciatori-raccoglitori, d’altra parte).
Dal Romanticismo in poi, un paio di secoli fa, l’amore vero e proprio (sempre stato libero in milioni di anni di Storia dell’umanità) è stato forzatamente fuso con il matrimonio e successivamente questa fusione è stata consolidata da decenni di propaganda e manipolazione delle masse.
Se ti interessa l’argomento e vuoi aprire gli occhi sulla questione, il libro Sex at Dawn ti racconterà tutto questo in maniera così completa e dettagliata che a fine lettura ti metterai semplicemente le mani nei capelli, e non potrai che convenire.
La monogamia non è normale.
4. Consumare materiale pornografico
Conseguenza immediata del forzare la monogamia sulle persone, sono la presenza sempre più massiccia di pornografia e prostituzione nelle nostre vite.
Guardare porno è diventato praticamente normale, ed è estremamente diffuso. Se metti in pausa il video hard e vai a guardare le statistiche su Google te ne rendi subito conto. I minuti visualizzati negli Stati Uniti, in un anno, superano il totale dei minuti visualizzati su tutte le maggiori TV nazionali messe assieme.
La pornografia, nonostante i medici quasi sempre normalizzino o facciano spallucce, è stato più volte dimostrato causi danni concreti al cervello umano, pesantemente sovrastimolato dalla violenta sollecitazione delle immagini alla quale viene regolarmente sottoposto.
I problemi sono numerosi. In primis, la pornografia diventa rapidamente una dipendenza. Inoltre, non certo meno importante, stiamo assistendo in questa era a un fenomeno a mio avviso altrettanto sconvolgente che l’oggettificazione della donna: la donnificazione dell’oggetto.
La pornografia non è normale.
5. Consumare caffeina
Per questo, ti rimando a Caffeine di Michael Pollan, un manuale/audio che ci si mette soltanto 2 ore a completare, e che ti racconta per filo e per segno la storia e l’impatto di questa sostanza sulla nostra specie, e sul tuo cervello.
Se cerchi di smettere di assumerla, non ci riuscirai mai.
Tieni conto che la caffeina è contenuta nel tè, nel caffè, nel guaranà, nel matè, e c’è una molecola molto simile nel cacao.
Se a questo elenco di cibi hai risposto mentalmente “Ma come? Tutte le cose più buone sono praticamente droghe?”, mi spiace essere io il primo dirtelo: il tuo cervello è già pesantemente assuefatto. Salutami il tuo prossimo caffè quando lo vedi, e mi raccomando, continua a ripeterti che puoi smettere quando vuoi!
Consumare caffeina non è normale.
6. Consumare zucchero
Che cosa c’è di più difficile che smettere di consumare caffeina? Smettere di assumere zuccheri.
La prima volta che incontrai questa idea fu guardando i Simpson, ormai decine di anni fa. Pensai che fosse un’assurdità, non ci volevo semplicemente credere. “Ma come? Lo zucchero? A me sembra la cosa più innocua e normale del mondo!”
Quello che succede se smetti di consumare zuccheri raffinati è molto semplice: dopo qualche giorno ti vengono delle crisi così potenti, associate al desiderio di mangiare “soltanto un altro biscotto”, o “soltanto un’altra fetta di torta”, che semplicemente ricomincerai a mangiarli come se nulla fosse, e smetterai di seguirmi 😀
Sul serio, guardati allo specchio. Credi davvero di essere più forte del saccarosio?
Dimostramelo. Sul campo. Fino a quel momento, sono certo che sarai d’accordo con me:
Lo zucchero non è normale.
7. Bere acqua del rubinetto
Se bevi acqua del rubinetto regolarmente e stai leggendo queste parole, perché dovrei perdere tempo a spiegarti i motivi per cui non dovresti? Il sistema ti ha già ingoiato, esattamente come tutti i bicchieri che butti i giù quotidianamente. Chissà che cosa ci hai fatto invece, con i 100€ risparmiati del filtro a osmosi inversa? Boh, chi se ne frega alla fine. Giusto? La tele dice che si può bere.
In generale, prendere per vero tutto ciò che dicono “i medici” o “gli esperti” o “la comunità scientifica” (entità non ufficialmente riconosciute dai “sociologi”) non è normale.
L’acqua del rubinetto fa schifo, e chi la beve semplicemente non ha idea di ciò che sta facendo.
Bere acqua del rubinetto non è normale.
8. Criticare ciò che è vegan
Criticare chi ha preso la decisione di non nutrirsi più di prodotti o derivati animali è una mossa da analfabeti funzionali. Di conseguenza:
- Se critichi chi è vegan sei un analfabeta funzionale.
- Se critichi le argomentazioni dietro a tutto ciò che è vegan sei un analfabeta funzionale.
- Se critichi il cibo vegan sei un analfabeta funzionale grave.
A questo punto dimmi, perché dovrei sprecare il mio tempo con te?
Aggiungo una cosa ancora più interessante. Essere vegan non solo è assolutamente e dimostrabilmente sicuro in qualsiasi stadio della crescita umana. Essere vegan è normale. Mangiare tutto, no.
Criticare ciò che è vegan non è normale.
9. Stigmatizzare chi soffre di disagi o disturbi mentali
Ieri era la giornata mondiale della salute mentale.
Fattelo dire da uno che ci è passato:
- I manicomi esistono ancora
- Le persone dentro ci muoiono e ci vengono torturate
Sergio Mattarella per l’occasione ha detto: “L’Italia da tempo si colloca in una posizione di avanguardia nell’approccio al tema e costituisce un punto di riferimento nel contesto internazionale.”
Se il punto di riferimento nel contesto internazionale consiste nel coercere le persone ai farmaci, nel torturarle, nell’abusarle psicologicamente e sessualmente, e nello spingerle al suicidio, allora sì. 10 punti a Mattarella.
Se usi parole come “pazzo”, “folle”, “sclero”, “sclerato”, “demente”, “ritardato”, “depressione”, “non normale” et sim. senza pensarci o con leggerezza, ti racconto chi sei: il problema.
Anche perché ci sono studi là fuori che lo dimostrano chiaramente. Se sei un essere umano e stai leggendo queste parole, è estremamente probabile che ne soffri anche tu.
Stigmatizzare chi soffre di disagi o disturbi mentali non è normale.
10. Comportarsi in modo normale
Se ti guardi attorno, noterai una cosa. Le persone camminano, sempre, dappertutto. Nessuno corre, perché ciò è considerato scortese e fuori luogo. Nessuno si esprime davvero, perché ciò è considerato poco rispettoso.
Anni fa questo problema mi interessava molto. Come mai tutti quanti si comportano in maniera “normale”? È davvero così emozionante andare in giro a piedi, guidare, andare al supermercato, non farsi mai nessuna domanda sulla vita e sull’universo e sul mondo, e soprattutto sul perché ci stiamo comportando tutti quanti nello stesso cazzo di modo, e meglio ancora su chi lo ha deciso?
Se l’idea ancora non ti convince pienamente, prova a dare una chance a queste domande:
- Chi ha inventato il linguaggio?
- Chi ha detto che in strada bisogna camminare?
- Come mai tutti quanti facciamo sempre le stesse cose?
- Come mai il sesso è un taboo?
- Come mai le cose che puoi fare o dire sono limitate?
- Come mai chi è povero deve obbedire, e chi è ricco invece può fare quello che vuole (pensa alle multe)?
Comportarsi in modo normale non è normale.
Da vicino nessuno è normale
Chiudo con una citazione (fonte: oltrelegenerazioni.it)
Non l’ha detto Oscar Wilde, né Franz Kafka, né un’assistente sociale di Trieste. E neppure Franco Basaglia nella sua lotta per la chiusura dei manicomi, per ricordare come sia fragile il confine fra normalità e pazzia. Lo canta Caetano Veloso in una surreale canzone d’amore. “Visto da vicino, nessuno è normale”